allentamento monetario

Il reddito fisso resta attraente ma il meglio (probabilmente) è alle spalle

Gli esperti di CANDRIAM vedono ancora margini di rialzo nei prezzi dei prodotti a spread e assumono una posizione tattica positiva nei confronti dell'Italia nei propri fondi governativi

20 Settembre 2019 07:00

financialounge -  allentamento monetario banche centrali Candriam inflazione mercato obbligazionario Morning News
Il quadro d’insieme, sia a livello macroeconomico che a livello finanziario, resta tendenzialmente positivo per il mercato obbligazionario a spread, cioè per tutte le emissioni obbligazionarie che offrono un extra rendimento rispetto ai titoli di Stato dei Paesi “core”. Tuttavia, fanno notare gli esperti di CANDRIAM, dopo sei mesi di tassi in calo – e di prezzi che, muovendosi in direzione opposta ai tassi, sono saliti - le valutazioni dei bond appaiono meno attraenti e i mercati sembrano pronti a qualche pausa fisiologica dopo il rally.

CALO DELL’ATTIVITA’ ECONOMICA


Questa loro convinzione si basa sulla fotografia che si può scattare adesso e che vede un costante calo dell’attività economica, con tutti i Paesi del G10 che si avviano in un territorio di recessione. In parallelo, si nota che il ciclo inflazionistico statunitense è sceso al di sotto della media e, cosa ancora più importante, l'area euro - soprattutto negli ultimi mesi - sembra aver invertito la rotta, registrando anch’essa una leggera flessione. Se aggiungiamo che comincia a delinearsi un indebolimento del ciclo del debito, con condizioni di credito meno favorevoli un po’ in tutti i Paesi, ecco che il ritorno all’allentamento monetario da parte delle banche centrali dall’inizio dell’anno è più che giustificato.

RIFLETTORI PUNTATI SULLE BANCHE CENTRALI


Non deve stupire pertanto che i riflettori siano costantemente puntati sulle banche centrali. Se è vero che proprio il loro atteggiamento orientato all’allentamento monetario ha propiziato il rally dei mercati obbligazionari da inizio anno, è altrettanto vero che oggi le enormi aspettative sulle prossime decisioni in tema di politiche monetarie potrebbero deludere gli investitori, con pesanti ripercussioni sui mercati.

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PRESSIONI DISINFLAZIONISTICHE


“Mentre il rallentamento dell’economia sembra destinato a proseguire, la disinflazione sembrerebbe aver raggiunto una certa stabilizzazione. In questo contesto, gli investimenti da parte delle aziende stanno frenando mentre l’output gap - la differenza tra il prodotto interno lordo effettivo e quello potenziale - sembra destinato di nuovo ad allargarsi. Tutte queste dinamiche, in uno scenario di economia che rallenta e di pressioni disinflazionistiche, dovrebbero sollecitare un ulteriore supporto da parte delle banche centrali”, riferiscono i professionisti di CANDRIAM.

PROSPETTIVE POSITIVE PER IL MERCATO OBBLIGAZIONARIO


I quali, tirando le somme, ritengono ancora positive le prospettive per il mercato del reddito fisso. Certo, ammettono, gli investitori dovranno abituarsi a fasi alterne, con periodi in cui i mercati riprenderanno fiato (come sta accadendo nel contesto attuale), con inevitabili contraccolpi e prese di profitto tattiche. A proposito delle quali, gli esperti di CANDRIAM rivelano di assumere in questa fase una posizione tattica positiva nei confronti dell'Italia nei portafogli dei propri fondi governativi.

SUPPORTO AI MERCATI NON-CORE EUROPEI


“Gli annunci fatti dalla Bce – in particolare le dinamiche di flusso legate a nuovi acquisti e reinvestimenti - rappresentano un supporto per i mercati non-core europei. Inoltre, il rischio politico che aveva gravato sull'Italia negli ultimi mesi si è attenuato, grazie a un governo meno euroscettico e di programmi economici più favorevoli al mercato”, argomentano i professionisti di CANDRIAM, che non escludono che il rally dei tassi italiani possa proseguire ancora un po’.

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