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Gli utili aziendali preparano la riscossa per il quarto trimestre
Terzo trimestre negativo per gli utili aziendali, ma in Europa le cose potrebbero migliorare nell’ultima parte dell’anno
20 Settembre 2019 09:37
In base ai dati raccolti ed elaborati da Refinitiv (gruppo Thomson Reuters) il mercato azionario europeo nel secondo trimestre 2019 è finito in recessione degli utili. In pratica, alla contrazione dei profitti registrata nel primo trimestre (-2,0%), si è sommata quella relativa ai secondi tre mesi (-2,4%): quando per almeno due trimestri il segno della variazione degli utili è negativo si parla appunto di recessione.
Non solo. Sempre in base alle proiezioni degli analisti di Refinitiv, anche nel terzo trimestre l’andamento dei profitti aziendali europei resterà in territorio negativo con un’ulteriore contrazione dell’1,9% rispetto allo spesso periodo del 2018. Tuttavia, se le stime degli utili per il quarto trimestre fossero confermate (+10,4%), il saldo per l’intero 2019 dei profitti dell’azionario europeo risulterebbe in positivo.
Ma ripercorriamo i dati di Refinitiv relativi al secondo trimestre. Balza subito agli occhi un dato: Piazza Affari è, tra le grandi piazze finanziarie europee, quella che vanta il miglior risultato positivo per i profitti realizzati tra aprile e giugno con un incremento del+12,9%. Precede Zurigo (+12,8%), Madrid (+2,2%), Parigi (+0,4%), Londra (+0,4%) e, soprattutto, Amsterdam (-19,9%) e Francoforte (-21,3%).
Per quanto riguarda invece i settori, si può constatare come i più dinamici, in termini di miglioramento dei profitti trimestrali, siano stati quello delle utilities (+25,8%), quello della tecnologia (+13,2%) e quello dell’healthcare (+10,5%). Al contrario hanno evidenziato le maggiori contrazioni trimestrali i settori dei materiali di base (-37,9%), dei beni di consumo ciclici (-25,1%) e dell’energia (-11,5%).
Proprio il settore dell’energia permette di approfondire un aspetto: tra le previsioni del primo luglio scorso formulate dagli analisti di Refinitiv sugli utili del secondo trimestre 2019 e i dati effettivi disponibili oggi si nota una netta inversione di tendenza. Al primo luglio si prevedeva un aumento dei profitti aziendali dello Stoxx 600 pari al +2,3% mentre a consuntivo si è registrato un calo del 2,4%. E tra i settori che hanno inciso di più su tale inversione di trend figura quello dell’energia, accreditato il primo luglio di un +5,3% di incremento degli utili ha finito con il mostrare un calo a doppia cifra. Stesso percorso per i beni di consumo ciclici che al primo luglio vantavano un aumento atteso dei profitti per il secondo trimestre del +3,9% e finiti con un -25,1%.Hanno invece sorpreso in positivo sia la tecnologia – che da una stima di incremento degli utili del +7,8% ha chiuso in realtà a +13,2% - e sia l’healthcare da +9,8% a +10,5%.
Restando in tema di previsioni, per il trimestre in corso, se le previsioni complessive parlano di una diminuzione media dei profitti dello Stoxx 600 dell’1,9%, i settori che dovrebbero trascinare al ribasso l’intero listino dovrebbero essere i materiali di base (-27%), l’energia (-16,9%), la tecnologia (-3,5%) e i finanziari (-2,4%) mentre i beni di consumo di base (+22,4%), le utilities (+16,6%) e le telecom (+12,3%) dovrebbero evidenziare le migliori trimestrali.
TERZO TRIMESTRE ANCORA IN CALO MA NEL QUARTO FORTE RIMBALZO
Non solo. Sempre in base alle proiezioni degli analisti di Refinitiv, anche nel terzo trimestre l’andamento dei profitti aziendali europei resterà in territorio negativo con un’ulteriore contrazione dell’1,9% rispetto allo spesso periodo del 2018. Tuttavia, se le stime degli utili per il quarto trimestre fossero confermate (+10,4%), il saldo per l’intero 2019 dei profitti dell’azionario europeo risulterebbe in positivo.
PIAZZA AFFARI SI È DISTINTA NEL SECONDO TRIMESTRE
Ma ripercorriamo i dati di Refinitiv relativi al secondo trimestre. Balza subito agli occhi un dato: Piazza Affari è, tra le grandi piazze finanziarie europee, quella che vanta il miglior risultato positivo per i profitti realizzati tra aprile e giugno con un incremento del+12,9%. Precede Zurigo (+12,8%), Madrid (+2,2%), Parigi (+0,4%), Londra (+0,4%) e, soprattutto, Amsterdam (-19,9%) e Francoforte (-21,3%).
UTILITIES, TECNOLOGIA E HEALTHCARE
Per quanto riguarda invece i settori, si può constatare come i più dinamici, in termini di miglioramento dei profitti trimestrali, siano stati quello delle utilities (+25,8%), quello della tecnologia (+13,2%) e quello dell’healthcare (+10,5%). Al contrario hanno evidenziato le maggiori contrazioni trimestrali i settori dei materiali di base (-37,9%), dei beni di consumo ciclici (-25,1%) e dell’energia (-11,5%).
PREVISIONI DI LUGLIO DISATTESE
Proprio il settore dell’energia permette di approfondire un aspetto: tra le previsioni del primo luglio scorso formulate dagli analisti di Refinitiv sugli utili del secondo trimestre 2019 e i dati effettivi disponibili oggi si nota una netta inversione di tendenza. Al primo luglio si prevedeva un aumento dei profitti aziendali dello Stoxx 600 pari al +2,3% mentre a consuntivo si è registrato un calo del 2,4%. E tra i settori che hanno inciso di più su tale inversione di trend figura quello dell’energia, accreditato il primo luglio di un +5,3% di incremento degli utili ha finito con il mostrare un calo a doppia cifra. Stesso percorso per i beni di consumo ciclici che al primo luglio vantavano un aumento atteso dei profitti per il secondo trimestre del +3,9% e finiti con un -25,1%.Hanno invece sorpreso in positivo sia la tecnologia – che da una stima di incremento degli utili del +7,8% ha chiuso in realtà a +13,2% - e sia l’healthcare da +9,8% a +10,5%.
LE STIME PER IL TRIMESTRE IN CORSO
Restando in tema di previsioni, per il trimestre in corso, se le previsioni complessive parlano di una diminuzione media dei profitti dello Stoxx 600 dell’1,9%, i settori che dovrebbero trascinare al ribasso l’intero listino dovrebbero essere i materiali di base (-27%), l’energia (-16,9%), la tecnologia (-3,5%) e i finanziari (-2,4%) mentre i beni di consumo di base (+22,4%), le utilities (+16,6%) e le telecom (+12,3%) dovrebbero evidenziare le migliori trimestrali.
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