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Belt and Road, un megatrend per investire nel futuro

La Nuova Via della Seta (Belt and Road) promette grandi opportunità di sviluppo per i Paesi che si trovano sulla rotta tracciata dalla Cina: ecco su quali settori investire

di Redazione 24 Settembre 2019 07:00

La Nuova Via della Seta (Belt and Road) rappresenta un'iniziativa strategica della Cina che si pone l’obiettivo di costruire una nuova rete infrastrutturale capace di ottimizzare i collegamenti commerciali con i paesi nell'Eurasia, permettendo così di accorciare il continente asiatico.

I VECCHI FASTI NARRATI DA MARCO POLO


L’idea del progetto ricalca i vecchi fasti della Via della Seta, rotta commerciale millenaria narrata per la prima volta da Marco Polo ne “Il Milione”, e delinea possibilità uniche per le aziende che operano nei Paesi attraversati dalla Nuova Via della Seta: questi Paesi, infatti, potranno sviluppare progetti di costruzione come nuove strade, aeroporti, ponti e porti.

L’ESEMPIO (DI SUCCESSO) DEL PIREO


A questo proposito il caso del Pireo, il porto della città di Atene, è da manuale. La compagnia cinese Cosco, che ne è proprietaria, ne ha fatto in pochi anni un nodo cruciale per lo smistamento merci tramite una cooperazione porto-ferrovia capace di raggiungere in modo veloce il cuore dell’Europa. Una mission ben definita che ha proiettato il porto greco, grazie all’eccezionale crescita registrata negli ultimi due anni, al sesto posto in Europa secondo quanto riportato da “Trasporto Europa” nel marzo 2019.

URBANIZZAZIONE SOSTENIBILE


Se si allarga l’orizzonte e si guarda alle aree che sono nelle fasi iniziali di urbanizzazione e che vogliono prevenire crisi ambientali, si constata come le potenzialità di business scaturite dalla Nuova Via della Seta tendano ad allargarsi alle aziende specializzate che vantano esperienza anche nell’urbanizzazione sostenibile, necessaria a costruire un corridoio economico fondamentale per sostenere l’economia dei Paesi da esso attraversati.

CONTRATTI GIÀ SIGLATI PER 340 MILIARDI DI DOLLARI


Infatti, come fanno notare gli analisti che seguono l’iniziativa, in alcuni dei Paesi attraversati dalla Belt and Road, le strade sono completamente da rifare, se non da costruire da zero. Basti pensare al caso dell’Africa, continente toccato direttamente dall’iniziativa. A oggi i contratti siglati nel solo settore delle costruzioni ammontano a 340 miliardi di dollari americani. “Per tutte queste ragioni, molte società attive nelle costruzioni, nell’ingegneria, nella manifattura avanzata e nella logistica – se coinvolte in questo progetto – potranno , a nostro avviso, beneficiare negli anni di una significativa spinta rivalutativa in Borsa” puntualizzano gli esperti di Invesco.

TECNOLOGIA E SUPPORTO STRATEGICO


Nella cornice della Nuova Via della Seta molte compagnie specializzate potranno infatti fornire la tecnologia necessaria e il supporto strategico nei contratti firmati nel settore delle costruzioni. Aziende, solo per citarne alcune, quali Alstom, Schneider Electric e Thales, potranno puntare anche al grande mercato cinese che costituisce un gigantesco spazio in cui innovare, guardando non soltanto alla Cina ma anche ai Paesi terzi lungo tutta la Belt and Road.

UN’ACCURATA SELEZIONE DELLE AZIENDE


Il problema è che selezionare queste aziende e tenerle costantemente sotto osservazione per verificarne la valutazione, l’affidabilità patrimoniale e reddituale e la sostenibilità del business nel corso degli anni in funzione delle effettive capacità manageriali e dei risultati di bilancio non è affatto un esercizio per investitori improvvisati. Occorrono competenza, esperienza sul campo ed enormi risorse per l’analisi comparativa di settore e di mercato.

La Via della Seta del terzo millennio percorribile dagli investitori


La Via della Seta del terzo millennio percorribile dagli investitori





L’ESPERIENZA DI INVESCO


Un’opzione a disposizione per gli investitori con profilo di rischio moderato è l’Invesco Belt and Road Debt Fund, un fondo d’investimento che seleziona i bond che potrebbero beneficiare, direttamente o indirettamente, delle ricadute della Nuova Via della Seta. Il portafoglio del fondo, che per un 10% può essere investito anche in titoli azionari, è prevalentemente allocato in obbligazioni di Paesi che ricevono crescenti flussi di capitali che destinano a finalità produttive. Una particolare attenzione è rivolta alle nuove emissioni di obbligazioni Belt & Road in dollari Usa che, in base alle approfondite analisi del team di gestione, incorporano un interessante potenziale di plusvalenze.
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