BCE

Draghi, ancora accuse dalla Germania: “Non è indipendente”

L'ultima accusa che arriva dalla Germania a Draghi è quella di aver moltiplicato i rischi nell’Eurozona con una politica monetaria troppo accomodante

4 Ottobre 2019 14:23

financialounge -  BCE Jens Weidmann Mario Draghi
Le scelte di politica monetaria della Banca centrale europea guidata da Mario Draghi continuano a non andare giù alla Germania. L’ultimo attacco in ordine di tempo è quello di Oliver Baete, amministratore delegato del gruppo assicurativo tedesco Allianz, che in un’intervista al Financial Times ha accusato Draghi di non essere un presidente indipendente.

L’AFFONDO DI BAETE


"La ragione per la quale non stiamo facendo riforme fiscali è perché tu stai rendendo facile per la gente spendere soldi che non ha", ha detto l’amministratore delegato di Allianz come riporta il sito del quotidiano finanziario britannico. "Mi dispiace. Invero abbiamo creato banche centrali indipendenti affinché questo non succedesse, affinché le banche centrali non stampassero denaro. La gente dice che Draghi è indipendente. No, non lo è", ha sostenuto. Baete fra l’altro ha accusato la Bce di "moltiplicare il rischio" combinando politiche monetarie super-allentate con il cosiddetto "doom loop" degli investimenti delle banche in titoli di Stato, un fattore che avrebbe amplificato la crisi 2012 dell’eurozona.

GLI ALTRI ATTACCHI DALLA GERMANIA


Ma quello di Oliver Baete può essere letto come l’ultimo di una serie di attacchi arrivati sempre dalla Germania contro Draghi. A cominciare da Jens Weidmann, presidente della Bundesbank, che dopo l’ultima riunione della Bce (in cui è stato annunciato il nuovo quantitative easing) ha accusato Draghi di «aver superato i limiti». Poco dopo, mentre la Bild ribattezzava il governatore Bce “Conte Draghila”, l’uomo che succhia i risparmi dei tedeschi, sono arrivate le dimissioni dal cda Bce di di Sabine Lautenschläger con due anni di anticipo rispetto alla scadenza naturale.

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TASSI NEGATIVI TRASFERITI AI CLIENTI DELLE BANCHE


L’altro affondo contro Draghi è arrivato da Christian Sewing, ad di Deutsche Bank, secondo il quale “i tassi negativi rovinano il sistema finanziario”. I critici, infatti, oltre a sottolineare le difficoltà causate dai rendimenti negativi dei titoli di Stato a fondi pensione e grandi compagnie assicurative, hanno messo in evidenza gli effetti sulla redditività delle banche. E qui si è inserita la critica di Jean Pierre Mustier, ad dell’italiana Unicredit, che come presidente dell'Ebf (l'Abi delle banche europee) ha proposto di trasferire i tassi negativi ai clienti con depositi superiori ai 100mila euro.

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