AllianceBernstein
Mercati, AllianceBernstein: scenario favorevole per le obbligazioni europee
Cauto ottimismo, ma la ricerca del rendimento, avvertono in AB, non deve far trascurare il rischio di credito e soprattutto di liquidità
21 Ottobre 2019 14:30
Il quadro per un investitore obbligazionario è diventato, se possibile, ancora più complesso. Il punto è che ci troviamo di fronte a segnali contrastanti, come viene sottolineato nell’ultimo outlook semestrale obbligazioni di AllianceBernstein: le curve dei rendimenti di Usa e Giappone evidenziano un’inversione, tipico segnale che preannuncia una recessione, mentre quella tedesca si è appiattita al minimo storico. Dall’altra parte, però, gli asset maggiormente ciclici indicano che quella dell’economia globale è solamente una crisi temporanea e non il grave rallentamento che i rendimenti dei titoli di Stato sembrerebbero profilare. Gli investitori devono quindi decidere a quale segnale affidarsi.
Perché per affidarsi al segnale degli asset rischiosi, si legge nel rapporto, occorrerà una prova del fatto che l’allentamento delle politiche monetarie sia ancora in grado di dare slancio alla crescita globale o, quantomeno, di prevenire una recessione. La posizione degli analisti di AllianceBernstein è di cauto ottimismo: l’economia globale sta rallentando, ma non evidenzierà una contrazione; una riduzione dei tassi di 75-100 punti base ad opera della Fed nei prossimi sei/nove mesi dovrebbe essere sufficiente a stabilizzare la crescita Usa e aiutare a rendere leggermente più ripida la curva dei rendimenti. Per gli asset rischiosi si tratterebbe quindi di buone notizie, che potrebbero spingere leggermente al rialzo i rendimenti sovrani. La situazione è un po’ diversa in Europa, dove la naturale apertura delle economie e una limitata flessibilità a livello di politica rendono i paesi più vulnerabili alle fasi discendenti del ciclo commerciale globale. I tagli dei tassi e gli acquisti di asset dovrebbero aiutare la crescita e prevenire l’aumento dei rendimenti obbligazionari, le prospettive potrebbero migliorare qualora la nuova Presidente della BCE Christine Lagarde riuscisse a persuadere i governi a orientarsi verso uno stimolo fiscale.
Con i tassi di interesse così bassi, è l’opinione di AllianceBernstein, è fondamentale avere un’esposizione agli asset sensibili alla crescita con un discreto potenziale di rendimento, ma, considerati i rischi di ribasso per la crescita globale, è altrettanto importante evitare di spingersi troppo oltre nella ricerca del rendimento senza valutare il rischio di credito e soprattutto di liquidità. Per gli investitori europei potrebbe essere meglio giocare in casa, piuttosto che cercare rendimenti apparentemente superiori, sui mercati esteri; il costo della copertura del cambio per un investimento in dollari resta elevato e tale da annullare il vantaggio in termini di rendimento.
Lo scenario è peraltro favorevole all’obbligazionario europeo. Da un lato, la reintroduzione del quantitative easing è un segnale positivo per gli asset più dinamici che potrebbero beneficiare di un eventuale passaggio a una politica fiscale espansiva; tra le opportunità individuate da AllianceBernstein, il debito bancario europeo, comprese le obbligazioni subordinate. Dall’altra parte, viene osservato, la crescita lenta nell’Eurozona e i rischi di ribasso per la crescita globale impediranno probabilmente ai rendimenti sovrani di prendere una direzione troppo netta. Questi asset continueranno quindi a rappresentare una buona forma di bilanciamento degli asset più dinamici nell’ipotesi di difficoltà dei mercati globali e i titoli sovrani potrebbero addirittura beneficiare del QE, in particolari quelli italiani.
Per AllianceBernstein il modo migliore per affrontare questo contesto di mercato è mantenere un approccio attivo e un’esposizione selettiva agli asset che generano reddito, caratteristiche che si ritrovano in uno dei fondi maggiormente apprezzati e valutato con cinque stelle da Morningstar nella classe I, [tooltip-fondi codice_isin="LU0095026026"]AB European Income Portfolio[/tooltip-fondi]. E’ un fondo che mira a conseguire un elevato rendimento globale, massimizzando il reddito corrente, attraverso un approccio multisettoriale e un equilibrio dinamico tra gli asset del reddito fisso a più elevato rendimento in euro e obbligazioni governative a più basso rischio.
ECONOMIE IN RALLENTAMENTO MA NON IN CONTRAZIONE
Perché per affidarsi al segnale degli asset rischiosi, si legge nel rapporto, occorrerà una prova del fatto che l’allentamento delle politiche monetarie sia ancora in grado di dare slancio alla crescita globale o, quantomeno, di prevenire una recessione. La posizione degli analisti di AllianceBernstein è di cauto ottimismo: l’economia globale sta rallentando, ma non evidenzierà una contrazione; una riduzione dei tassi di 75-100 punti base ad opera della Fed nei prossimi sei/nove mesi dovrebbe essere sufficiente a stabilizzare la crescita Usa e aiutare a rendere leggermente più ripida la curva dei rendimenti. Per gli asset rischiosi si tratterebbe quindi di buone notizie, che potrebbero spingere leggermente al rialzo i rendimenti sovrani. La situazione è un po’ diversa in Europa, dove la naturale apertura delle economie e una limitata flessibilità a livello di politica rendono i paesi più vulnerabili alle fasi discendenti del ciclo commerciale globale. I tagli dei tassi e gli acquisti di asset dovrebbero aiutare la crescita e prevenire l’aumento dei rendimenti obbligazionari, le prospettive potrebbero migliorare qualora la nuova Presidente della BCE Christine Lagarde riuscisse a persuadere i governi a orientarsi verso uno stimolo fiscale.
MEGLIO GIOCARE IN CASA
Con i tassi di interesse così bassi, è l’opinione di AllianceBernstein, è fondamentale avere un’esposizione agli asset sensibili alla crescita con un discreto potenziale di rendimento, ma, considerati i rischi di ribasso per la crescita globale, è altrettanto importante evitare di spingersi troppo oltre nella ricerca del rendimento senza valutare il rischio di credito e soprattutto di liquidità. Per gli investitori europei potrebbe essere meglio giocare in casa, piuttosto che cercare rendimenti apparentemente superiori, sui mercati esteri; il costo della copertura del cambio per un investimento in dollari resta elevato e tale da annullare il vantaggio in termini di rendimento.
Investimenti, contrastare la volatilità senza rinunciare alle performance
Investimenti, contrastare la volatilità senza rinunciare alle performance
UNA CONGIUNTURA FAVOREVOLE PER LE OBBLIGAZIONI EUROPEE
Lo scenario è peraltro favorevole all’obbligazionario europeo. Da un lato, la reintroduzione del quantitative easing è un segnale positivo per gli asset più dinamici che potrebbero beneficiare di un eventuale passaggio a una politica fiscale espansiva; tra le opportunità individuate da AllianceBernstein, il debito bancario europeo, comprese le obbligazioni subordinate. Dall’altra parte, viene osservato, la crescita lenta nell’Eurozona e i rischi di ribasso per la crescita globale impediranno probabilmente ai rendimenti sovrani di prendere una direzione troppo netta. Questi asset continueranno quindi a rappresentare una buona forma di bilanciamento degli asset più dinamici nell’ipotesi di difficoltà dei mercati globali e i titoli sovrani potrebbero addirittura beneficiare del QE, in particolari quelli italiani.
APPROCCIO ATTIVO ED ESPOSIZIONE SELETTIVA
Per AllianceBernstein il modo migliore per affrontare questo contesto di mercato è mantenere un approccio attivo e un’esposizione selettiva agli asset che generano reddito, caratteristiche che si ritrovano in uno dei fondi maggiormente apprezzati e valutato con cinque stelle da Morningstar nella classe I, [tooltip-fondi codice_isin="LU0095026026"]AB European Income Portfolio[/tooltip-fondi]. E’ un fondo che mira a conseguire un elevato rendimento globale, massimizzando il reddito corrente, attraverso un approccio multisettoriale e un equilibrio dinamico tra gli asset del reddito fisso a più elevato rendimento in euro e obbligazioni governative a più basso rischio.