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Banche europee, bene le francesi. Fari puntati su Intesa e Unicredit
A metà trimestrali gli istituti di Austria e Francia stanno staccando il gruppone, spiegano gli analisti di Goldman Sachs. Ora tocca a Intesa e Unicredit
5 Novembre 2019 07:00
Le trimestrali delle banche europee sono a metà strada, questa settimana è il turno delle due big italiane con Intesa che pubblica i risultati del terzo trimestre martedì 5 novembre e Unicredit a seguire giovedì 7. Finora hanno riportato i risultati trimestrali circa la metà delle 27 banche europee coperte dagli analisti di Goldman Sachs, che ne approfitta per fare il punto. I messaggi chiave evidenziati dalla grande banca americana riguardano gli utili, in calo del 9% anno su anno, il 3% sotto le attese per l’aggregato bancario tenuto sotto osservazione, mentre i ricavi sono in aumento, ma solo dell’1% nonostante la crescita dei prestiti che viaggia al 3%. Il 65% delle banche ha segnato una crescita positiva dei ricavi, ma anche i costi sono aumentati, in particolare del 2% sempre a livello di aggregato.
Una delle ragioni di risultati in parte sotto le attese è la qualità degli asset, che resta debole. A livello di singoli Paesi, Goldman nota che finora le banche di Austria e Francia hanno rilasciato buoni numeri, con utili in crescita del 7/8% anno su anno, che hanno beneficiato della riduzione dei costi e di un trend migliore del Corporate Investment Banking, un business che vede le banche europee in forte ritardo rispetto alle rivali americane. Le grandi banche britanniche, insieme a quelle di Benelux, Svizzera e dei Paesi Nordici hanno riportato invece utili in calo del 10-13%, sempre anno su anno, con soprese negative delle nordiche e delle elvetiche.
I risultati usciti finora sono comunque una conferma delle raccomandazioni assegnate dalla stessa Goldman ai singoli titoli bancari europei. Goldman sottolinea che resta aperto un gap importante tra le banche che riescono a fare meglio e la media del settore creditizio, un trend già osservato nell’ultima serie di trimestrali e secondo la banca USA destinato a proseguire. Goldman continua a vedere comunque opportunità nel settore bancario europeo soprattutto su tre aree: ritorni in conto capitale, grandi ristrutturazioni e valutazioni a sconto. Nella prima area cita BNP, ING e l’austriaca BAWAG, nella seconda Unicredit e nella terza la spagnola Santander.
BENE AUSTRIA E FRANCIA, SORPRESE NEGATIVE DA SVIZZERA E NORDICHE
Una delle ragioni di risultati in parte sotto le attese è la qualità degli asset, che resta debole. A livello di singoli Paesi, Goldman nota che finora le banche di Austria e Francia hanno rilasciato buoni numeri, con utili in crescita del 7/8% anno su anno, che hanno beneficiato della riduzione dei costi e di un trend migliore del Corporate Investment Banking, un business che vede le banche europee in forte ritardo rispetto alle rivali americane. Le grandi banche britanniche, insieme a quelle di Benelux, Svizzera e dei Paesi Nordici hanno riportato invece utili in calo del 10-13%, sempre anno su anno, con soprese negative delle nordiche e delle elvetiche.
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OPPORTUNITÀ NELLE RISTRUTTURAZIONI E NELLE VALUTAZIONI A SCONTO
I risultati usciti finora sono comunque una conferma delle raccomandazioni assegnate dalla stessa Goldman ai singoli titoli bancari europei. Goldman sottolinea che resta aperto un gap importante tra le banche che riescono a fare meglio e la media del settore creditizio, un trend già osservato nell’ultima serie di trimestrali e secondo la banca USA destinato a proseguire. Goldman continua a vedere comunque opportunità nel settore bancario europeo soprattutto su tre aree: ritorni in conto capitale, grandi ristrutturazioni e valutazioni a sconto. Nella prima area cita BNP, ING e l’austriaca BAWAG, nella seconda Unicredit e nella terza la spagnola Santander.
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