Fondo strategico italiano
Lusso in Borsa, anche Missoni pensa alla quotazione
La maison di Gallarate, nota per i suoi inconfondibili disegni, annuncia il progetto che dovrebbe portarla a sbarcare in Borsa nel 2023
15 Novembre 2019 12:16
È uno dei marchi più iconici della moda made in Italy, inconfondibile per grafiche e uso dei colori, e ora è pronto a sbarcare in Borsa: l’obiettivo di Missoni è quotarsi nel giro dei prossimi tre anni.
A dare l’annuncio, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, è stata la presidente della maison Angela Missoni, nel corso di un evento al Victoria & Albert Museum di Londra. Non è stato specificato su quale piazza azionaria l’azienda punterebbe a quotarsi.
Il piano prevederebbe la quotazione nel 2023, a cinque anni dall’ingresso del Fondo strategico italiano nel capitale con una quota del 41%. Missoni si unirebbe così ad altre grandi griffe del lusso italiano che hanno scelto la strada della Borsa, come Salvatore Ferragamo, Brunello Cucinelli, Prada (a Hong Kong) e Moncler, ultimo grande brand a quotarsi, ormai sei anni fa.
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Quella della Borsa è una scommessa per i marchi del lusso, un settore che appena due mesi fa è stato declassato da “overweight” (sovrappeso) a “neutral” dagli esperti di Ubs. Per gli analisti il settore dei beni di lusso sembra ipercomprato; un altro fattore di rischio è determinato dalla debolezza del renminbi cinese, un tema molto importante dato il ruolo cruciale dei consumatori cinesi per il settore.
Pesano anche le tensioni tra Usa e Cina sul fronte commerciale e i disordini a Hong Kong. E se i grandi brand hanno sempre un forte appeal sugli investitori, le sorprese possono sempre essere dietro l’angolo, come nel caso della Ipo, annunciata e poi ritirata, del produttore di yacht di lusso Ferretti.
L’ANNUNCIO A LONDRA
A dare l’annuncio, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore, è stata la presidente della maison Angela Missoni, nel corso di un evento al Victoria & Albert Museum di Londra. Non è stato specificato su quale piazza azionaria l’azienda punterebbe a quotarsi.
QUOTAZIONE ENTRO 3 ANNI
Il piano prevederebbe la quotazione nel 2023, a cinque anni dall’ingresso del Fondo strategico italiano nel capitale con una quota del 41%. Missoni si unirebbe così ad altre grandi griffe del lusso italiano che hanno scelto la strada della Borsa, come Salvatore Ferragamo, Brunello Cucinelli, Prada (a Hong Kong) e Moncler, ultimo grande brand a quotarsi, ormai sei anni fa.
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Quella della Borsa è una scommessa per i marchi del lusso, un settore che appena due mesi fa è stato declassato da “overweight” (sovrappeso) a “neutral” dagli esperti di Ubs. Per gli analisti il settore dei beni di lusso sembra ipercomprato; un altro fattore di rischio è determinato dalla debolezza del renminbi cinese, un tema molto importante dato il ruolo cruciale dei consumatori cinesi per il settore.
LE INCOGNITE PER LE IPO DEL LUSSO
Pesano anche le tensioni tra Usa e Cina sul fronte commerciale e i disordini a Hong Kong. E se i grandi brand hanno sempre un forte appeal sugli investitori, le sorprese possono sempre essere dietro l’angolo, come nel caso della Ipo, annunciata e poi ritirata, del produttore di yacht di lusso Ferretti.
