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I millennial non sono cicale: risparmiano già per la pensione

Nello Schroders Global Investor Study 2019 emerge che i millennial, in Italia e in tutto il mondo, risparmiano più delle altre generazioni per la pensione. Ma in base alle previsioni demografiche potrebbe non bastare

27 Novembre 2019 07:00

financialounge -  millennial Schroders
Uno dei temi più discussi sui media, finanziari e non, riguarda la pianificazione finanziaria in vista della pensione. La combinazione di risorse statali sempre meno sufficienti da destinare alle pensioni pubbliche e le attuali dinamiche demografiche che proiettano una maggiore probabilità di vita alla fine dell’attività lavorativa, rende indispensabile un assegno integrativo. Ma diversi fattori concorrono a frenare i versamenti.
“In tutto il mondo le persone vivono sempre più a lungo e dovrebbero potersi godere la pensione grazie ai risparmi. Tuttavia, lo studio evidenzia come, per molti investitori a livello globale, le aspettative sembrino non realistiche riguardo allo stile di vita a cui aspirano dopo il pensionamento.” ha dichiarato Sangita Chawla, Head of Retirement Savings di Schroders.


LO SCHRODERS GLOBAL INVESTOR STUDY 2019


Per l’esperta, infatti, è indispensabile iniziare a risparmiare il prima possibile e in modo sostanziale durante l’attività lavorativa non trascurando di approfondire, con attenzione, quale sia il livello di income sostenibile durante la pensione”. Lo studio al quale si riferisce Chawla è lo Schroders Global Investor Study 2019, la ricerca annuale condotta su oltre 25.000 investitori in 32 Paesi che offre dettagli importanti anche sulla situazione specifica in Italia.


ITALIANI POCO RISPARMIO IN TEMA DI PENSIONE


Per esempio, gli italiani, noti per essere dei buoni risparmiatori, evidenziano una minore propensione alla previdenza integrativa destinando ad essa in media il 12,4% del reddito totale. Una percentuale non soltanto parecchio distante da quella dei paesi al primo e al secondo posto, rispettivamente gli austriaci (21,6%) e gli svizzeri (21,3%), ma anche al di sotto sia della media globale (15,3%) che di quella europea (14,9%).


I MILLENNIALS SONO I PIU’ PREVIDENTI


Interessanti, e anche incoraggianti, sono invece i dati relativi a livello generazionale. Che segnalano come in Italia i Millennial (le persone tra 18 e 37 anni) sono i maggiori risparmiatori in fatto di pensione alla quale indirizzano il 14,6% del reddito, più di quanto faccia sia la Generazione X – le persone tra 38 e 50 anni – che non vanno oltre l’11,5%, che i Baby Boomer – i lavoratori tra i 50 e i 70 anni – che versano in media il 9,7% delle entrate annue. E’ anche vero, però, che questa tendenza si conferma anche a livello globale.

SE CI FOSSE PIU’ INFORMAZIONE...


Lo studio di Schroders evidenzia anche che il 91% degli investitori italiani non ancora in pensione ammette che potrebbero prendere in esame un maggiore risparmio per la pensione futura a determinate condizioni. In particolare, il 30% degli intervistati afferma di poter valutare accantonamenti più consistenti se avesse accesso a maggiori informazioni sulla quantità di risparmi necessari per sostenere lo stile di vita desiderato in pensione.


… MA NEL FRATTEMPO C’E’ SPAZIO PER GLI SFIZI


Nel frattempo, lo studio segnala anche alcuni fattori che ostacolano la propensione degli investitori ad accantonare per la pensione. Per esempio, il 17% degli italiani vorrebbe risparmiare di più ma preferisce dare la precedenza ai bisogni del momento. Sempre tra gli investitori italiani, il 17% ammette di concedersi degli sfizi nel presente invece di risparmiare per la pensione, mentre il 15% reputa sufficienti i contributi versati dal datore di lavoro.

 

 

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