Anna Wintour
Da H&M a Vinted, lo sharing e il second hand sono sempre più di moda
Il trend della sostenibilità contagia anche l’industria del fashion: H&M lancia una campagna di noleggio, e la startup di abiti usati Vinted diventa il primo unicorno lituano
29 Novembre 2019 14:48
Riutilizzare, noleggiare, condividere: il futuro passa sempre più da queste parole d’ordine, che indicano una tendenza diffusa a ogni livello. Dalle abitazioni, alle auto, ora anche alla moda: il possesso non è più un must, si preferisce la condivisione e il riuso.
Nel settore fashion ha fatto scalpore la dichiarazione di H&M, il colosso svedese della moda accessibile, accusato come altri marchi del fast fashion di contribuire all’inquinamento e agli sprechi inondando il mondo di abiti a basso prezzo, che spesso vengono usati pochissime volte e gettati via.
Per rilanciare la sua immagine e respingere le accuse, il marchio svedese ha lanciato una nuova operazione (per ora limitata ad un solo negozio nel centro di Stoccolma): gli abiti non saranno solo in vendita ma anche in affitto, in modo da poter essere indossati più e più volte, senza incorrere nel rischio “usa e getta”.
Il noleggio ha la durata di una settimana e il costo è di 37 dollari a pezzo. Per ora è limitato ad una collezione di 50 capi offerti ai clienti del programma di fidelizzazione, ma H&M ha fatto sapere che valuterà l'andamento dell'operazione per tre mesi e deciderà in seguito se espandere o meno la sperimentazione.
Ma la strada è ormai tracciata e le nuove forme di consumo orientano il trend. Secondo un recente report di Cnbc, negli Usa il mercato degli abiti usati ha registrato vendite per 24 miliardi di dollari nel 2018, tallonando il fast fashion con 35 miliardi. E nel 2028, secondo GlobalData, dovrebbe avvenire il sorpasso, con 64 miliardi contro 44.
Che gli abiti di seconda mano siano la moda del momento lo dimostra anche il fatto che in Lituania è stato proprio un marketplace online di abiti usati, Vinted, la prima startup a raggiungere lo status di “unicorno”, cioè una valutazione di oltre 1 miliardo di dollari.
Fondata nel 2008, Vinted sta crescendo rapidamente e quest’anno stima che abiti usati per un valore di 1,3 miliardi di dollari passeranno di mano sulla sua piattaforma, sfruttando il trend della sostenibilità. Un tema così di moda che persino Anna Wintour, la direttrice di Vogue America, lo ha considerato una priorità, dichiarando alla Reuters che l’industria del fashion deve ripensarsi in questo senso e che i fashion addicted devono avere più cura degli abiti usati, passandoli ad altri una volta smessi.
FAST FASHION, ACCUSE DI SPRECHI
Nel settore fashion ha fatto scalpore la dichiarazione di H&M, il colosso svedese della moda accessibile, accusato come altri marchi del fast fashion di contribuire all’inquinamento e agli sprechi inondando il mondo di abiti a basso prezzo, che spesso vengono usati pochissime volte e gettati via.
H&M: OPERAZIONE NOLEGGIO
Per rilanciare la sua immagine e respingere le accuse, il marchio svedese ha lanciato una nuova operazione (per ora limitata ad un solo negozio nel centro di Stoccolma): gli abiti non saranno solo in vendita ma anche in affitto, in modo da poter essere indossati più e più volte, senza incorrere nel rischio “usa e getta”.
SPERIMENTAZIONE PER TRE MESI
Il noleggio ha la durata di una settimana e il costo è di 37 dollari a pezzo. Per ora è limitato ad una collezione di 50 capi offerti ai clienti del programma di fidelizzazione, ma H&M ha fatto sapere che valuterà l'andamento dell'operazione per tre mesi e deciderà in seguito se espandere o meno la sperimentazione.
MERCATO IN CRESCITA
Ma la strada è ormai tracciata e le nuove forme di consumo orientano il trend. Secondo un recente report di Cnbc, negli Usa il mercato degli abiti usati ha registrato vendite per 24 miliardi di dollari nel 2018, tallonando il fast fashion con 35 miliardi. E nel 2028, secondo GlobalData, dovrebbe avvenire il sorpasso, con 64 miliardi contro 44.
L’UNICORNO LITUANO
Che gli abiti di seconda mano siano la moda del momento lo dimostra anche il fatto che in Lituania è stato proprio un marketplace online di abiti usati, Vinted, la prima startup a raggiungere lo status di “unicorno”, cioè una valutazione di oltre 1 miliardo di dollari.
MONITO DI ANNA WINTOUR
Fondata nel 2008, Vinted sta crescendo rapidamente e quest’anno stima che abiti usati per un valore di 1,3 miliardi di dollari passeranno di mano sulla sua piattaforma, sfruttando il trend della sostenibilità. Un tema così di moda che persino Anna Wintour, la direttrice di Vogue America, lo ha considerato una priorità, dichiarando alla Reuters che l’industria del fashion deve ripensarsi in questo senso e che i fashion addicted devono avere più cura degli abiti usati, passandoli ad altri una volta smessi.
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