donald Trump
La Brexit è un ricordo, il rischio 2020 si sposta sulle presidenziali Usa
Natixis nel suo outlook 2020 rileva una visione più positiva sulle attività a rischio, ma con previsioni di movimento contenute. Le elezioni presidenziali americane hanno preso il posto di Brexit come rischio al ribasso
17 Dicembre 2019 19:30
Gli strategist che fanno capo al gruppo Natixis guardano al 2020 con una visione più positiva sulle attività di rischio, anche se con previsioni di movimento a livello globale molto contenute. Le sfide principali individuate da 24 tra strategist, economisti e gestori che operano all’interno di Natixis Investment Managers, delle sue affiliate e di Natixis Corporate & Investment Banking, sono legate ai cambiamenti di natura politica, alla politica sui tassi d'interesse e all'evoluzione del ruolo delle Banche Centrali. Ma la novità dell'indagine condotta dal Natixis Investment Institute è che le elezioni presidenziali Usa hanno sostituito Brexit, dopo la vittoria elettorale di Boris Johnson, diventando il principale rischio al ribasso individuato dagli strategist.
In generale gli intervistati da Natixis sono più positivi sulle azioni, anche se i listini globali probabilmente alimenteranno più volatilità rispetto a tassi di interesse o valute, e guardando al prossimo decennio individuano tra le priorità in termini di investimento e valutazioni economiche la capacità di muoversi nell’attuale contesto di inflazione e le preoccupazioni di natura politica. Insomma, strategist, economisti e gestori dell’universo Natixis guardano al 2020 con una view eterogenea, anticipando per il futuro pochi shock al ribasso o driver al rialzo.
Per il 2020 le sfide principali individuate dall’indagine sono legate ai cambiamenti di natura politica, alla politica sui tassi d'interesse e all'evoluzione del ruolo delle Banche centrali, mentre guardando al prossimo decennio gli intervistati individuano tra le priorità in termini di investimento e valutazioni economiche la capacità di muoversi nell’attuale contesto di inflazione e le preoccupazioni di natura politica.
L'outlook di metà anno di Natixis aveva invece individuato in Brexit il più probabile rischio negativo. Ora l’attenzione è spostata sui rischi relativi alle presidenziali americane, ma anche il conflitto geopolitico continua a essere tra i primi tre rischi, seguito dalla probabilità di una recessione statunitense, europea e/o globale. Sulle presidenziali Usa la view è eterogena: anche se gli intervistati non si aspettano evidenti shock per i mercati, le proiezioni sul vincitore delle presidenziali sono equamente divise, con un 50% circa che si aspetta la rielezione di Trump e l'altra metà che si aspetta un nuovo presidente.
"L’aspetto più significativo è il modo netto con cui i risultati del sondaggio sono in bilico", osserva Dave Lafferty, Chief Market Strategist di Natixis Investment Managers: "Sembra che ogni prospettiva ottimistica sia controbilanciata da una più pessimistica. Anche se le presidenziali del prossimo anno negli Stati Uniti sono nelle al centro delle riflessioni degli strategist, la situazione resta opaca, senza alcun risultato chiaro". Cosa vuol dire per le varie asset class? Rispetto a sei mesi fa, gli intervistati sono ora più ottimisti in generale, con un punteggio rialzista/ribassista più elevato su 15 delle 19 asset class considerate. Ma anche i punteggi rialzisti sono comunque solo lievemente superiori alla linea di neutralità.
Con la speranza di una Brexit meno traumatica, il sentiment per i titoli del Regno Unito è migliorato con significativi rialzi per le azioni britanniche ed europee. I maggiori miglioramenti nella classifica rialzista/ribassista delle 20 asset class sono di gran lunga a favore dell’azionario britannico, ma anche per i titoli a più ampia capitalizzazione in Europa e per gli azionari dei Paesi sviluppati, Usa esclusi. Le azioni dei mercati emergenti sono ancora molto apprezzate, posizionandosi al primo posto.
Allungando lo sguardo al prossimo decennio, i trend economici e di investimento più importanti includono le preoccupazioni politiche, la capacità muoversi in un contesto di inflazione, i tassi di interesse e le politiche delle Banche centrali. Secondo gli intervistati, un altro probabile trend sarà legato al cambiamento climatico e ai suoi effetti sull'economia globale, anche con potenziali opportunità di investimento, come ad esempio gli effetti della tecnologia e della produttività per incrementare il potenziale di crescita.
Gli strategist interpellati da Natixis ritengono tuttavia che i filoni legati a populismo e de-globalizzazione possano indebolire il progresso economico nel corso dei prossimi dieci anni. Dave Lafferty tira le conclusioni con queste parole: "La visione d’insieme dei nostri strategist mostra la sfida che molti investitori dovranno affrontare quando il mondo entrerà nel nuovo decennio. Una crescita economica positiva, ma appena al di sopra della velocità di stallo, valutazioni elevate ma non esorbitanti, ed eventi geopolitici che potrebbero tanto supportare quanto intaccare la fiducia dei mercati".
POSITIVITÀ SULL’AZIONARIO GLOBALE MA ANCHE ATTESA DI VOLATILITÀ
In generale gli intervistati da Natixis sono più positivi sulle azioni, anche se i listini globali probabilmente alimenteranno più volatilità rispetto a tassi di interesse o valute, e guardando al prossimo decennio individuano tra le priorità in termini di investimento e valutazioni economiche la capacità di muoversi nell’attuale contesto di inflazione e le preoccupazioni di natura politica. Insomma, strategist, economisti e gestori dell’universo Natixis guardano al 2020 con una view eterogenea, anticipando per il futuro pochi shock al ribasso o driver al rialzo.
BISOGNERÀ SAPERSI MUOVERE NEL CONTESTO DI INFLAZIONE E INCERTEZZA POLITICA
Per il 2020 le sfide principali individuate dall’indagine sono legate ai cambiamenti di natura politica, alla politica sui tassi d'interesse e all'evoluzione del ruolo delle Banche centrali, mentre guardando al prossimo decennio gli intervistati individuano tra le priorità in termini di investimento e valutazioni economiche la capacità di muoversi nell’attuale contesto di inflazione e le preoccupazioni di natura politica.
VIEW ETEROGENEA SULLE PRESIDENZIALI USA, IL 50% SI ASPETTA UN CAMBIO ALLA CASA BIANCA
L'outlook di metà anno di Natixis aveva invece individuato in Brexit il più probabile rischio negativo. Ora l’attenzione è spostata sui rischi relativi alle presidenziali americane, ma anche il conflitto geopolitico continua a essere tra i primi tre rischi, seguito dalla probabilità di una recessione statunitense, europea e/o globale. Sulle presidenziali Usa la view è eterogena: anche se gli intervistati non si aspettano evidenti shock per i mercati, le proiezioni sul vincitore delle presidenziali sono equamente divise, con un 50% circa che si aspetta la rielezione di Trump e l'altra metà che si aspetta un nuovo presidente.
OGNI PROSPETTIVA OTTIMISTA VIENE CONTROBILANCIATA DA UNA PIÙ PESSIMISTA
"L’aspetto più significativo è il modo netto con cui i risultati del sondaggio sono in bilico", osserva Dave Lafferty, Chief Market Strategist di Natixis Investment Managers: "Sembra che ogni prospettiva ottimistica sia controbilanciata da una più pessimistica. Anche se le presidenziali del prossimo anno negli Stati Uniti sono nelle al centro delle riflessioni degli strategist, la situazione resta opaca, senza alcun risultato chiaro". Cosa vuol dire per le varie asset class? Rispetto a sei mesi fa, gli intervistati sono ora più ottimisti in generale, con un punteggio rialzista/ribassista più elevato su 15 delle 19 asset class considerate. Ma anche i punteggi rialzisti sono comunque solo lievemente superiori alla linea di neutralità.
Investitori istituzionali spaventati dal debito pubblico in crescita
Investitori istituzionali spaventati dal debito pubblico in crescita
MOLTO MIGLIORATE LE ATTESE SULL’AZIONARIO BRITANNICO
Con la speranza di una Brexit meno traumatica, il sentiment per i titoli del Regno Unito è migliorato con significativi rialzi per le azioni britanniche ed europee. I maggiori miglioramenti nella classifica rialzista/ribassista delle 20 asset class sono di gran lunga a favore dell’azionario britannico, ma anche per i titoli a più ampia capitalizzazione in Europa e per gli azionari dei Paesi sviluppati, Usa esclusi. Le azioni dei mercati emergenti sono ancora molto apprezzate, posizionandosi al primo posto.
IMPORTANTE IL CAMBIAMENTO CLIMATICO, ANCHE PER LE OPPORTUNITÀ DI INVESTIMENTO
Allungando lo sguardo al prossimo decennio, i trend economici e di investimento più importanti includono le preoccupazioni politiche, la capacità muoversi in un contesto di inflazione, i tassi di interesse e le politiche delle Banche centrali. Secondo gli intervistati, un altro probabile trend sarà legato al cambiamento climatico e ai suoi effetti sull'economia globale, anche con potenziali opportunità di investimento, come ad esempio gli effetti della tecnologia e della produttività per incrementare il potenziale di crescita.
ECONOMIE VULNERABILI PER POPULISMO E DE-GLOBALIZZAZIONE
Gli strategist interpellati da Natixis ritengono tuttavia che i filoni legati a populismo e de-globalizzazione possano indebolire il progresso economico nel corso dei prossimi dieci anni. Dave Lafferty tira le conclusioni con queste parole: "La visione d’insieme dei nostri strategist mostra la sfida che molti investitori dovranno affrontare quando il mondo entrerà nel nuovo decennio. Una crescita economica positiva, ma appena al di sopra della velocità di stallo, valutazioni elevate ma non esorbitanti, ed eventi geopolitici che potrebbero tanto supportare quanto intaccare la fiducia dei mercati".