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TikTok debutta nello streaming e sfida Spotify con Resso

L’app cinese di video musicali lancia Resso, un servizio di musica in streaming: per ora in fase di test in India e Indonesia, costa solo 1,70 dollari e promette di minacciare da vicino Apple Music e Spotify

17 Dicembre 2019 11:52

financialounge -  Apple Music Resso Spotify TikTok
Dopo aver sconvolto il mondo dei social network TikTok è pronta a sfidare anche i grandi della musica in streaming, realtà del calibro di Apple Music e Spotify. Il social cinese ha infatti mosso i primi passi nel settore con l’app Resso, che ha debuttato in India e Indonesia.

FASE DI TEST


Resso, che al momento è in fase di test nei Paesi emergenti, è stata scaricata per ora da 27mila utenti su App Store e Google Play Store, con un costo mensile di circa 120 rupie, pari a 1,70 dollari. L’app fa vedere i testi delle canzoni in tempo reale e permette agli utenti di scrivere commenti sotto ogni canzone e realizzare video e gif con sottofondo musicale.

MINACCIA PER SPOTIFY E APPLE MUSIC


“Resso è attualmente in fase di beta testing”, ha spiegato un portavoce dell’azienda in una nota. “Siamo ottimisti riguardo le sue prospettive a lungo termine, ma siamo ancora all’inizio e stiamo sperimentando in un numero limitato di Paesi”. Ma se il test si dovesse concludere positivamente Resso potrebbe minacciare da vicino Apple Music e Spotify, servizi già attivi da tempo e con costi diversi, anche se Spotify ha una versione gratuita con pubblicità.

CONTATTI CON LE MAJOR


A rivelare i piani di TikTok per espandersi nel settore era stato, poco meno di un mese fa, il Financial Times, secondo cui ByteDance, la società proprietaria dell’app, aveva avviato contatti con le principali major musicali, da Universal Music a Sony Music a Warner Music, per ottenere accordi di licenza globali.

QUOTAZIONE VICINA?


Secondo il quotidiano finanziario, TikTok ha già raggiunto il miliardo di utenti e pensa a quotarsi in Borsa entro il primo trimestre del 2020. Tuttavia, l’app cinese è già finita nel mirino delle autorità Usa, dove alcuni senatori hanno chiesto l’apertura di una indagine sull’ipotesi che l’app possa inviare i dati degli utenti statunitensi in Cina.

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