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Conto cointestato, in caso di divorzio viene svuotato all'insaputa del coniuge
Ecco cosa fare se il partner prosciuga il conto prima della separazione. Si litiga per 7.900 euro, depositati in media sui conti cointestati
20 Dicembre 2019 13:12
In caso di divorzio, occhio al conto cointestato. La legge prevede che le somme depositate sul conte corrente cointestato vadano divise equamente, ma non sempre tutto fila liscio. Anzi, secondo l’indagine realizzata per Facile.it da mUp Research e Norstat, il 17 per cento dei divorziati e separati ha dichiarato che l’ex coniuge si è tenuto tutti i soldi del conto in comune.
C’eravamo tanto amati. Se è vero che 280mila individui, sempre secondo l’indagine di Facile.it, si è tenuto l’intero ammontare del saldo del conto cointestato, il 9,2 per cento, ossia 151mila individui, ha addirittura prosciugato il conto prima della separazione.
Si litiga anche per il conto cointestato, quando l’amore finisce. Circa 1,6 milioni di italiani separati o divorziati, infatti, ha dovuto affrontare questa questione spinosa. Per scatenare le liti, inoltre, non servono cifre milionarie perché, secondo l’indagine, la cifra depositata in media è di 7.900 euro. Solo il 32 per cento degli intervistati è riuscito a dividere in accordo le somme depositate.
Nel caso di regime di separazione dei beni, la legge prevede una suddivisione differente del denaro sul conto cointestato. Ma proprio tra le coppie che hanno scelto la comunione dei beni capita più di frequente che uno dei due partner si tenga tutte le somme depositate: 9,8 per cento, contro il 5,2 per cento di chi era in separazione dei beni. A segnalare questa situazione sono più le donne (11,8 per cento), rispetto agli uomini (6,6 per cento).
Per evitare rischi, è meglio rivolgersi al giudice prima della sentenza di separazione. “Qualora uno dei due coniugi, senza averne il diritto, prosciugasse il conto prima della separazione o tenesse per sé tutte le somme depositate, egli sarà tenuto a restituire all’altro intestatario l’importo eccedente la propria quota”, spiega Giovanni Zanetti, responsabile ufficio legale di Facile.it. “Per evitare questo genere di problematica, è bene sapere che è possibile chiedere al giudice il sequestro del conto fino all’emissione della sentenza di separazione”.
Sono quasi 370mila i divorziati hanno deciso di tenere il conto cointestato per pagare le spese legate a figli e casa. Nella maggior parte dei casi (59 per cento), però, il conto è stato chiuso. Nel 16,5 per cento dei casi, infine, il conto è rimasto attivo, intestato ad un solo dei due coniugi. È bene prestare attenzione, però, perché “in caso di conto cointestato la banca considera i due intestatari responsabili in solido anche se non più uniti in matrimonio”, conclude Zanetti. “In caso di saldo passivo, quindi, i due titolari saranno responsabili nei confronti dell’istituto di credito che, indipendentemente da chi ha causato il rosso, potrà agire contro entrambi gli intestatari per recuperare le somme mancanti”.
IN 151MILA HANNO SVUOTATO IL CONTO
C’eravamo tanto amati. Se è vero che 280mila individui, sempre secondo l’indagine di Facile.it, si è tenuto l’intero ammontare del saldo del conto cointestato, il 9,2 per cento, ossia 151mila individui, ha addirittura prosciugato il conto prima della separazione.
LA GESTIONE DEL CONTO COINTESTATO
Si litiga anche per il conto cointestato, quando l’amore finisce. Circa 1,6 milioni di italiani separati o divorziati, infatti, ha dovuto affrontare questa questione spinosa. Per scatenare le liti, inoltre, non servono cifre milionarie perché, secondo l’indagine, la cifra depositata in media è di 7.900 euro. Solo il 32 per cento degli intervistati è riuscito a dividere in accordo le somme depositate.
CAPITA PIÙ SPESSO IN COMUNIONE DEI BENI
Nel caso di regime di separazione dei beni, la legge prevede una suddivisione differente del denaro sul conto cointestato. Ma proprio tra le coppie che hanno scelto la comunione dei beni capita più di frequente che uno dei due partner si tenga tutte le somme depositate: 9,8 per cento, contro il 5,2 per cento di chi era in separazione dei beni. A segnalare questa situazione sono più le donne (11,8 per cento), rispetto agli uomini (6,6 per cento).
COSA FARE SE IL PARTNER SI TIENE TUTTO
Per evitare rischi, è meglio rivolgersi al giudice prima della sentenza di separazione. “Qualora uno dei due coniugi, senza averne il diritto, prosciugasse il conto prima della separazione o tenesse per sé tutte le somme depositate, egli sarà tenuto a restituire all’altro intestatario l’importo eccedente la propria quota”, spiega Giovanni Zanetti, responsabile ufficio legale di Facile.it. “Per evitare questo genere di problematica, è bene sapere che è possibile chiedere al giudice il sequestro del conto fino all’emissione della sentenza di separazione”.
DOPO LA SEPARAZIONE, MEGLIO CHIUDERE IL CONTO
Sono quasi 370mila i divorziati hanno deciso di tenere il conto cointestato per pagare le spese legate a figli e casa. Nella maggior parte dei casi (59 per cento), però, il conto è stato chiuso. Nel 16,5 per cento dei casi, infine, il conto è rimasto attivo, intestato ad un solo dei due coniugi. È bene prestare attenzione, però, perché “in caso di conto cointestato la banca considera i due intestatari responsabili in solido anche se non più uniti in matrimonio”, conclude Zanetti. “In caso di saldo passivo, quindi, i due titolari saranno responsabili nei confronti dell’istituto di credito che, indipendentemente da chi ha causato il rosso, potrà agire contro entrambi gli intestatari per recuperare le somme mancanti”.
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