AllianceBernstein
Come investire in tecnologia in un contesto che penalizza le big tech
Tra le mid e small cap tecnologiche si possono trovare valide opportunità con un minor rischio normativo, spiegano in AllianceBernstein
27 Dicembre 2019 11:00
Sui giganti della tecnologia si è acceso il faro di governi e regolatori: sotto esame ci sono le politiche adottate nell’ambito della concorrenza, della privacy e della condivisione dei dati e c’è il rischio non solo che vengano comminate elevate sanzioni, ma anche che si adottino norme che limitino l’utilizzo dei dati degli utenti o impongono lo smembramento di alcune società. In AllianceBernstein ritengono che dal momento che i colossi del tech resteranno probabilmente a lungo nel mirino delle autorità di regolamentazione, gli investitori dovrebbero iniziare a cercare altre opportunità nel settore, adottando un approccio proattivo. In passato ci si affidava a nomi come Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google, i cosiddetti FAANG, oggi ci sono molte realtà interessanti, con un buon potenziale di alpha e un rischio normativo più basso di quello associato ai giganti del settore e valide opportunità si possono trovare non solo nella Silicon Valley, ma in tutto il mondo.
Ci sono, ad esempio, le imprese tecnologiche di piccole e medie dimensioni. Per start-up e fondi di venture capital le offerte pubbliche iniziali (IPO) sono un’opportunità di “uscita”, un modo per recuperare i capitali inizialmente investiti, per AllianceBernstein sono solo una tappa del processo di evoluzione, un modo di raccogliere capitali per espandere l’attività. C’è quindi ancora molto alpha da cogliere, individuando imprese tecnologiche a capitalizzazione medio-bassa che si trovano all’apice di una fase di rapida crescita innovativa.
Molte imprese di piccole dimensioni stanno guidando la trasformazione tecnologica, sviluppando gli strumenti indispensabili per le start-up della new economy e grazie a questi nuovi attori, una start-up che produce applicazioni mobile ha bisogno oggi, in media, di appena il 5% del capitale che si rendeva necessario per avviare un’impresa ai tempi delle dot-com. L’azienda statunitense Zendesk, ad esempio, offre prodotti per la comunicazione e la gestione multicanale dell’assistenza clienti; l’australiana Atlassian produce un software che migliora la produttività dei gruppi di lavoro, mentre la canadese Shopify fornisce una soluzione completa per creare negozi online.
Anche le aziende tecnologiche che forniscono strumenti utili per sfruttare al meglio le informazioni e migliorare la produttività, a parere degli esperti di AllianceBernstein, possiedono un enorme potenziale di crescita. Esempi sono la francese Dassault Systèmes che aiuta le imprese a riorganizzare in chiave digitale i processi di design e produzione, la statunitense ANSYS che produce software che accelerano lo sviluppo di sistemi di guida autonoma, mentre un produttore di semiconduttori come NVIDIA fornisce la super potenza di calcolo che serve per “addestrare” i computer a imitare il comportamento umano, il primo passo verso l’intelligenza artificiale.
in AllianceBernstein sono fiduciosi riguardo alle prospettive della spesa tecnologica, ma individuare candidati promettenti all’investimento, spiegano, è difficoltoso: molte aziende tecnologiche presentano valutazioni elevate che rispecchiano le attese di una crescita sostenuta di ricavi e utili, grazie al cloud e alla riduzione delle barriere all’entrata, il ritmo dell’innovazione sta accelerando. Solo un numero limitato di aziende con modelli di business difendibili e differenziati ed un vasto mercato potenziale sarà in grado di generare una crescita sostenuta e redditizia e tutto ciò depone a favore di un approccio selettivo e di un’analisi di tipo fondamentale.
SMALL E MID CAP ALL’APICE DELLA CRESCITA
Ci sono, ad esempio, le imprese tecnologiche di piccole e medie dimensioni. Per start-up e fondi di venture capital le offerte pubbliche iniziali (IPO) sono un’opportunità di “uscita”, un modo per recuperare i capitali inizialmente investiti, per AllianceBernstein sono solo una tappa del processo di evoluzione, un modo di raccogliere capitali per espandere l’attività. C’è quindi ancora molto alpha da cogliere, individuando imprese tecnologiche a capitalizzazione medio-bassa che si trovano all’apice di una fase di rapida crescita innovativa.
GLI ABILITATORI DI START-UP
Molte imprese di piccole dimensioni stanno guidando la trasformazione tecnologica, sviluppando gli strumenti indispensabili per le start-up della new economy e grazie a questi nuovi attori, una start-up che produce applicazioni mobile ha bisogno oggi, in media, di appena il 5% del capitale che si rendeva necessario per avviare un’impresa ai tempi delle dot-com. L’azienda statunitense Zendesk, ad esempio, offre prodotti per la comunicazione e la gestione multicanale dell’assistenza clienti; l’australiana Atlassian produce un software che migliora la produttività dei gruppi di lavoro, mentre la canadese Shopify fornisce una soluzione completa per creare negozi online.
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AZIENDE CHE FAVORISCONO LA TRASFORMAZIONE DIGITALE
Anche le aziende tecnologiche che forniscono strumenti utili per sfruttare al meglio le informazioni e migliorare la produttività, a parere degli esperti di AllianceBernstein, possiedono un enorme potenziale di crescita. Esempi sono la francese Dassault Systèmes che aiuta le imprese a riorganizzare in chiave digitale i processi di design e produzione, la statunitense ANSYS che produce software che accelerano lo sviluppo di sistemi di guida autonoma, mentre un produttore di semiconduttori come NVIDIA fornisce la super potenza di calcolo che serve per “addestrare” i computer a imitare il comportamento umano, il primo passo verso l’intelligenza artificiale.
L’IMPORTANZA DI UN’ANALISI BOTTOM-UP
in AllianceBernstein sono fiduciosi riguardo alle prospettive della spesa tecnologica, ma individuare candidati promettenti all’investimento, spiegano, è difficoltoso: molte aziende tecnologiche presentano valutazioni elevate che rispecchiano le attese di una crescita sostenuta di ricavi e utili, grazie al cloud e alla riduzione delle barriere all’entrata, il ritmo dell’innovazione sta accelerando. Solo un numero limitato di aziende con modelli di business difendibili e differenziati ed un vasto mercato potenziale sarà in grado di generare una crescita sostenuta e redditizia e tutto ciò depone a favore di un approccio selettivo e di un’analisi di tipo fondamentale.