Anjeza Kadilli
Un 2020 promettente per i mercati emergenti, a partire dalla Turchia
Nell’anno appena iniziato la crescita del Pil dovrebbe essere più sostenuta in molti mercati emergenti, spiega Anjeza Kadilli di Pictet AM. Sotto i riflettori anche l’Argentina
8 Gennaio 2020 07:00
Dopo una performance poco brillante nel 2019, gli esperti di Pictet Asset Management si attendono che il 2020 metta a segno un cambio di passo per la crescita del Pil nella maggior parte dei mercati emergenti, spiega una nota a cura di Anjeza Kadilli, economist di Pictet AM.
In particolare, spiega l’esperta, “riteniamo che la Turchia registrerà il rimbalzo della crescita maggiore, dopo 18 mesi difficili. Al secondo posto l'Argentina, in cui prevediamo ancora una crescita del Pil negativa, ma di portata molto inferiore rispetto al 2019. Ovviamente, entrambi questi mercati rimangono in condizioni economiche difficili, ma nel complesso il quadro per i Paesi emergenti è migliore, a sostegno della nostra visione rialzista”.
Le stime di Kadilli, come illustrato dal grafico successivo, indicano che “tutti i mercati emergenti, tranne l'Argentina, riporteranno una crescita del Pil reale positiva nel 2020”.
Effettuando un'analisi più approfondita a livello regionale, l’esperta di Pictet stima “che l'Asia (Giappone escluso) rimarrà il motore della crescita dei mercati emergenti, nonostante il rallentamento della crescita cinese. L'America Latina e l'area Emea, dal canto loro, stanno prendendo quota, ma per loro si prevede ancora una crescita del Pil pari a circa la metà rispetto a quella dell'Asia”.
Un ulteriore fattore positivo per i mercati emergenti nel 2020, sottolinea Kadilli, “è dato dal contesto di inflazione relativamente favorevole, ad eccezione dei valori anomali di Argentina e Turchia (nella prima l'inflazione dovrebbe essere prossima al 50% nel prossimo anno)”.
Un aspetto particolarmente interessante da osservare, secondo l’economista, è quello rappresentato nel grafico successivo, che riporta le percentuali di esportazione dei mercati emergenti verso le due principali economie mondiali: Stati Uniti e Cina. Le tensioni commerciali tra questi due Paesi porteranno a un superamento o a un restringimento del divario nel 2020? “A nostro parere, si verificherà un restringimento e la Cina diventerà una fonte di esportazioni sempre più importante per i mercati emergenti”, conclude Kadilli.
Per trovare altri approfondimenti su temi d’investimento e sui mercati basta visitare Pictet per Te, il blog di cultura finanziaria rivolto agli investitori finali ideato da Pictet.
RIMBALZO TURCO
In particolare, spiega l’esperta, “riteniamo che la Turchia registrerà il rimbalzo della crescita maggiore, dopo 18 mesi difficili. Al secondo posto l'Argentina, in cui prevediamo ancora una crescita del Pil negativa, ma di portata molto inferiore rispetto al 2019. Ovviamente, entrambi questi mercati rimangono in condizioni economiche difficili, ma nel complesso il quadro per i Paesi emergenti è migliore, a sostegno della nostra visione rialzista”.
ECCEZIONE ARGENTINA
Le stime di Kadilli, come illustrato dal grafico successivo, indicano che “tutti i mercati emergenti, tranne l'Argentina, riporteranno una crescita del Pil reale positiva nel 2020”.
ASIA MOTORE DELLA CRESCITA
Effettuando un'analisi più approfondita a livello regionale, l’esperta di Pictet stima “che l'Asia (Giappone escluso) rimarrà il motore della crescita dei mercati emergenti, nonostante il rallentamento della crescita cinese. L'America Latina e l'area Emea, dal canto loro, stanno prendendo quota, ma per loro si prevede ancora una crescita del Pil pari a circa la metà rispetto a quella dell'Asia”.
INFLAZIONE FAVOREVOLE
Un ulteriore fattore positivo per i mercati emergenti nel 2020, sottolinea Kadilli, “è dato dal contesto di inflazione relativamente favorevole, ad eccezione dei valori anomali di Argentina e Turchia (nella prima l'inflazione dovrebbe essere prossima al 50% nel prossimo anno)”.
CINA SEMPRE PIU’ FONDAMENTALE
Un aspetto particolarmente interessante da osservare, secondo l’economista, è quello rappresentato nel grafico successivo, che riporta le percentuali di esportazione dei mercati emergenti verso le due principali economie mondiali: Stati Uniti e Cina. Le tensioni commerciali tra questi due Paesi porteranno a un superamento o a un restringimento del divario nel 2020? “A nostro parere, si verificherà un restringimento e la Cina diventerà una fonte di esportazioni sempre più importante per i mercati emergenti”, conclude Kadilli.
Per trovare altri approfondimenti su temi d’investimento e sui mercati basta visitare Pictet per Te, il blog di cultura finanziaria rivolto agli investitori finali ideato da Pictet.