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Nuovi dazi di Trump contro l’Ue: da oggi prodotti agroalimentari italiani più cari
I prodotti italiani tra quelli maggiormente penalizzati dalle nuove tariffe autorizzate dal Wto nell’ambito della disputa Ue-Usa sugli aiuti ad Airbus
13 Gennaio 2020 15:09
La firma dell’accordo con la Cina sulla "fase uno" potrebbe arrivare nei prossimi giorni, ma i dazi continuano ancora a preoccupare l’economia europea, questa volta in modo diretto. Scade oggi, 13 gennaio, l’ultimatum sui nuovi dazi imposti dagli Usa sui prodotti agroalimentari importati dall’Unione europea.
A subire il contraccolpo maggiore, non è un mistero, sarebbero i prodotti dell’eccellenza italiana come vino, olio e pasta. Un secondo duro colpo dopo la prima pesante ondata di imposte aggiuntive arrivata lo scorso ottobre che aveva colpito, tra gli altri prodotti, anche il Parmigiano Reggiano.
I commissari Ue all'agricoltura Janusz Wojciechowski e al commercio Phil Hogan arriveranno a Washington in settimana per cercare di trovare un accordo con il governo Usa. I nuovi dazi sui prodotti agroalimentari europei, ricordiamo, arriveranno in seguito al pronunciamento del Wto (l’organizzazione mondiale per il commercio) che ha rilevato delle violazioni da parte dell’Ue nella disputa tra la società americana Boeing e quella europea Airbus.
Una disputa nel settore aeronautico, quindi, che però rischia di colpire quasi esclusivamente il settore agricolo e alimentare. Non a caso il presidente di Coldiretti Ettore Prandini ha rivolto un appello ai due commissari europei per “evitare ulteriori escalation delle misure di ritorsione che gli USA stanno minacciando di applicare”.
Con la nuova black list – spiegano da Coldiretti - si rischiano dazi fino al 100% in valore e di estenderli a circa due terzi del valore dell'export del Made in Italy agroalimentare in USA, che è risultato pari al 4,5 miliardi, in crescita del 13% nei primi nove mesi del 2019. Il vino, con un valore delle esportazioni di quasi 1,5 miliardi di euro, in aumento del 5% nel 2019, è il prodotto agroalimentare italiano più venduto negli States, mentre le esportazioni di olio di oliva sono state pari a 436 milioni anch'esse in aumento del 5% nel 2019. A rischio anche la pasta con 305 milioni di valore delle esportazioni con un aumento record del 19% nel 2019.
NUOVO COLPO PER L’ITALIA
A subire il contraccolpo maggiore, non è un mistero, sarebbero i prodotti dell’eccellenza italiana come vino, olio e pasta. Un secondo duro colpo dopo la prima pesante ondata di imposte aggiuntive arrivata lo scorso ottobre che aveva colpito, tra gli altri prodotti, anche il Parmigiano Reggiano.
LA MISSIONE DEI COMMISSARI UE
I commissari Ue all'agricoltura Janusz Wojciechowski e al commercio Phil Hogan arriveranno a Washington in settimana per cercare di trovare un accordo con il governo Usa. I nuovi dazi sui prodotti agroalimentari europei, ricordiamo, arriveranno in seguito al pronunciamento del Wto (l’organizzazione mondiale per il commercio) che ha rilevato delle violazioni da parte dell’Ue nella disputa tra la società americana Boeing e quella europea Airbus.
APPELLO DI COLDIRETTI
Una disputa nel settore aeronautico, quindi, che però rischia di colpire quasi esclusivamente il settore agricolo e alimentare. Non a caso il presidente di Coldiretti Ettore Prandini ha rivolto un appello ai due commissari europei per “evitare ulteriori escalation delle misure di ritorsione che gli USA stanno minacciando di applicare”.
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VINO, OLIO E PASTA PIÙ CARI
Con la nuova black list – spiegano da Coldiretti - si rischiano dazi fino al 100% in valore e di estenderli a circa due terzi del valore dell'export del Made in Italy agroalimentare in USA, che è risultato pari al 4,5 miliardi, in crescita del 13% nei primi nove mesi del 2019. Il vino, con un valore delle esportazioni di quasi 1,5 miliardi di euro, in aumento del 5% nel 2019, è il prodotto agroalimentare italiano più venduto negli States, mentre le esportazioni di olio di oliva sono state pari a 436 milioni anch'esse in aumento del 5% nel 2019. A rischio anche la pasta con 305 milioni di valore delle esportazioni con un aumento record del 19% nel 2019.
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