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Harry e Meghan beffati, un italiano deposita il marchio Sussex Royal
Proviene dal nostro Paese la richiesta di registrazione del brand nell’Unione europea, presentata pochi giorni fa. Ora i duchi Harry e Meghan, che vorrebbero sfruttare il marchio per diventare indipendenti, dovranno presentare opposizione
13 Gennaio 2020 11:35
Non solo gossip: la notizia del “divorzio” dei duchi di Sussex, Harry e Meghan, dalla famiglia reale inglese, con la rinuncia al ruolo di “senior royal”, presenta numerosi risvolti anche dal punto di vista finanziario.
A partire dalla motivazione: nella loro dichiarazione su Instagram, infatti, i Sussex hanno precisato di voler essere “finanziariamente indipendenti”. Facile a dirsi, ma in pratica cosa vuol dire? I portavoce della coppia non hanno voluto rispondere a domande precise sullo stato delle finanze dei duchi, ma si sa che il 95% del loro reddito annuale proviene dalla rendita del ducato di Cornovaglia, attraverso il principe Carlo.
E sebbene entrambi dispongano di ricchezze proprie – secondo Forbes l’ex attrice avrebbe accumulato un patrimonio personale di 2,2 milioni di dollari e il principe Harry ha ricevuto 31,5 milioni di dollari come eredità della madre Diana, morta nel 1997 – per raggiungere l’indipendenza dovranno comunque mettersi a lavorare. A quanto si è appreso, una delle opzioni allo studio sarebbe lo sfruttamento del marchio “Sussex Royal”.
Su questo punto sembrano essere sorti già i primi problemi: secondo il Guardian, infatti, il marchio sarebbe già stato registrato nell’Unione europea. A effettuare la procedura sarebbe stato un richiedente italiano, che ha presentato la domanda in tedesco e inglese anticipando i Sussex, che ancora non hanno depositato il marchio al di fuori del Regno Unito.
Nella richiesta presentata all’Euipo (European Union Intellectual Property Office) sono incluse sei categorie di beni, tra cui articoli sportivi, oggetti da bagno, giocattoli e bevande alcoliche. Ora il processo di esame inizierà e se nessuno presenterà obiezioni il marchio verrà registrato nelle 23 lingue dell’Unione.
I Sussex, o chiunque altro voglia presentare opposizione alla registrazione del marchio, hanno tempo tre mesi dalla data di pubblicazione, compilando un modulo e pagando una tassa da 320 euro. Ma la vicenda, come ha sottolineato Sally Britton, legale esperta in proprietà intellettuale, dimostra quanto sia importante la protezione del brand per i duchi. “Si tratta senza dubbio di un brand di successo, bisognerà vedere se la regina gli permetterà di usare ancora la parola ‘royal’ o la corona nel logo. Ma anche se dovesse esserci un rebranding, la scelta dei Sussex porterà senza dubbio a interessanti sviluppi sul tema del futuro ruolo della monarchia e sui suoi finanziamenti”.
RICHIESTA DI INDIPENDENZA
A partire dalla motivazione: nella loro dichiarazione su Instagram, infatti, i Sussex hanno precisato di voler essere “finanziariamente indipendenti”. Facile a dirsi, ma in pratica cosa vuol dire? I portavoce della coppia non hanno voluto rispondere a domande precise sullo stato delle finanze dei duchi, ma si sa che il 95% del loro reddito annuale proviene dalla rendita del ducato di Cornovaglia, attraverso il principe Carlo.
SFRUTTARE IL MARCHIO
E sebbene entrambi dispongano di ricchezze proprie – secondo Forbes l’ex attrice avrebbe accumulato un patrimonio personale di 2,2 milioni di dollari e il principe Harry ha ricevuto 31,5 milioni di dollari come eredità della madre Diana, morta nel 1997 – per raggiungere l’indipendenza dovranno comunque mettersi a lavorare. A quanto si è appreso, una delle opzioni allo studio sarebbe lo sfruttamento del marchio “Sussex Royal”.
RICHIESTA DA UN ITALIANO
Su questo punto sembrano essere sorti già i primi problemi: secondo il Guardian, infatti, il marchio sarebbe già stato registrato nell’Unione europea. A effettuare la procedura sarebbe stato un richiedente italiano, che ha presentato la domanda in tedesco e inglese anticipando i Sussex, che ancora non hanno depositato il marchio al di fuori del Regno Unito.
PROCESSO DI ESAME
Nella richiesta presentata all’Euipo (European Union Intellectual Property Office) sono incluse sei categorie di beni, tra cui articoli sportivi, oggetti da bagno, giocattoli e bevande alcoliche. Ora il processo di esame inizierà e se nessuno presenterà obiezioni il marchio verrà registrato nelle 23 lingue dell’Unione.
L’OPPOSIZIONE
I Sussex, o chiunque altro voglia presentare opposizione alla registrazione del marchio, hanno tempo tre mesi dalla data di pubblicazione, compilando un modulo e pagando una tassa da 320 euro. Ma la vicenda, come ha sottolineato Sally Britton, legale esperta in proprietà intellettuale, dimostra quanto sia importante la protezione del brand per i duchi. “Si tratta senza dubbio di un brand di successo, bisognerà vedere se la regina gli permetterà di usare ancora la parola ‘royal’ o la corona nel logo. Ma anche se dovesse esserci un rebranding, la scelta dei Sussex porterà senza dubbio a interessanti sviluppi sul tema del futuro ruolo della monarchia e sui suoi finanziamenti”.
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