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Investimenti finanziari, promettenti i primi dati sulle trimestrali USA

L’S&P 500 ha toccato il nuovo record a 3.329 punti ma sarà necessario che i prossimi dati sulle trimestrali USA confermino la tendenza positiva dei primi risultati. Per Beani (Amundi) la zona euro è da preferire a Wall Street

22 Gennaio 2020 21:00

financialounge -  Amundi Giordano Beani Guerra commerciale investimenti mercati
Nonostante le molte critiche che l’hanno seguito, "l’accordo di prima fase" tra Washington e Pechino siglato lo scorso 15 gennaio è stato salutato dai mercati in modo positivo. È vero che si è trattata di una reazione piuttosto tiepida, nel senso che i rialzi settimanali, a parte Wall Street, sono stati contenuti entro il punto percentuale, ma è altrettanto vero che i listini avevano cominciato a festeggiare già a partire dallo scorso mese di dicembre, non appena era risultato chiaro che si sarebbe giunti alla tregua.

L’S&P 500 SI È SPINTO FINO A 3.329 PUNTI


In particolare, l’Eurostoxx 50 ha guadagnato nella scorsa ottava lo 0,49%, il Nikkei 225 di Tokyo lo 0,8% e l’MSCI emerging markets l’1,16%. “Più sostenuto il rialzo dell’indice statunitense S&P 500 (+1,97%) che si e spinto al nuovo record storico di 3.329 punti, grazie non soltanto all’accordo sino-americano ma anche ad una promettente stagione dei risultati trimestrali, che ha visto le principali banche commerciali e d’investimento pubblicare utili solidi”, fa sapere nel suo commento settimanale ai mercati dal titolo "Guerra e Pace" Giordano Beani, Head of Multi-Asset Fund Solutions Italy di Amundi SGR.

FOCUS SULLE TRIMESTRALI


L’esperto, ricordando come i mercati azionari siano già saliti tra il 2% e il 3% dopo due sole settimane dall’inizio dell’anno, ritiene cruciale analizzare i prossimi dati della stagione di pubblicazione degli utili del quarto trimestre 2019 che sta entrando nel vivo. “Sarà interessante verificare se le buone indicazioni iniziali saranno confermate dal resto del mercato ponendo particolare attenzione ai commenti del management in riferimento alle prospettive future”, puntualizza Beani. Secondo il quale, dopo la "pace" di prima fase tra Stati Uniti e Cina, che resta comunque una buona notizia per gli investitori, sarà opportuno essere consapevoli che la "fase due" sarà più complessa perché verranno trattati temi e aspetti molto più sensibili per entrambe le superpotenze.

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WALL STREET È CARA, MEGLIO LA ZONA EURO


In tema di investimenti finanziari, Beani giudica il mercato azionario americano più costoso rispetto agli altri mercati, e, sebbene non si aspetti significative divergenze di performance tra i diversi listini, accorda una preferenza per la zona Euro che appare sottovalutata e che dovrebbe trarre vantaggio dall'accordo sulla Brexit e dalla ripresa mondiale del settore manifatturiero. Nei mercati emergenti, invece, le preferenze vanno alle strategie value.

OPINIONE POSITIVA SULLE OBBLIGAZIONI SOCIETARIE


“La nostra opinione sulle obbligazioni societarie resta positiva sulla scia del ridimensionamento delle incertezze geopolitiche, della stabilizzazione del quadro macroeconomico – in particolare nei mercati emergenti e nella zona Euro - e del proseguimento della caccia al rendimento”, aggiunge Beani. L’esperto ammette che le valutazioni sono diventate più estreme dopo che nel mese di dicembre si è registrata una significativa contrazione degli spread (i differenziali di rendimento rispetto ai governativi). Ma segnala anche che sul mercato delle obbligazioni liquide non sono stati ancora toccati i minimi ciclici: per il 2020 Beani si aspetta pertanto un rendimento simile a quello derivante dal flusso cedolare.

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