Andrea Iannelli
Bce, cosa aspettarsi dalla “revisione strategica” di Lagarde
I rischi di ribasso della crescita sembrano meno pronunciati, ma l'inflazione continua a destare preoccupazione: Iannelli (Fidelity International) si aspetta un irripidimento della curva dei tassi euro
27 Gennaio 2020 15:00
Nella prima riunione della BCE del 2020 il Consiglio Direttivo è sembrato fare affidamento sui recenti dati macroeconomici che segnalano una stabilizzazione dell’economia dell’area euro ed ha espresso una visione con rischi “meno pronunciati" di ribasso per la crescita. Per contro resta preoccupato sull'inflazione, con i prezzi al consumo che dovrebbero stazionare intorno agli attuali livelli. Un contesto nel quale la politica monetaria resterà molto accomodante "per un periodo di tempo prolungato".
La novità è l’avvio formale della revisione strategica, un processo che dovrebbe durare fino alla fine del 2020 e che esaminerà ogni aspetto del mandato e del ruolo della banca centrale europea. “L’inflazione resterà il mandato principale ma gli obiettivi si dovrebbero estendere a tutti i possibili strumenti in dotazione e anche il modo migliore in cui comunicare la strategia della banca centrale che dovrà incorporare la sostenibilità nel quadro di politica monetaria” fa sapere Andrea Iannelli, Investment Director per l’obbligazionario di Fidelity International.
Il Presidente della BCE Christine Lagarde ha infatti definito, nel corso della conferenza stampa post meeting, il cambiamento climatico una "minaccia alla stabilità finanziaria”, ed ha accennato al ruolo che la BCE potrebbe svolgere in materia di sostenibilità.
Tornando alla revisione strategica, è probabile che l'obiettivo d’inflazione diventi flessibile, in un range intorno al 2% (sostituendo l'attuale "al di sotto, ma vicino al 2%"). “Ciò implicherebbe la possibilità di un superamento dell'inflazione, se ritenuto temporaneo, e rafforzerebbe un approccio più accomodante per il futuro” specifica Iannelli. Secondo il quale l’acquisto sul mercato di asset in euro dovrebbe diventare strutturale mentre la revisione dovrebbe rafforzare la tendenza accomodante della BCE, mantenendo la politica monetaria sulla strada ben definita da Mario Draghi.
Sebbene la riduzione delle tensioni geopolitiche giovi alla stabilizzazione dell’economia globale ed anche europea, la Bce sarà comunque pronta ad introdurre maggiori stimoli nel caso in cui il recupero perda vigore. “Riteniamo che i tagli dei tassi siano più probabili di un Qe aggiuntivo, alla luce sia dei vincoli legislativi che ne ostacolano l’ampliamento e sia dell’efficace funzionamento del ‘tiering’, come ha sottolineato Lagarde durante la conferenza stampa” afferma Iannelli. Secondo il quale i titoli di Stato a più lunga scadenza sono destinati a registrare una sottoperformance, in particolare nei mercati core, in uno scenario in cui le curve dei tassi si irripidiscono.
Per quanto riguarda invece l’obbligazionario societario europeo, Iannelli ritiene le attuali valutazioni corrette, soprattutto nella parte di qualità superiore del merito di credito, e non appaiono interessanti come 12 mesi fa. Ne deriva che un'esposizione più neutrale da parte degli investitori è giustificata, alla luce anche del rischio-rendimento asimmetrico presente ai livelli attuali.
“A più lungo termine, le prospettive dei corporate bond euro sono migliori, con i prezzi che dovrebbero beneficiare non soltanto del programma di acquisto della Bce, ma anche dei forti afflussi di cui l’asset class continua a godere: acquisti alimentati dalla continua ricerca di reddito degli investitori europei” conclude Iannelli.
AL VIA LA REVISIONE STRATEGICA
La novità è l’avvio formale della revisione strategica, un processo che dovrebbe durare fino alla fine del 2020 e che esaminerà ogni aspetto del mandato e del ruolo della banca centrale europea. “L’inflazione resterà il mandato principale ma gli obiettivi si dovrebbero estendere a tutti i possibili strumenti in dotazione e anche il modo migliore in cui comunicare la strategia della banca centrale che dovrà incorporare la sostenibilità nel quadro di politica monetaria” fa sapere Andrea Iannelli, Investment Director per l’obbligazionario di Fidelity International.
CAMBIAMENTO CLIMATICO, MINACCIA ALLA STABILITÀ FINANZIARIA
Il Presidente della BCE Christine Lagarde ha infatti definito, nel corso della conferenza stampa post meeting, il cambiamento climatico una "minaccia alla stabilità finanziaria”, ed ha accennato al ruolo che la BCE potrebbe svolgere in materia di sostenibilità.
OBIETTIVO DI INFLAZIONE FLESSIBILE
Tornando alla revisione strategica, è probabile che l'obiettivo d’inflazione diventi flessibile, in un range intorno al 2% (sostituendo l'attuale "al di sotto, ma vicino al 2%"). “Ciò implicherebbe la possibilità di un superamento dell'inflazione, se ritenuto temporaneo, e rafforzerebbe un approccio più accomodante per il futuro” specifica Iannelli. Secondo il quale l’acquisto sul mercato di asset in euro dovrebbe diventare strutturale mentre la revisione dovrebbe rafforzare la tendenza accomodante della BCE, mantenendo la politica monetaria sulla strada ben definita da Mario Draghi.
TITOLI DI STATO A LUNGA SCADENZA DESTINATI AD UNA SOTTOPERFORMANCE
Sebbene la riduzione delle tensioni geopolitiche giovi alla stabilizzazione dell’economia globale ed anche europea, la Bce sarà comunque pronta ad introdurre maggiori stimoli nel caso in cui il recupero perda vigore. “Riteniamo che i tagli dei tassi siano più probabili di un Qe aggiuntivo, alla luce sia dei vincoli legislativi che ne ostacolano l’ampliamento e sia dell’efficace funzionamento del ‘tiering’, come ha sottolineato Lagarde durante la conferenza stampa” afferma Iannelli. Secondo il quale i titoli di Stato a più lunga scadenza sono destinati a registrare una sottoperformance, in particolare nei mercati core, in uno scenario in cui le curve dei tassi si irripidiscono.
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OBBLIGAZIONARI SOCIETARIE, VALUTAZIONI CORRETTE…
Per quanto riguarda invece l’obbligazionario societario europeo, Iannelli ritiene le attuali valutazioni corrette, soprattutto nella parte di qualità superiore del merito di credito, e non appaiono interessanti come 12 mesi fa. Ne deriva che un'esposizione più neutrale da parte degli investitori è giustificata, alla luce anche del rischio-rendimento asimmetrico presente ai livelli attuali.
…MA BUONE PROSPETTIVE A PIU’ LUNGO TERMINE
“A più lungo termine, le prospettive dei corporate bond euro sono migliori, con i prezzi che dovrebbero beneficiare non soltanto del programma di acquisto della Bce, ma anche dei forti afflussi di cui l’asset class continua a godere: acquisti alimentati dalla continua ricerca di reddito degli investitori europei” conclude Iannelli.