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Coronavirus: “L’impatto sarà significativo, ma non duraturo”
Secondo Nicola Mai di Pimco nel primo trimestre ci saranno di sicuro conseguenze sull’andamento dell’economia cinese, che però dovrebbero essere compensate da una successiva ripresa
29 Gennaio 2020 15:07
La diffusione del coronavirus cinese avrà un impatto “potenzialmente significativo nel breve termine, ma non duraturo”: è questa l’opinione di Nicola Mai, responsabile della ricerca sul credito sovrano di Pimco, che ha incontrato a Milano la stampa specializzata.
Per Mai nel primo trimestre ci saranno di sicuro conseguenze sull’andamento dell’economia cinese, che sconterà le ripercussioni dell’emergenza sui trasporti e il minor numero di giorni lavorativi. Ma, “come è successo anche con il precedente della Sars, ci attendiamo un effetto significativo per uno o due trimestri, che però dovrebbe venire compensato da una ripresa nei trimestri successivi”.
Spazio anche per le prospettive per l’Italia: per il nostro Paese le attese sono di una crescita del Pil “di poco superiore allo 0 nel 2020”. Sul fronte del debito, la situazione si è “notevolmente evoluta rispetto al 2018, grazie al cambiamento di rotta da parte dell’allora governo, che ha moderato notevolmente i toni nei confronti dell’Europa. C’è stato poi il cambiamento di esecutivo, con un ministro delle Finanze più vicino all’Ue: il tutto, unito alla Bce che ha continuato il programma di acquisti, ai tassi più bassi e al calo dello spread, ha reso il debito italiano più sostenibile”.
Mai ha poi analizzato i grandi temi che orienteranno l’andamento dei mercati nel 2020. Secondo il Cyclical Economic Outlook di Pimco sono sette le macro tematiche che influiranno sull’economia globale nell’anno appena iniziato. Il primo tema riguarda il rischio di recessione, che sarebbe diminuito grazie alle banche centrali: la loro azione ha infatti contribuito a creare condizioni migliori sul fronte finanziario, riducendo il rischio di recessione nel breve termine.
Il secondo tema riguarda le perdite in caso di recessione, che per Pimco sono aumentate: le banche centrali hanno infatti esaurito gran parte delle munizioni a disposizione, riducendo lo spazio di manovra per interventi futuri. Il terzo punto riguarda il ciclo del credito aziendale, dove i segmenti più rischiosi si rivelano più vulnerabili a periodi di rallentamento prolungati. Il quarto punto prende in esame il mercato immobiliare Usa, dove l’offerta è diminuita a fronte di una domanda che resta robusta.
C’è poi un focus sulla crescita, che vede il resto del mondo in anticipo rispetto agli Usa: una situazione che suggerisce agli investitori di cercare opportunità in alcune valute selezionate dei Paesi del G10 piuttosto che sul dollaro Usa. Il sesto tema è l’inflazione, definita “il diavolo preferito” dalle banche centrali. Secondo Nicola Mai “l’inflazione rimarrà bassa nel breve, ma aumentano i rischi di una crescita, spinti dal miglioramento delle condizioni sul mercato del lavoro”. Infine, Pimco invita a considerare il potenziale dei cambiamenti innescati da fattori come le dispute commerciali e le tensioni in alcune parti del mondo.
IL PRECEDENTE DELLA SARS
Per Mai nel primo trimestre ci saranno di sicuro conseguenze sull’andamento dell’economia cinese, che sconterà le ripercussioni dell’emergenza sui trasporti e il minor numero di giorni lavorativi. Ma, “come è successo anche con il precedente della Sars, ci attendiamo un effetto significativo per uno o due trimestri, che però dovrebbe venire compensato da una ripresa nei trimestri successivi”.
ITALIA FERMA, MA DEBITO PIU’ SOSTENIBILE
Spazio anche per le prospettive per l’Italia: per il nostro Paese le attese sono di una crescita del Pil “di poco superiore allo 0 nel 2020”. Sul fronte del debito, la situazione si è “notevolmente evoluta rispetto al 2018, grazie al cambiamento di rotta da parte dell’allora governo, che ha moderato notevolmente i toni nei confronti dell’Europa. C’è stato poi il cambiamento di esecutivo, con un ministro delle Finanze più vicino all’Ue: il tutto, unito alla Bce che ha continuato il programma di acquisti, ai tassi più bassi e al calo dello spread, ha reso il debito italiano più sostenibile”.
SETTE MACRO TEMI
Mai ha poi analizzato i grandi temi che orienteranno l’andamento dei mercati nel 2020. Secondo il Cyclical Economic Outlook di Pimco sono sette le macro tematiche che influiranno sull’economia globale nell’anno appena iniziato. Il primo tema riguarda il rischio di recessione, che sarebbe diminuito grazie alle banche centrali: la loro azione ha infatti contribuito a creare condizioni migliori sul fronte finanziario, riducendo il rischio di recessione nel breve termine.
CICLO DEL CREDITO E IMMOBILIARE USA
Il secondo tema riguarda le perdite in caso di recessione, che per Pimco sono aumentate: le banche centrali hanno infatti esaurito gran parte delle munizioni a disposizione, riducendo lo spazio di manovra per interventi futuri. Il terzo punto riguarda il ciclo del credito aziendale, dove i segmenti più rischiosi si rivelano più vulnerabili a periodi di rallentamento prolungati. Il quarto punto prende in esame il mercato immobiliare Usa, dove l’offerta è diminuita a fronte di una domanda che resta robusta.
IL DIAVOLO PREFERITO
C’è poi un focus sulla crescita, che vede il resto del mondo in anticipo rispetto agli Usa: una situazione che suggerisce agli investitori di cercare opportunità in alcune valute selezionate dei Paesi del G10 piuttosto che sul dollaro Usa. Il sesto tema è l’inflazione, definita “il diavolo preferito” dalle banche centrali. Secondo Nicola Mai “l’inflazione rimarrà bassa nel breve, ma aumentano i rischi di una crescita, spinti dal miglioramento delle condizioni sul mercato del lavoro”. Infine, Pimco invita a considerare il potenziale dei cambiamenti innescati da fattori come le dispute commerciali e le tensioni in alcune parti del mondo.
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