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Il comparto di Candriam che combatte il cancro compie un anno

Nella giornata mondiale per la lotta contro il cancro, è tempo di un primo bilancio. Ecco l’intervista a Rudi Van Den Eynde, head of thematic global equity: “Il fondo ha già superato i 500 milioni di dollari di patrimonio gestito”

4 Febbraio 2020 10:00

financialounge -  Candriam investimenti ricerca Rudi van den Eynde Servaas Michielssens
Ricerca e innovazione, il fondo Candriam Equities L Oncology Impact spegne la sua prima candelina. E dopo un anno è già tempo di bilanci. “I nostri 20 anni di esperienza nel campo delle biotecnologie ci hanno permesso di sviluppare il nostro approccio specifico nell’analisi dei dati clinici”, racconta Rudi Van Den Eynde, head of thematic global equity di Candriam. Il fondo dal momento del suo lancio ha già raccolto 500 milioni di dollari e l’anno scorso ha registrato una performance del 23,94%. 

Il processo di gestione del fondo coinvolge quattro gestori/analisti. Come decidete se acquistare o vendere posizioni all'interno del portafoglio? C'è una persona che prende la decisione finale? Qualcuno ha il diritto di veto?


Io e Servaas Michielssens siamo i co-gestori del fondo, e in quanto tali siamo noi a decidere alla fine se investire o disinvestire. Come sapete, la nostra analisi prevede due pilastri: un'analisi clinica e un'analisi fondamentale. È necessario superare entrambi gli "esami" per poter discutere di un acquisto con Servaas e gli analisti. Comprendere l'utilità di nuovi test di screening, di nuovi trattamenti potenziali, di nuovi modi di profilazione dei tumori. Tutto questo richiede una competenza medica avanzata. Per questo il nostro team è composto da scienziati, tra cui dottori di ricerca in biotecnologie, come Servaas e Malgorzata Kluba, e organizza regolarmente conference call con opinion leader che sono specialisti riconosciuti nel loro campo. Questi scambi fanno chiarezza su nuove tecnologie o protocolli in corso di sviluppo.

L'altro pilastro della nostra analisi è ovviamente rappresentato dai fondamentali, poiché cerchiamo società in grado di creare il massimo valore per i nostri investimenti. In termini di analisi fondamentale, prestiamo particolare attenzione a cinque criteri: la qualità della dirigenza, la crescita dell'attività, i vantaggi competitivi rivendicati dalla società, la creazione di valore e il peso dell'indebitamento finanziario, che deve essere limitato”.

Oggi il fondo compie un anno. Con quale orizzonte d'investimento considerate i titoli che analizzate e selezionate?


I titoli nel portafoglio vengono chiaramente acquistati con una politica a lungo termine, ma ci sono due casi in cui riconsideriamo automaticamente un investimento. Il primo è quando si verifica un cambiamento in una delle variabili dell'investment case, ossia quando uno dei cinque criteri fondamentali è messo in discussione o non è più sostenibile. In tale ambito prestiamo particolare attenzione ai dati clinici della società o dei concorrenti attivi nel trattamento della stessa malattia. Il secondo caso è rappresentato da un'acquisizione o una fusione. In tutti questi casi la nostra posizione viene rivista e discussa nuovamente”.

Il fondo è già stato interessato da cinque operazioni di fusione e acquisizione in un solo anno. Chiediamo al cogestore del fondo, Servaas Michielssens, perché?


“Prima di tutto, è importante notare che avvengono molte M&A perché si tratta di un settore ad alta densità di ricerca e quindi molto dirompente: in oncologia, negli ultimi 15 anni, sono stati compiuti più progressi che in tutto il XX secolo. In secondo luogo, i giganti del settore farmaceutico devono necessariamente concentrarsi sulla ricerca per non essere rapidamente superati dai concorrenti, e a volte è più facile acquistare un'azienda che sta sviluppando un'innovazione piuttosto che iniziare la ricerca da zero, il che spiega l'interesse dei “pesi massimi” del settore farmaceutico per le giovani aziende che innovano”.

“Azioni, 2020 ancora in crescita: possibile rendimento del 6-7%”


“Azioni, 2020 ancora in crescita: possibile rendimento del 6-7%”





La vostra strategia d'investimento Oncology ha ottenuto ottimi risultati nel 2019, sovraperformando il settore sanitario in generale. Cosa si aspetta nei prossimi 12 mesi? Ci sono sottosettori in cui siete in sovrappeso e altri in cui siete più attenti ai livelli di valutazione?


Rudi Van Den Eynde: “Con una performance del 23,24% nel 2019, il settore della sanità ha leggermente sottoperformato il mercato generale, mentre la nostra strategia ha segnato un +35%. È importante notare che, nel lungo periodo, tale settore sovraperforma l'indice MSCI World di oltre il 3,5% all'anno, oltre a presentare, storicamente, una minore correlazione con i cicli di borsa. Offre quindi un lato difensivo fornendo al contempo esposizione ai megatrend. Quello che è certo è che tutti gli analisti di qualsiasi settore avranno gli occhi puntati sulle elezioni statunitensi.

Questo vale ancora di più per il settore farmaceutico. Le valutazioni di queste società varieranno in base al candidato preferito e ai dibattiti che inevitabilmente nasceranno sul sistema sanitario e sui rimborsi dei farmaci negli Stati Uniti. Ma, se si è ben informati, questa volatilità può anche fornire eccellenti opportunità di investimento”.

Avete scelto di donare parte delle vostre commissioni di gestione nette (10%) a degli istituti di ricerca. Significa che le società in cui investite non fanno abbastanza ricerca?


Servaas Michielssens:  “È complementare. Spesso la ricerca di base è la culla di futuri progetti di ricerca privati e, per noi, l'una non può prescindere dall'altra. Ci è sembrato perfettamente sensato sostenere la ricerca di base, anche se è la ricerca privata che alla fine porta a enormi progressi per la salute delle persone.

Si pensi all'ultimo Premio Nobel per la Medicina assegnato a William G Kaelin, Peter J Ratcliffe e Gregg L Semenza per aver scoperto come le cellule percepiscono e si adattano in base alla disponibilità di ossigeno: elemento chiave nella cura di molte malattie, tra cui il cancro! Il precedente Premio Nobel, assegnato a James P. Allison e Tasuku Honjo per il loro lavoro sull'immunoterapia, ha portato ad altri enormi progressi. Se l'ex presidente degli Stati Uniti Carter è ancora vivo oggi all'età di 94 anni, probabilmente è anche grazie a loro”. 

Oggi, 4 febbraio, si celebra la Giornata mondiale per la lotta contro il cancro. Quale messaggio vorrebbe inviare in qualità di investitore?


Rudi Van Den Eynde:  “La nostra speranza è che un giorno sia possibile convivere con il cancro come lo è oggi con l'HIV. Negli ultimi anni sono stati effettuati enormi progressi nella ricerca, ma c'è ancora molto da fare. È essenziale finanziare la lotta contro questa malattia e, nel farlo, gli investitori ottengono un potenziale di performance a lungo termine. A un anno dalla sua nascita, Candriam Equities L Oncology Impact ha già superato i 500 milioni di dollari di patrimonio gestito. Siamo certi che molti altri investitori si uniranno a noi”.

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