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“Mercati emergenti, l’economia indiana pronta a ripartire”
Benkendorf (Vontobel AM) suggerisce di puntare sui Paesi emergenti in cui la situazione del debito è ben gestita e nei quali il tasso di crescita giustifica effettivamente il livello del debito: focus su India, Brasile e Sud Est asiatico
6 Febbraio 2020 17:09
Dopo aver chiuso il 2019 sui massimi livelli, grazie alla svolta positiva nei negoziati sul commercio globale e al miglioramento delle prospettive economiche per la Cina, nelle ultime settimane il quadro d’insieme ha subito una battuta d’arresto. La rapida diffusione del coronavirus cinese con l’Asia al centro degli impatti negativi, ha suscitato più di una perplessità sulle prospettive dei mercati emergenti per l’anno in corso.
“Nei mercati emergenti, nei quali ci aspettiamo una volatilità in aumento, è meglio non ricercare il market timing giusto: vale invece la pena posizionarsi sulle migliori istituzioni e lasciare che la crescita a lungo termine guidi la performance” è il consiglio che si sente di dare Matthew Benkendorf, CIO boutique Quality Growth di Vontobel Asset Management. Secondo il quale gli investitori farebbero bene a investire in paesi in cui la situazione del debito sia ben gestita e nei quali il tasso di crescita giustifichi pienamente il livello del debito.
L’incertezza causata dall’evoluzione della guerra commerciale ha frenato l’espansione economica a livello globale. Ma si tratta di impatti di breve termine mentre le aziende del Sud-Est asiatico continuano a mostrare benefici a lungo termine per la semplice ragione che prosegue senza interruzione il processo di migrazione nella regione della produzione di fascia bassa, come il tessile, l'elettronica, l'auto e i ricambi auto.
Restando in Asia, Benkendorf analizza più in particolare l’India e Hong Kong. Relativamente all’India, l’esperto si aspetta che, dopo una stabilizzazione, la crescita torni ad accelerare. La Reserve Bank of India ha affrontato le insolvenze delle società finanziarie non bancarie che hanno provocato problemi strutturali nel settore finanziario rallentando in modo significativo la crescita del Paese. Ma ora sembra essere riuscita a gestire la crisi interna evitando il contagio e gettando le basi per il rilancio dell’economia.
“Siamo convinti che posizionarsi sulle società gestite bene in India permetterà di realizzare performance superiori alla media di mercato e una buona diversificazione di portafoglio. Anche perché l'economia indiana è piuttosto isolata dal resto dell'Asia e la volatilità legata alla guerra commerciale” puntualizza Benkendorf. Il quale, parlando invece di Hong Kong, ritiene vi siano alcune questioni profonde che rendono il mercato relativamente scarso di opportunità da cogliere.
“Per quanto riguarda infine l'America Latina, c’è da segnalare il Brasile che, pur coinvolto nella volatilità seguente alle guerre commerciali, è comunque riuscito a spingere la sua riforma delle pensioni attraverso il Congresso. Tuttavia, sebbene vi siano le premesse per realizzare la crescita, riteniamo fondamentale un'attenta selezione dei titoli” conclude Benkendorf.
POSIZIONARSI SUI PAESI CON UN DEBITO SOTTO CONTROLLO
“Nei mercati emergenti, nei quali ci aspettiamo una volatilità in aumento, è meglio non ricercare il market timing giusto: vale invece la pena posizionarsi sulle migliori istituzioni e lasciare che la crescita a lungo termine guidi la performance” è il consiglio che si sente di dare Matthew Benkendorf, CIO boutique Quality Growth di Vontobel Asset Management. Secondo il quale gli investitori farebbero bene a investire in paesi in cui la situazione del debito sia ben gestita e nei quali il tasso di crescita giustifichi pienamente il livello del debito.
TESSILE, ELETTRONICA E AUTO MIGRANO NEL SUD EST ASIATICO
L’incertezza causata dall’evoluzione della guerra commerciale ha frenato l’espansione economica a livello globale. Ma si tratta di impatti di breve termine mentre le aziende del Sud-Est asiatico continuano a mostrare benefici a lungo termine per la semplice ragione che prosegue senza interruzione il processo di migrazione nella regione della produzione di fascia bassa, come il tessile, l'elettronica, l'auto e i ricambi auto.
MENTRE L’INDIA SEMBRA PRONTA A RIPARTIRE
Restando in Asia, Benkendorf analizza più in particolare l’India e Hong Kong. Relativamente all’India, l’esperto si aspetta che, dopo una stabilizzazione, la crescita torni ad accelerare. La Reserve Bank of India ha affrontato le insolvenze delle società finanziarie non bancarie che hanno provocato problemi strutturali nel settore finanziario rallentando in modo significativo la crescita del Paese. Ma ora sembra essere riuscita a gestire la crisi interna evitando il contagio e gettando le basi per il rilancio dell’economia.
HONG KONG MOSTRA POCHE OPPORTUNITÀ
“Siamo convinti che posizionarsi sulle società gestite bene in India permetterà di realizzare performance superiori alla media di mercato e una buona diversificazione di portafoglio. Anche perché l'economia indiana è piuttosto isolata dal resto dell'Asia e la volatilità legata alla guerra commerciale” puntualizza Benkendorf. Il quale, parlando invece di Hong Kong, ritiene vi siano alcune questioni profonde che rendono il mercato relativamente scarso di opportunità da cogliere.
IN AMERICA LATINA SI DISTINGUE IL BRASILE
“Per quanto riguarda infine l'America Latina, c’è da segnalare il Brasile che, pur coinvolto nella volatilità seguente alle guerre commerciali, è comunque riuscito a spingere la sua riforma delle pensioni attraverso il Congresso. Tuttavia, sebbene vi siano le premesse per realizzare la crescita, riteniamo fondamentale un'attenta selezione dei titoli” conclude Benkendorf.