David Lafferty

Mercato rialzista, il giusto equilibrio tra opportunità di investimento e rischio

Wall Street, le obbligazioni societarie e il debito emergente per Lafferty (Natixis) presentano limitati margini per ulteriori rialzi a fronte di un molto più ampio potenziale di perdite

6 Febbraio 2020 19:00

financialounge -  David Lafferty Natixis IM outlook rischio
Ogni investitore ha aspettative personali e una specifica tolleranza al rischio. Alcuni investitori saranno felici di cavalcare il mercato rialzista finché durerà, confidando nel fatto di sapere quando uscirne. Altri potrebbe invece trovare più appropriato ridurre gradualmente il rischio. “Lasciare un po’ di potenziale guadagno sul tavolo può essere un peccato più perdonabile che diventare aggressivi quando c'è troppo poco margine di sicurezza” puntualizza David Lafferty, CFA, Natixis.

IL MOMENTUM È FAVOREVOLE AL MERCATO AZIONARIO


Le considerazioni dell’esperto sono la risultante di un’attenta analisi dell’attuale situazione e delle prospettive dei mercati finanziari e partono dalla constatazione che il momentum sembra tutto a favore del ‘toro’ (mercato rialzista). In primis è probabile che le principali banche centrali manterranno bassi i tassi di interesse e forniranno liquidità pressoché illimitata per il resto del 2020, se non più a lungo. Ciò terrà i rendimenti obbligazionari ai minimi rendendo seducenti le Borse. Inoltre i timori di recessione si sono attenuati mentre l'accordo commerciale di Fase 1 tra Washington e Pechino e quello tra USA/Messico/Canada, dovrebbero sostenere la crescita globale. Infine al momento non sembra che le azioni risultino ‘ipercomprate’.

MA IL RAPPORTO RISCHIO-RENDIMENTO È SFAVOREVOLE


“Per quanto mi opponga alle valutazioni correnti, la mia ipotesi è che le azioni possano continuare a salire ancora più in alto nel breve termine. Tuttavia, le attuali dinamiche di mercato mostrano che il potenziale di guadagno è alquanto limitato, mentre il margine di perdita è molto più ampio” specifica Lafferty. Le ragioni di questo rapporto poco conveniente tra rischio e rendimento si basa sulle possibili dinamiche relative ai margini di profitto aziendali. È vero che la stima della crescita dei ricavi sembra ragionevole, alla luce delle aspettative di crescita economica attesa per quest’anno. Tuttavia i margini evidenziano uno spazio maggiore di riduzione se l'economia si deteriora di quanto possano espandersi se l'economia guadagna slancio.

LE AZIONI AL DI FUORI DEGLI STATI UNITI APPAIONO MENO VULNERABILI


Passiamo alle valutazioni. L’indice S&P 500 viene scambiato ad un rapporto prezzo-utili attesi (p/e) di 19,1: in base alle statistiche degli ultimi 30 anni, le valutazioni sono ‘sostenute’ ma non ‘esorbitanti’. In uno scenario di crescita moderata dell’economia e dei profitti il p/e potrebbe addirittura salire a 20 mentre un vero panico del mercato potrebbe proiettarlo a 13. In pratica il lato positivo (relativo ai guadagni potenziali) è modesto mentre il margine di sicurezza è ridotto: per contro le azioni al di fuori degli Stati Uniti appaiono meno vulnerabili a questa asimmetria.

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I RISCHI DELLE OBBLIGAZIONI SOCIETARIE E DEL DEBITO EMERGENTE


Anche nell’ambito delle obbligazioni societarie valgono le considerazioni viste per l’azionario Usa. “I corporate bond investment grade, gli high yield e il debito emergente sono costosi ma non hanno valutazioni assurde. Dal momento che la crescita economica appare positiva e ragionevolmente stabile, non prevediamo un ampliamento significativo degli spread creditizi. Potrebbero persino ridursi ancora un po’ alla luce della scarsa attrattiva dei rendimenti sovrani” premette Lafferty che poi però aggiunge: “Tuttavia, la nostra preoccupazione risiede negli scenari anomali. Ai livelli attuali, gli spread hanno molto più spazio per allargarsi se la crescita vacilla o il ciclo del credito si inverte di quanto possano invece contrarsi se l'economia riprende”.

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