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“Fitch non abbasserà il rating dell’Italia”

La situazione del nostro Paese si è stabilizzata, spiega a Financialounge.com Emanuele Canegrati, senior analyst di BpPrime: preoccupa però l’ipotesi di una manovra correttiva e tra aste di Bot e Btp saranno 4 mesi di tensione per nostro debito pubblico

7 Febbraio 2020 14:21

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Due gradini: il rating italiano per l’agenzia Fitch è BBB, appena due passi sopra junk, ovvero da considerare spazzatura i nostri titoli di Stato. E c’è grande attesa da parte dei mercati per capire se questa sera la casa americana abbasserà ancora il suo giudizio sul nostro Paese. Poi il 24 aprile toccherà a Standard& Poor’s Global (anche qui giudizio di tripla B) e a maggio a Moody’s, l’unica che ha visto miglioramenti sul nostro debito.

MERCATI STABILI, SPREAD IN DISCESA: FITCH MANTERRÀ GIUDIZIO NEUTRALE SU ITALIA


“Ci attendiamo che Fitch mantenga invariato il rating sull’Italia, la situazione sui mercati finanziari si è molto tranquillizzata dall’avvento del nuovo governo Conte”, spiega a Financialounge.com Emanuele Canegrati, senior analyst di BpPrime di Londra. “Anche la riduzione dello spread, oramai sceso intorno ai 130 punti base, è un segnale che dimostra che il nostro debito pubblico è più che sostenibile e da questo punto di vista le condizioni finanziarie non sono tali da far presagire una riduzione del rating”.

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“Dopo il voto delle Regionali la situazione politica si è rasserenata - prosegue Canegrati – e questo è un altro elemento che gioca a favore del mantenimento del livello attuale da parte di Fitch: certamente la grossa incognita è la crescita del Paese nel 2020. Su questo sarà interessante vedere cosa scriverà Fitch, perché dopo il dato del quarto trimestre dello scorso anno, con -0,3%, molti analisti ritengono che anche questo anno non si andrà oltre una crescita del Pil dello 0,2% (il governo ha stimato 0,5% ndr). Questo ovviamente contribuirà ad aumentare il rapporto con il deficit e potrebbe essere un elemento visto sfavorevolmente non solo da Fitch ma anche dalle altre agenzie di rating, perché Bruxelles potrebbe chiedere, come ha fatto lo scorso anno, una manovra correttiva”.

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DOPO FITCH TOCCHERA’ A S&P E MOODY’S, 4 MESI DI TENSIONE PER NOSTRI TITOLI DI STATO


Quello di Fitch è il primo fuoco di fila a cui sarà sottoposto il grado di solvibilità del nostro Paese. Il 24 aprile infatti sarà la volta di Standard&Poor’s (anche qui giudizio BBB) e l’8 maggio quella di Moody’s, l’unica agenzia che ha visto dei miglioramenti sul nostro debito. Nel mezzo ci sono sei aste di Bot più quattro di Btp. Saranno un test per verificare il grado di interesse dei mercati per i titoli del nostro debito pubblico, aspettando il 10 aprile quando il governo dovrà presentare il Def, il documento di economia e finanza, con l’aggiornamento delle nuove stime su Pil, debito, deficit e occupazione. Insomma quattro mesi di tensione per i nostri conti pubblici

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