Commissione Ue

Crescita: l’Italia resta fanalino di coda dell’Ue

Secondo le previsioni economiche d’inverno pubblicate dall’esecutivo di Bruxelles, il nostro Paese crescerà dello 0,3% quest’anno. Penultime Germania e Francia, con una crescita dell’1,1%

13 Febbraio 2020 13:02

financialounge -  Commissione Ue Crescita italia Paolo Gentiloni PIL
L’Italia non si schioda dall’ultimo posto in Europa: secondo le previsioni economiche d'inverno 2020 pubblicate dalla Commissione europea, il nostro Paese vedrà una crescita del Pil dello 0,3% per il 2020 e dello 0,6% per il 2021, confermandosi fanalino di coda nell’Ue.

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PENULTIME GERMANIA E FRANCIA


Penultime la Germania e la Francia, ferme all’1,1% per il 2020. Record di crescita invece per Malta e Romania, per le quali la Commissione Ue prevede una crescita rispettivamente del 4% e del 3,8% nel 2020.

PIL STABILE NELLA ZONA EURO


Le previsioni, scrive Bruxelles, “indicano che l'economia europea è destinata a restare su un percorso di crescita costante e moderata. La zona euro ha ormai registrato il periodo di crescita duratura più lungo dall'introduzione dell'euro nel 1999”. Per la zona euro le stime indicano che la crescita del Pil rimarrà stabile all'1,2 % nel 2020 e nel 2021, mentre per l'Ue nel suo complesso si prevede che la crescita scenda leggermente all'1,4 % nel 2020 e nel 2021, rispetto all'1,5 % del 2019.

IL RDC SOSTIENE I CONSUMI


"I consumi privati sostenuti dal reddito di cittadinanza dovrebbe sostenere la crescita" in Italia, mentre i redditi aumenteranno "solo moderatamente", scrive la Commissione europea in riferimento all’Italia. Secondo Bruxelles, gli investimenti delle imprese dovrebbero rallentare nel 2020, e accelerare leggermente nel 2021.

CRESCITA STABILE MA MODESTA


“Nei prossimi due anni per l'economia europea si prospetta una crescita stabile, benché modesta, che prolungherà il periodo di espansione più lungo dall'introduzione dell'euro nel 1999, cui fanno eco buone notizie sul fronte occupazionale”, ha fatto sapere Paolo Gentiloni, commissario europeo responsabile per l'Economia. " Abbiamo inoltre assistito a sviluppi incoraggianti quanto alla riduzione delle tensioni commerciali e all'eventualità, ormai scongiurata, di una Brexit senza accordo. Ma ci troviamo ancora di fronte a significative incertezze politiche, che gettano un'ombra sull'industria manifatturiera. Per quanto riguarda il coronavirus, è troppo presto per valutare la portata del suo impatto economico negativo".

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