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Mercati emergenti pronti a ripartire dalla Cina appena superato il coronavirus
Secondo gli esperti di Raiffeisen Capital Management, una volta circoscritto il coronavirus tornerà l'attenzione sui fattori strutturali dell'economia cinese e sulle potenzialità di crescita dei mercati emergenti
14 Febbraio 2020 08:00
Il 2020 dei mercati finanziari sembra ripartito sulla scia positiva lasciata in eredità dal 2019, con gli investitori propensi alle asset class di rischio, all’interno delle quali le azioni dei mercati emergenti occupano un posto di primo piano. Anche gli esperti di Raiffeisen Capital Management concordano sul fatto che per l’anno in corso questi mercati presentino prospettive interessanti.
Tuttavia, sembra opportuna una certa cautela dal momento che non è ancora chiaro quale possa rivelarsi l’impatto sulla Cina del coronavirus e quanto duramente l’economia ne risentirà. In parallelo, resta ancora tutta da decifrare la dinamica della crescita globale alla luce delle implicazioni dell’epidemia.
Nel provare a delineare un possibile scenario, molti esperti hanno ripercorso l’evoluzione dell’epidemia di Sars del 2003 -2004. Ma sembra opportuno non semplificare le cose dal momento che il contesto globale è differente, a cominciare dal fatto che l’economia di Pechino e i suoi fattori trainanti oggi sono molto diversi rispetto agli anni in cui si diffuse la Sars.
Rispetto al 2004 il contributo e l’importanza della Cina per il Pil globale sono molto maggiori, con l’economia cinese più orientata ai consumi interni e ai servizi: nel 2003, invece, prevalevano le esportazioni e Pechino accuso una fuga degli investimenti diretti esteri.
“Siamo sinceramente preoccupati per la salute e il benessere del popolo cinese, ma restiamo fiduciosi che il governo e le organizzazioni sanitarie internazionali si stiano prodigando con ogni mezzo per contenere l’epidemia. Siamo peraltro convinti che alla fine il virus verrà debellato o, quantomeno, circoscritto permettendo alla domanda di tornare a crescere riattivando così il ciclo espansivo dell’economia”, fanno sapere i professionisti di Raiffeisen.
In quel momento sarà determinante per gli investitori ricordarsi dei fattori strutturali che determinano le prospettive positive sulla qualità della crescita cinese e sulla sua influenza a livello globale. “Stiamo parlando, solo per citarne alcuni, della trasformazione dell’economia cinese che punta all’indipendenza tecnologica, dell’aumento dei consumi basato sulla tecnologia e sul commercio, dell’attenzione alla qualità della crescita piuttosto che alla sola velocità di espansione, dell’orientamento degli investimenti privati a livello di PMI e del possibile miglioramento delle relazioni commerciali con gli Usa”, concludono gli esperti di Raiffeisen.
L’IMPATTO DEL CORONAVIRUS SULLA CRESCITA GLOBALE
Tuttavia, sembra opportuna una certa cautela dal momento che non è ancora chiaro quale possa rivelarsi l’impatto sulla Cina del coronavirus e quanto duramente l’economia ne risentirà. In parallelo, resta ancora tutta da decifrare la dinamica della crescita globale alla luce delle implicazioni dell’epidemia.
IL CONFRONTO CON LA SARS DEL 2003-2004
Nel provare a delineare un possibile scenario, molti esperti hanno ripercorso l’evoluzione dell’epidemia di Sars del 2003 -2004. Ma sembra opportuno non semplificare le cose dal momento che il contesto globale è differente, a cominciare dal fatto che l’economia di Pechino e i suoi fattori trainanti oggi sono molto diversi rispetto agli anni in cui si diffuse la Sars.
L’INCIDENZA DELLA CINA SULLA CRESCITA MONDIALE È AUMENTATA
Rispetto al 2004 il contributo e l’importanza della Cina per il Pil globale sono molto maggiori, con l’economia cinese più orientata ai consumi interni e ai servizi: nel 2003, invece, prevalevano le esportazioni e Pechino accuso una fuga degli investimenti diretti esteri.
Cina stella polare degli Emergenti, potenziale intatto anche col coronavirus
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ALLA FINE IL VIRUS DOVREBBE ESSERE DEBELLATO
“Siamo sinceramente preoccupati per la salute e il benessere del popolo cinese, ma restiamo fiduciosi che il governo e le organizzazioni sanitarie internazionali si stiano prodigando con ogni mezzo per contenere l’epidemia. Siamo peraltro convinti che alla fine il virus verrà debellato o, quantomeno, circoscritto permettendo alla domanda di tornare a crescere riattivando così il ciclo espansivo dell’economia”, fanno sapere i professionisti di Raiffeisen.
CINA, I FATTORI STRUTTURALI CHE DETERMINANO LE PROSPETTIVE POSITIVE
In quel momento sarà determinante per gli investitori ricordarsi dei fattori strutturali che determinano le prospettive positive sulla qualità della crescita cinese e sulla sua influenza a livello globale. “Stiamo parlando, solo per citarne alcuni, della trasformazione dell’economia cinese che punta all’indipendenza tecnologica, dell’aumento dei consumi basato sulla tecnologia e sul commercio, dell’attenzione alla qualità della crescita piuttosto che alla sola velocità di espansione, dell’orientamento degli investimenti privati a livello di PMI e del possibile miglioramento delle relazioni commerciali con gli Usa”, concludono gli esperti di Raiffeisen.