BCE
Bce, un cambio di rotta è sempre più vicino
Secondo Florian Späte di Generali Investments, a tre mesi dall’inizio del nuovo programma la strategia dell’Eurotower si sta spostando sempre più verso le obbligazioni corporate
17 Febbraio 2020 16:52
Le attese di un cambiamento strutturale nel programma di Quantitative easing della Bce sembrano confermate, tre mesi dopo l'inizio del nuovo programma. Lo sostiene nel Market Spinner Florian Späte, senior bond strategist di Generali Investments. “Mentre permangono alcune incertezze (minori acquisti stagionali a dicembre, forti emissioni a gennaio), sembra invece esserci uno spostamento verso il segmento delle obbligazioni corporate”.
Mentre la percentuale media di acquisti di corporate e covered bond è stata dell'11,6% e del 5,7% tra giugno 2016 e dicembre 2018, è salita rispettivamente al 19,6% ed all'11,3%. Dato il minore ammontare complessivo del Qe 2.0, “ciò non sorprende in quanto la Bce non deve fare affidamento sul mercato più liquido delle obbligazioni sovrane”, sottolinea Späte.
Inoltre, “il maggiore acquisto di obbligazioni corporate fornisce un po’ di respiro, visto l’avvicinarsi del limite del 33% in Bund tedeschi”, nota l’esperto. Tuttavia, nonostante il volume ridotto, il Qe 2.0 porterà comunque alla ribalta il problema della scarsità di titoli tedeschi. “Supponendo che l'attuale modello continui, tecnicamente il limite per la “carta” tedesca diventerà vincolante entro la metà del 2021”.
La scorsa settimana il coronavirus è rimasto il tema centrale sui mercati finanziari, con un temporaneo cambio d’umore, dovuto a un aumento dei casi accertati a causa di un cambiamento nella metodologia di conteggio spiega inoltre il Market Spinner di Generali Investments. In particolare, i dati macroeconomici dell’area euro si sono presentati leggermente al di sotto delle attese. La crescita dell’area euro nel quarto trimestre del 2019 è stata confermata allo 0,1%m mentre i dati sulla produzione industriale hanno mostrato la debolezza dell’economia dell’area.
I rendimenti dei bond sovrani si sono mossi nella parte bassa del range di trading: la domanda di obbligazioni a rendimento maggiore è rimasta sufficiente, innescando una lieve riduzione dei premi di rischio dei Btp e una forte performance dei bond corporate high yield. I mercati azionari hanno continuato la loro corsa, con diversi indici che hanno toccato i massimi storici. Grazie alla relativa forza dei dati economici Usa, il dollaro statunitense ha continuato ad apprezzarsi, con l’euro ai minimi da tre anni nei confronti del biglietto verde.
Per la settimana appena iniziata, i Pmi flash saranno al centro dell’attenzione, anche perché aiuteranno a valutare l’impatto reale del coronavirus: per gli esperti di Generali Investments gli indici presumibilmente scenderanno. Negli Usa i nuovi dati dovrebbero confermare l’ottima condizione del mercato immobiliare. Infine, in Gran Bretagna l’inflazione headline annuale è attesa in rialzo, dopo un calo dei prezzi su base mensile.
MINORE AMMONTARE
Mentre la percentuale media di acquisti di corporate e covered bond è stata dell'11,6% e del 5,7% tra giugno 2016 e dicembre 2018, è salita rispettivamente al 19,6% ed all'11,3%. Dato il minore ammontare complessivo del Qe 2.0, “ciò non sorprende in quanto la Bce non deve fare affidamento sul mercato più liquido delle obbligazioni sovrane”, sottolinea Späte.
CARENZA DI BUND TEDESCHI
Inoltre, “il maggiore acquisto di obbligazioni corporate fornisce un po’ di respiro, visto l’avvicinarsi del limite del 33% in Bund tedeschi”, nota l’esperto. Tuttavia, nonostante il volume ridotto, il Qe 2.0 porterà comunque alla ribalta il problema della scarsità di titoli tedeschi. “Supponendo che l'attuale modello continui, tecnicamente il limite per la “carta” tedesca diventerà vincolante entro la metà del 2021”.
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IL CORONAVIRUS AL CENTRO DELL’ATTENZIONE
La scorsa settimana il coronavirus è rimasto il tema centrale sui mercati finanziari, con un temporaneo cambio d’umore, dovuto a un aumento dei casi accertati a causa di un cambiamento nella metodologia di conteggio spiega inoltre il Market Spinner di Generali Investments. In particolare, i dati macroeconomici dell’area euro si sono presentati leggermente al di sotto delle attese. La crescita dell’area euro nel quarto trimestre del 2019 è stata confermata allo 0,1%m mentre i dati sulla produzione industriale hanno mostrato la debolezza dell’economia dell’area.
CORSA DEI MERCATI AZIONARI
I rendimenti dei bond sovrani si sono mossi nella parte bassa del range di trading: la domanda di obbligazioni a rendimento maggiore è rimasta sufficiente, innescando una lieve riduzione dei premi di rischio dei Btp e una forte performance dei bond corporate high yield. I mercati azionari hanno continuato la loro corsa, con diversi indici che hanno toccato i massimi storici. Grazie alla relativa forza dei dati economici Usa, il dollaro statunitense ha continuato ad apprezzarsi, con l’euro ai minimi da tre anni nei confronti del biglietto verde.
L’ATTENZIONE SUI PMI FLASH
Per la settimana appena iniziata, i Pmi flash saranno al centro dell’attenzione, anche perché aiuteranno a valutare l’impatto reale del coronavirus: per gli esperti di Generali Investments gli indici presumibilmente scenderanno. Negli Usa i nuovi dati dovrebbero confermare l’ottima condizione del mercato immobiliare. Infine, in Gran Bretagna l’inflazione headline annuale è attesa in rialzo, dopo un calo dei prezzi su base mensile.
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