Amundi

Azionario globale, per Amundi nessuno stress da coronavirus sui mercati

L’analisi di Giordano Beani mette in rilievo l’ottima tenuta dei mercati finanziari, soprattutto azionari, di fronte alle notizie incalzanti sulla diffusione del coronavirus. Un segnale che i fondamentali sono forti e affidabili

18 Febbraio 2020 07:15

financialounge -  Amundi azionario globale coronavirus mercati Morning News
I mercati finanziari internazionali hanno reagito quasi con noncuranza alla progressione nella diffusione dell’epidemia del nuovo coronavirus, ribattezzato ufficialmente Covid-19, e hanno continuato nella fase di recupero dopo il primo disorientamento, quando il contagio ha invaso le prime pagine. Il bilancio dell’epidemia registra 68.500 contagi e 1.655 decessi, di cui solo quattro fuori dalla Cina. Il virus sembra molto più veloce rispetto ai casi precedenti ma la mortalità è relativamente contenuta al 2,4%. Intanto le Autorità cinesi stanno attuando tutte le procedure per contenere la diffusione dell’epidemia, di fatto chiudendo tutte le attività nella provincia di Hubei, mentre e la ripresa dell’attività produttiva nel resto del Paese è cominciata settimana scorsa, ma a ritmi molto lenti.


"NESSUN DOLORE" SUI MERCATI


Questo il quadro da cui parte Giordano Beani, Head of Multi-Asset Fund Solutions Italy di Amundi SGR, per definire ‘Nessun Dolore’, titolo preso a prestito da una canzone di Lucio Battisti del 1978, l’impatto avuto finora sui mercati dal virus. Secondo l’esperto è ancora difficile stimare gli effetti sulla crescita economica globale. Di certo la Cina rallenterà drasticamente nel primo trimestre, ma è difficile stimare quando l’attività potrà finalmente ripartire appieno e soprattutto l’effetto del sostegno fiscale e monetario del governo cinese nel creare le condizioni per una ripartenza a “V” della seconda economia globale.


PER GLI USA SI STIMA L’EFFETTO DI UNA LIMATURA TRIMESTRALE DI 0,2-0,3% DEL PIL


Beani ricorda che l’agenzia di rating Moody’s ha abbassato le stime di crescita del Pil cinese nel 2020 al 5,2% rispetto al 5,8% precedente, mentre per quanto riguarda gli effetti sul resto del mondo ad oggi l’unica stima ufficiale arriva da Larry Kudlow, Direttore del “National Economic Council” che assiste il Presidente Usa, che prevede un impatto compreso tra 0,2%/ 0,3% sulla crescita statunitense nel primo trimestre. Tuttavia, i mercati azionari hanno preferito gettare il cuore oltre l’ostacolo e, ad eccezione del Giappone, hanno archiviato un’altra settimana positiva.


WALL STREET E BORSE EUROPEE


Come al solito la leadership è di Wall Street con un progresso dell’indice S&P 500 pari al +1,58% settimana scorsa e l’ennesimo record storico a 3.380,16 punti. Beani sottolinea anche la buona prova dei mercati europei, con l’Eurostoxx50 in rialzo dell’1,12%, e dei Mercati emergenti, con un progresso dell’1,34%, trainati addirittura dal listino cinese, il cui indice più rappresentativo, il CSI 300 è rimbalzato del 3,6% e si trova a solo il 5% di distanza dal massimo raggiunto il 13 gennaio. Unico segno negativo il Giappone. Poco movimentati invece i mercati obbligazionari governativi, con rendimenti che rimangono vicino ai minimi di periodo, mentre resta stabile anche lo spread del BTP nonostante i continui litigi all’interno della compagine governativa.

Brexit non spaventa, per Amundi è ora di tornare sull’azionario inglese


Brexit non spaventa, per Amundi è ora di tornare sull’azionario inglese






CONTAGIO POSITIVO ANCHE PER PETROLIO E ORO, DOLLARO PIÙ FORTE


Beani nota che la buona intonazione per gli attivi a rischio si è trasmessa anche al petrolio, con il Brent in recupero del 5,2% a 57,32 dollari al barile, mentre anche l’oro ha recuperato a 1.584,06 dollari l’oncia. Sul Forex, infine, da registrare la forza del dollaro USA che si apprezza di un ulteriore 1% su Euro.


LA FORTE TENUTA DEI MERCATI AZIONARI CONFORTA SULLA SOLIDITÀ DEI FONDAMENTALI


La conclusione dell’esperto di Amundi SGR è che la forza dei mercati azionari di fronte alla situazione di emergenza sicuramente da un lato sorprende, ma conforta anche sulla solidità dei fondamentali aziendali e sulla ragionevole aspettativa che quanto stia accadendo sia una sorta di “una tantum” che inciderà sulle economie per un lasso limitato di tempo, senza estirpare i germogli di ripresa ciclica che stavano spuntando dopo l’accordo di prima fase tra Stati Uniti e Cina. Quindi, confidando nella lungimiranza dei mercati e augurandosi che l’indifferenza non si riveli un abbaglio, torna in chiusura alle parole di Mogol cantate dal grande Battisti: “Non c’è tensione, non c’è emozione, nessun dolore…”

Trending