Capital Group
Obbligazioni, l’appeal dell’Estremo Oriente che offre rendimento e diversificazione
Becker (Capital Group) suggerisce di guardare ai governativi dell’Estremo Oriente in particolare quelli cinesi e malesi che offrono rendimenti più alti dei Treasury e una buona diversificazione del rischio
23 Febbraio 2020 11:00
Dal momento che i rendimenti dell'universo obbligazionario dei mercati sviluppati sono a zero o addirittura negativi, è ragionevole rivolgere l’attenzione ai mercati che presentano rendimenti più generosi con fondamentali solidi e valutazioni non eccessive. Tra questi meritano un posto di primo piano i titoli di stato asiatici che stanno progressivamente guadagnando quote sempre più significative nell'universo obbligazionario globale: per esempio, il peso dei sette paesi dell'Asia ex Giappone nel Bloomberg- Barclays Global Treasury Index investment grade è di circa il 6,5%.
“Tra questi sette paesi la componente di maggior rilievo è sempre stata la Corea del Sud i cui rendimenti sono stati storicamente abbastanza correlati con i movimenti dei tassi dei titoli di stato USA (Treasury): ma attualmente i governativi coreani trattano a rendimenti più bassi rispetto agli Stati Uniti”, fa sapere Peter Becker, Investment Director di Capital Group.
Nel frattempo cresce l’importanza delle obbligazioni cinesi onshore al punto che il loro peso, attualmente pari a circa il 2,5% del Bloomberg Barclays Global Aggregate Corporate Index globale, aumenterà progressivamente nel corso dell’anno fino a raggiungere un valore intorno al 6%.
Becker sottolinea inoltre i potenziali benefici di diversificazione derivanti dagli investimenti in questa categoria di titoli, in particolare nei decennali cinesi e malesi. Questi ultimi hanno infatti registrato movimenti moderati anche durante il rally dei Treasury del 2019, assicurando comunque rendimenti superiori di oltre l'1% rispetto ai governativi statunitensi.
I titoli di stato malesi, in particolare, pur avendo registrato un rialzo dei prezzi nel 2019, continuano ad offrire rendimenti – che si muovono in direzione opposta alle quotazioni - ben al di sopra di molte alternative a reddito fisso. Basti pensare che un governativo malese con rating A e scadenza decennale rende il 3,4% mentre persino i titoli greci a 10 anni con un merito di credito inferiore all’investment grade rendono soltanto l'1,4%.
Il mercato cinese e quello malese dovrebbe beneficiare del contesto di una crescita globale modesta ma positiva, in particolare per il settore manifatturiero e il commercio. “La ricerca del rendimento da parte degli investitori è destinata a proseguire alimentando anche la domanda di titoli di stato della Cina e della Malesia. Due mercati, peraltro, sottoponderati nei portafogli internazionali, il che assicura un ulteriore potenziale contesto tecnico positivo” conclude Becker.
GOVERNATIVI DELLA COREA DEL SUD CORRELATI CON I TREASURY USA
“Tra questi sette paesi la componente di maggior rilievo è sempre stata la Corea del Sud i cui rendimenti sono stati storicamente abbastanza correlati con i movimenti dei tassi dei titoli di stato USA (Treasury): ma attualmente i governativi coreani trattano a rendimenti più bassi rispetto agli Stati Uniti”, fa sapere Peter Becker, Investment Director di Capital Group.
IL PESO DEI BOND CINESI ONSHORE SALIRÀ AL 6% NELL’INDICE GLOBALE
Nel frattempo cresce l’importanza delle obbligazioni cinesi onshore al punto che il loro peso, attualmente pari a circa il 2,5% del Bloomberg Barclays Global Aggregate Corporate Index globale, aumenterà progressivamente nel corso dell’anno fino a raggiungere un valore intorno al 6%.
I BENEFICI DELLA DIVERSIFICAZIONE
Becker sottolinea inoltre i potenziali benefici di diversificazione derivanti dagli investimenti in questa categoria di titoli, in particolare nei decennali cinesi e malesi. Questi ultimi hanno infatti registrato movimenti moderati anche durante il rally dei Treasury del 2019, assicurando comunque rendimenti superiori di oltre l'1% rispetto ai governativi statunitensi.
I DECENNALI DELLA MALESIA OFFRONO IL 3,4%
I titoli di stato malesi, in particolare, pur avendo registrato un rialzo dei prezzi nel 2019, continuano ad offrire rendimenti – che si muovono in direzione opposta alle quotazioni - ben al di sopra di molte alternative a reddito fisso. Basti pensare che un governativo malese con rating A e scadenza decennale rende il 3,4% mentre persino i titoli greci a 10 anni con un merito di credito inferiore all’investment grade rendono soltanto l'1,4%.
LA RICERCA DI RENDIMENTO ALIMENTERÀ LA DOMANDA
Il mercato cinese e quello malese dovrebbe beneficiare del contesto di una crescita globale modesta ma positiva, in particolare per il settore manifatturiero e il commercio. “La ricerca del rendimento da parte degli investitori è destinata a proseguire alimentando anche la domanda di titoli di stato della Cina e della Malesia. Due mercati, peraltro, sottoponderati nei portafogli internazionali, il che assicura un ulteriore potenziale contesto tecnico positivo” conclude Becker.