coronavirus
"Mercati emergenti: situazione in evoluzione, ma ancora favorevole"
Se l’evoluzione del nuovo coronavirus non peggiora in modo significativo, secondo gli esperti di Raiffeisen Capital Management lo scenario di ripresa economica si potrebbe materializzare e favorire le azioni dei Paesi emergenti, le materie prime e le azioni cicliche
26 Febbraio 2020 10:49
Quanto accaduto sui mercati finanziari venerdi 21 febbraio e, soprattutto, lunedi 24, conferma il fatto che i mercati azionari stessero scontando uno scenario di impatto ‘temporaneo’ per il coronavirus (COVID19). Ovvero che l’epidemia fosse circoscritta alla Cina con impatti sull’economia globale limitati al primo trimestre del 2020 e che, in ogni caso, la rete di protezione delle grandi banche centrali fosse sufficiente a compensare gli eventuali effetti negativi causati dalla diffusione del contagio.
Finora è infatti prevalsa la convinzione che la ripresa economica globale generale non possa comunque essere compromessa. Anche perché, nel momento in cui gli effetti economici negativi dovessero risultare più seri di quanto attualmente previsto, le banche centrali sarebbero pronte ad ulteriori stimoli, sebbene quelli in campo siano già di enorme portata.
“La Federal Reserve ha iniettato ingente liquidità sul mercato tramite operazioni di pronti contro termine. Operazioni che da ‘temporanee’ stanno entrando nel sesto mese mentre il volume di titoli di Stato detenuto dalla banca centrale statunitense è quasi ritornato a livelli record” puntualizzano gli esperti di Raiffeisen Capital Management
Un contesto che ha alimentato la domanda di asset class dei paesi in via di sviluppo con gli afflussi di capitale confluiti sulle obbligazioni dei mercati emergenti – in particolare su quelle in valuta forte – che hanno raggiunto un nuovo massimo, nonostante il dollaro USA in continuo rialzo, contrariamente al consenso quasi unanime del mercato.
“Sarà importante verificare quanto questo ottimismo sia giustificato ed essere consapevoli che questa prospettiva lascia spazio a sorprese negative nei prossimi mesi” fanno sapere i professionisti di Raiffeisen Capital Management. Occorre infatti ricordare che le imponenti e in parte estreme decisioni adottate dal governo cinese per contenere l'epidemia di COVID19 hanno paralizzato gran parte dell'economia del paese: una situazione che, se prolungata, potrebbe comportare pesanti ripercussioni sulle catene di fornitura globali e sulle economie di tutto il mondo.
LA RIPRESA ECONOMICA GLOBALE NON SEMBRA COMPROMESSA
Finora è infatti prevalsa la convinzione che la ripresa economica globale generale non possa comunque essere compromessa. Anche perché, nel momento in cui gli effetti economici negativi dovessero risultare più seri di quanto attualmente previsto, le banche centrali sarebbero pronte ad ulteriori stimoli, sebbene quelli in campo siano già di enorme portata.
INGENTE LIQUIDITÀ DALLA FED
“La Federal Reserve ha iniettato ingente liquidità sul mercato tramite operazioni di pronti contro termine. Operazioni che da ‘temporanee’ stanno entrando nel sesto mese mentre il volume di titoli di Stato detenuto dalla banca centrale statunitense è quasi ritornato a livelli record” puntualizzano gli esperti di Raiffeisen Capital Management
FLUSSI SUL DEBITO EMERGENTE IN VALUTA FORTE
Un contesto che ha alimentato la domanda di asset class dei paesi in via di sviluppo con gli afflussi di capitale confluiti sulle obbligazioni dei mercati emergenti – in particolare su quelle in valuta forte – che hanno raggiunto un nuovo massimo, nonostante il dollaro USA in continuo rialzo, contrariamente al consenso quasi unanime del mercato.
Cina stella polare degli Emergenti, potenziale intatto anche col coronavirus
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OTTIMISMO INGIUSTIFICATO?
“Sarà importante verificare quanto questo ottimismo sia giustificato ed essere consapevoli che questa prospettiva lascia spazio a sorprese negative nei prossimi mesi” fanno sapere i professionisti di Raiffeisen Capital Management. Occorre infatti ricordare che le imponenti e in parte estreme decisioni adottate dal governo cinese per contenere l'epidemia di COVID19 hanno paralizzato gran parte dell'economia del paese: una situazione che, se prolungata, potrebbe comportare pesanti ripercussioni sulle catene di fornitura globali e sulle economie di tutto il mondo.