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Mercati nervosi, Piazza Affari tenta il recupero
Borsa, ancora vendite in Europa, Milano apre in rosso, poi rimbalza con Fca e Saipem. Wall Street affonda per i timori di una epidemia di coronavirus anche negli Stati Uniti. Spread sopra i 150 punti base
26 Febbraio 2020 10:00
Apertura in negativo per Piazza Affari. A Tokyo, l’indice Nikkei ieri ha chiuso la seduta facendo segnare un -0,79%. In rosso anche le altre Borse asiatiche. La Borsa di Milano, in apertura di seduta segna un -0,50%, per poi attestarsi intorno alla parità, limitando i danni con Saipem (+4,46%) e Fca (+5,88%). A metà seduta il Ftse Mib segna +0,40%.
In due giorni di vendite, sono stati azzerati i guadagni da inizio anno, praticamente per quasi tutti gli indici mondiali. Resta fuori dal crollo il Nasdaq, che risente in positivo della spinta delle Faang (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google).
Ieri a Piazza Affari hanno sofferto le banche, sotto del 2% sulla seduta precedente e di oltre il 10% rispetto alla settimana. Wall Street ha chiuso in rosso la seconda giornata di contrattazioni di fila. I due principali indici della borsa USA, Dow Jones e S&P 500, hanno chiuso in calo di oltre il 3%. Il Vix, l’indice della paura, ha chiuso in rialzo, toccando i massimi degli ultimi 14 mesi.
A spaventare gli investitori è sempre la paura dell’epidemia di coronavirus che in questo momento oltre alla Cina, sta interessando l’Italia, l’Iran e la Corea del Sud. Lo spread si allarga, in area 150 punti base. Aumentano gli acquisti dei beni rifugio come dollaro, yen e oro, anche se il metallo giallo ieri ha lievemente rallentato la sua crescita.
I futures sui listini americani sono lievemente positivi, con lo S&P 500 a +0,44% e il DAX a 0,25%. Ad allarmare Wall Street c’è la paura che il coronavirus si diffonda negli Stati Uniti, le autorità si stanno attrezzando per affrontare una potenziale pandemia. Per ora negli USA i casi accertati sono 57. “Sono attesi nuovi casi alla luce della trasmissione in numerosi Paesi”, ha commentato il ministro della sanità, Alex Azar. In allarme i Centers for Disease Control and Prevention (centri per la prevenzione e il controllo delle malattie) che si preparano ad affrontare un aumento di contagiati.
GUADAGNI AZZERATI
In due giorni di vendite, sono stati azzerati i guadagni da inizio anno, praticamente per quasi tutti gli indici mondiali. Resta fuori dal crollo il Nasdaq, che risente in positivo della spinta delle Faang (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google).
L’AVVERSIONE AL RISCHIO
Ieri a Piazza Affari hanno sofferto le banche, sotto del 2% sulla seduta precedente e di oltre il 10% rispetto alla settimana. Wall Street ha chiuso in rosso la seconda giornata di contrattazioni di fila. I due principali indici della borsa USA, Dow Jones e S&P 500, hanno chiuso in calo di oltre il 3%. Il Vix, l’indice della paura, ha chiuso in rialzo, toccando i massimi degli ultimi 14 mesi.
JP Morgan AM a Financialounge.com: “Il coronavirus non farà deragliare l’economia globale”
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GLI EFFETTI DEL CORONAVIRUS
A spaventare gli investitori è sempre la paura dell’epidemia di coronavirus che in questo momento oltre alla Cina, sta interessando l’Italia, l’Iran e la Corea del Sud. Lo spread si allarga, in area 150 punti base. Aumentano gli acquisti dei beni rifugio come dollaro, yen e oro, anche se il metallo giallo ieri ha lievemente rallentato la sua crescita.
IL GRANDE TIMORE DI WALL STREET
I futures sui listini americani sono lievemente positivi, con lo S&P 500 a +0,44% e il DAX a 0,25%. Ad allarmare Wall Street c’è la paura che il coronavirus si diffonda negli Stati Uniti, le autorità si stanno attrezzando per affrontare una potenziale pandemia. Per ora negli USA i casi accertati sono 57. “Sono attesi nuovi casi alla luce della trasmissione in numerosi Paesi”, ha commentato il ministro della sanità, Alex Azar. In allarme i Centers for Disease Control and Prevention (centri per la prevenzione e il controllo delle malattie) che si preparano ad affrontare un aumento di contagiati.
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