Allianz Global Investors
Coronavirus e mercati, le imprese leader non perderanno forza
Per Allianz Global Investors il sentiment negativo di consumatori, imprese e mercati è una profezia che si autorealizza ma l’impatto reale potrebbe rivelarsi contenuto. E alla fine potrebbe avvantaggiare i grandi
29 Febbraio 2020 15:00
L’impatto su mercati ed economie della diffusione del coronavirus resta ancora difficile da valutare, una imprevedibilità che suscita l’avversione degli investitori colpendo soprattutto le azioni europee. Secondo Allianz Global Investors il meccanismo di trasmissione più importante sembra essere da ogni punto di vista il sentiment di consumatori, imprese e mercati finanziari, ma l'impatto "reale" potrebbe rivelarsi contenuto. Al momento però la visibilità sulla contagiosità e la mortalità rimane limitata, ma l'impatto negativo sul sentiment potrebbe anche avere l’effetto di una "profezia che si autorealizza".
Secondo la grande casa d’investimento, le misure di contenimento per prevenire la diffusione del coronavirus alla fine avranno un impatto in particolare sulle imprese più piccole, con minore liquidità, e questo dovrebbe far proseguire la tendenza al consolidamento già in atto all’interno di molti settori. Per questo, secondo AllianzGI, è probabile che alla fine i leader di settore guadagnino quote di mercato, con le società quotate nel complesso più resilienti dell'universo non quotato.
AllianzGI segnala la una nota positiva rappresentata dal fatto che le aziende europee presenti con impianti di produzione in Cina stanno di nuovo incrementando l’attività produttiva, un segnale importante anche per le supply chain globali. L’impatto sui beni industriali è stato finora limitato, in quanto si tratta di investimenti basati su valutazioni di lungo periodo e soggetti a contratti di lungo termine. Ma ora è importante monitorare l’andamento dei nuovi ordinativi.
Nei beni di consumo, la situazione è diversificata, c’è stato un notevole rallentamento in Cina, ma anche in altre regioni dell’Asia, e ora si sta diffondendo anche in Europa. In base al tipo di prodotto o servizio, una parte dei mancati consumi potrebbe rivelarsi solo un rinvio temporaneo, e i consumatori potrebbero tornare a spendere, ad esempio in acquisti di auto, col risultato di una ripresa a forma di V, mentre per altre attività, come ad esempio nella ristorazione, i ricavi invece sono purtroppo persi per sempre.
Il coronavirus ha anche spinto alla prudenza le previsioni societarie sui risultati. AllianzGI suggerisce che le aziende potrebbero utilizzare l’incertezza per guidare al ribasso le aspettative, abbassando così la base di confronto dei risultati futuri: anche in questo caso sarebbe una “profezia che si autorealizza”. In Europa però la dimensione della potenziale correzione potrebbe risultare più contenuta rispetto ad altri mercati, perché le Borse hanno fatto meno strada, e le azioni europee potrebbero comportarsi meglio in un mercato sotto pressione.
Ma il diffondersi del coronavirus anche in altre aree, come Corea del Sud e Iran, sta mettendo in discussione l'opinione iniziale di un impatto relativamente contenuto. Molti pensavano che l'epidemia sarebbe rimasta un problema soprattutto in Cina e con implicazioni di breve periodo, mentre la diffusione globale degli ultimi giorni ha reso i mercati più cauti con gli investitori che si stanno spostando verso rifugi più sicuri. Il sentiment si è indebolito e i consumi hanno subito una contrazione in molti settori ed economie, soprattutto in Cina dove beni di lusso, viaggi, trasporti aerei, alberghi e altri settori correlati sono più vulnerabili.
AllianzGI aggiunge che anche l’impatto finanziario è destinato ad estendersi oltre la Cina, a livello di supply chain, coinvolgendo molti paesi esportatori, come Corea del Sud, Giappone, Italia, Germania e Singapore. La situazione nel complesso rimane fluida, AllianzGI si aspetta che il rallentamento dell'economia sia forte, ma relativamente di breve durata. Contrariamente al consensus, la casa ritiene che il numero di casi segnalati in Cina fuori dalla provincia di Hubei e dalla zona di Wuhan sia probabilmente accurato.
ALLA FINE L’IMPATTO MAGGIORE SARÀ SULLE IMPRESE PIÙ PICCOLE
Secondo la grande casa d’investimento, le misure di contenimento per prevenire la diffusione del coronavirus alla fine avranno un impatto in particolare sulle imprese più piccole, con minore liquidità, e questo dovrebbe far proseguire la tendenza al consolidamento già in atto all’interno di molti settori. Per questo, secondo AllianzGI, è probabile che alla fine i leader di settore guadagnino quote di mercato, con le società quotate nel complesso più resilienti dell'universo non quotato.
SEGNALI POSITIVI DALLE AZIENDE EUROPEE PRESENTI IN CINA
AllianzGI segnala la una nota positiva rappresentata dal fatto che le aziende europee presenti con impianti di produzione in Cina stanno di nuovo incrementando l’attività produttiva, un segnale importante anche per le supply chain globali. L’impatto sui beni industriali è stato finora limitato, in quanto si tratta di investimenti basati su valutazioni di lungo periodo e soggetti a contratti di lungo termine. Ma ora è importante monitorare l’andamento dei nuovi ordinativi.
ALCUNE DECISIONI DI SPESA SONO SOLO RINVIATE
Nei beni di consumo, la situazione è diversificata, c’è stato un notevole rallentamento in Cina, ma anche in altre regioni dell’Asia, e ora si sta diffondendo anche in Europa. In base al tipo di prodotto o servizio, una parte dei mancati consumi potrebbe rivelarsi solo un rinvio temporaneo, e i consumatori potrebbero tornare a spendere, ad esempio in acquisti di auto, col risultato di una ripresa a forma di V, mentre per altre attività, come ad esempio nella ristorazione, i ricavi invece sono purtroppo persi per sempre.
PREVEDIBILE UNA REVISIONE AL RIBASSO DELLE STIME SUI RISULTATI SOCIETARI
Il coronavirus ha anche spinto alla prudenza le previsioni societarie sui risultati. AllianzGI suggerisce che le aziende potrebbero utilizzare l’incertezza per guidare al ribasso le aspettative, abbassando così la base di confronto dei risultati futuri: anche in questo caso sarebbe una “profezia che si autorealizza”. In Europa però la dimensione della potenziale correzione potrebbe risultare più contenuta rispetto ad altri mercati, perché le Borse hanno fatto meno strada, e le azioni europee potrebbero comportarsi meglio in un mercato sotto pressione.
SMENTITE LE ASPETTATIVE DI UN IMPATTO CONTENUTO E LIMITATO ALLA CINA
Ma il diffondersi del coronavirus anche in altre aree, come Corea del Sud e Iran, sta mettendo in discussione l'opinione iniziale di un impatto relativamente contenuto. Molti pensavano che l'epidemia sarebbe rimasta un problema soprattutto in Cina e con implicazioni di breve periodo, mentre la diffusione globale degli ultimi giorni ha reso i mercati più cauti con gli investitori che si stanno spostando verso rifugi più sicuri. Il sentiment si è indebolito e i consumi hanno subito una contrazione in molti settori ed economie, soprattutto in Cina dove beni di lusso, viaggi, trasporti aerei, alberghi e altri settori correlati sono più vulnerabili.
SITUAZIONE FLUIDA, IMPATTO FORTE SULL’ECONOMIA MA RELATIVAMENTE BREVE
AllianzGI aggiunge che anche l’impatto finanziario è destinato ad estendersi oltre la Cina, a livello di supply chain, coinvolgendo molti paesi esportatori, come Corea del Sud, Giappone, Italia, Germania e Singapore. La situazione nel complesso rimane fluida, AllianzGI si aspetta che il rallentamento dell'economia sia forte, ma relativamente di breve durata. Contrariamente al consensus, la casa ritiene che il numero di casi segnalati in Cina fuori dalla provincia di Hubei e dalla zona di Wuhan sia probabilmente accurato.