coronavirus
Mercati, avvio cauto per le Borse europee. I listini asiatici reggono
Apertura contrastata per le Borse europee, che provano una difficile reazione guardando al risultato delle primarie democratiche Usa favorevoli al moderato Joe Biden. Resilienti i listini asiatici, Seul torna in area positiva
4 Marzo 2020 09:15
In attesa di un possibile intervento della Bce, i mercati europei provano a cercare notizie positive dall'altra parte dell'oceano con il risultato delle primarie democratiche. In scia con i futures positivi di Wall Street, le piazze del Vecchio Continente provano a resistere e aprono in modo contrastato. Piazza Affari, dopo la chiusura positiva di ieri di circa mezzo punto, apre intorno alla parità . Leggermente meglio Parigi, Madrid e soprattutto Francoforte.
Dai mercati asiatici arrivano segnali positivi, probabilmente dovuti al pacchetto di interventi che il governo cinese si prepara a varare per far ripartire l’economia nazionale e al risultato delle primarie Usa. La Borsa di Shanghai ha chiuso a +0,63% mentre l’indice Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato lo 0,14%. Leggermente in positivo anche il Nikkei 225 di Tokyo (+0,08%) mentre torna in verde anche la Borsa di Seul (+2%) dopo l’annuncio di investimenti per 9,8 miliardi di dollari per contrastare l’effetto coronavirus. La Corea del Sud, infatti, è forse il paese più colpito dopo la Cina.
Ma la notizia più importante di giornata, almeno finora, è arrivata dal Super Tuesday delle primarie democratiche. Una giornata cruciale nella scelta dell’avversario di Donald Trump alle presidenziali, che ha incoronato – a sorpresa – il candidato moderato Joe Biden grazie all’endorsement di Pete Buttigieg e Amy Klobuchar. L’ex vice di Obama ha vinto in Virgina, Alabama, Carolina del Nord, Tennessee, Arkansas, Massachusetts, Minnesota e Oklahoma. Deluso dal risultato Bernie Sanders, il candidato socialista meno gradito a Wall Street, che tuttavia si aggiudica California e Texas. Sonora bocciatura, invece, per Michael Bloomberg.
Le notizie arrivate dalle primarie democratiche hanno ridato fiato ai futures di Wall Street. Dopo le perdite registrate ieri (martedì), nonostante l’annuncio del taglio dei tassi di mezzo punto da parte della Federal Reserve (la banca centrale americana), le indicazioni sulla prossima apertura sono tornate in positivo. Nella giornata di mercoledì gli indici principali di Wall Street hanno registrato forti perdite: Dow Jones -2,94% (-9,8% da inizio anno), S&P 500 -2,8% (-7% da inizio anno, ma ancora sopra i tremila punti), Nasdaq -2,99% (-3,22% da inizio anno).
L’annuncio di Jerome Powell ha colto di sorpresa Wall Street. Dopo una fiammata seguita al comunicato che annunciata il taglio dei tassi d’interesse, in Borsa è prevalsa la paura per una mossa fin troppo azzardata della Fed, arrivata prima della riunione del 17 marzo. Il messaggio carpito dagli operatori è che il coronavirus è una minaccia grave anche per l’economia americana, e da lì sono partite le vendite. Il rendimento del titolo governativo Usa a dieci anni (T Bond) è sceso sotto la soglia storica dell’1%.
ASIA IN POSITIVO
Dai mercati asiatici arrivano segnali positivi, probabilmente dovuti al pacchetto di interventi che il governo cinese si prepara a varare per far ripartire l’economia nazionale e al risultato delle primarie Usa. La Borsa di Shanghai ha chiuso a +0,63% mentre l’indice Hang Seng di Hong Kong ha guadagnato lo 0,14%. Leggermente in positivo anche il Nikkei 225 di Tokyo (+0,08%) mentre torna in verde anche la Borsa di Seul (+2%) dopo l’annuncio di investimenti per 9,8 miliardi di dollari per contrastare l’effetto coronavirus. La Corea del Sud, infatti, è forse il paese più colpito dopo la Cina.
IL RILANCIO DI BIDEN
Ma la notizia più importante di giornata, almeno finora, è arrivata dal Super Tuesday delle primarie democratiche. Una giornata cruciale nella scelta dell’avversario di Donald Trump alle presidenziali, che ha incoronato – a sorpresa – il candidato moderato Joe Biden grazie all’endorsement di Pete Buttigieg e Amy Klobuchar. L’ex vice di Obama ha vinto in Virgina, Alabama, Carolina del Nord, Tennessee, Arkansas, Massachusetts, Minnesota e Oklahoma. Deluso dal risultato Bernie Sanders, il candidato socialista meno gradito a Wall Street, che tuttavia si aggiudica California e Texas. Sonora bocciatura, invece, per Michael Bloomberg.
BOCCATA D’OSSIGENO PER WALL STREET?
Le notizie arrivate dalle primarie democratiche hanno ridato fiato ai futures di Wall Street. Dopo le perdite registrate ieri (martedì), nonostante l’annuncio del taglio dei tassi di mezzo punto da parte della Federal Reserve (la banca centrale americana), le indicazioni sulla prossima apertura sono tornate in positivo. Nella giornata di mercoledì gli indici principali di Wall Street hanno registrato forti perdite: Dow Jones -2,94% (-9,8% da inizio anno), S&P 500 -2,8% (-7% da inizio anno, ma ancora sopra i tremila punti), Nasdaq -2,99% (-3,22% da inizio anno).
Coronavirus, la Fed interviene e taglia i tassi a sorpresa di mezzo punto
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L’ANNUNCIO DELLA FED
L’annuncio di Jerome Powell ha colto di sorpresa Wall Street. Dopo una fiammata seguita al comunicato che annunciata il taglio dei tassi d’interesse, in Borsa è prevalsa la paura per una mossa fin troppo azzardata della Fed, arrivata prima della riunione del 17 marzo. Il messaggio carpito dagli operatori è che il coronavirus è una minaccia grave anche per l’economia americana, e da lì sono partite le vendite. Il rendimento del titolo governativo Usa a dieci anni (T Bond) è sceso sotto la soglia storica dell’1%.
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