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Natixis IM: “Le quattro variabili della recessione da considerare con l’incognita della Bce”

La crescita sarà penalizzata fino a quando non sarà possibile fermare l’epidemia del coronavirus. Aumenta il rischio di recessione: ecco quali sono secondo Ostrum Asset Management (Gruppo Natixis IM) i fattori da tenere in considerazione

10 Marzo 2020 19:00

financialounge -  coronavirus Crescita Natixis IM Philippe Waechter recessione
Il coronavirus rallenterà la crescita economica nel 2020. Gli economisti, infatti, stanno rivedendo al ribasso le stime di crescita globale. Bank of America stima una crescita pari allo 0,6% per l’Eurozona, per gli Stati Uniti attorno all’1,5%. “Ci sono quattro punti da considerare”, commenta Philippe Waechter, chief economist di Ostrum Asset Management (Gruppo Natixis IM). “La crescita sarà penalizzata fino a quando l’incertezza sulla portata e la durata del contagio non saranno ridotte”.

BLOCCO DELLA PRODUZIONE IN CINA E MAGGIORI CAUTELE


Il primo fattore da considerare “è il blocco delle catena di produzione dalla Cina”, spiega Philippe Waechter. “Le aziende, in tutto il mondo, non ricevono più le consegne con la rapidità e la completezza necessaria”. A risentirne è il settore manifatturiero che ne esce, inevitabilmente, indebolito. Il secondo punto riguarda le maggiori cautele che tutti adottano in questo momento di incertezza. “Le imprese aspettano a investire e ad assumere e le famiglie temporeggiano per il cambio della lavatrice e dell’auto”, aggiunge l’analista di Ostrum Asset Management, con la conseguente contrazione della domanda.

VIAGGI INTERROTTI E STOP ALLE MANIFESTAZIONI


Il terzo aspetto riguarda l’interruzione dei viaggi, all’improvviso tutti rimangono confinati a casa e “le richieste di trasporti, alberghi e ristoranti si stanno inesorabilmente ritirando, penalizzando l’attività turistica e gli spostamenti per motivi di lavoro”, si legge nell’analisi di Ostrum Asset Management. Il quarto e ultimo punto riguarda il divieto dei governi a organizzare manifestazioni con più di mille persone, “penalizzando così un intero settore dell’economia”, commenta Philippe Waechter.

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L’ATTESA PER UN SEGNALE DALLA BCE


Gli investitori aspettano la riunione di giovedì della Bce, che finora è stata in silenzio. “Non mi aspetto una variazione dei tassi”, spiega Philippe Waechter. “Quello che può essere modificato è il livello delle obbligazioni societarie acquistate dalla Bce”. Secondo l’analisi, “il ruolo di una Banca centrale non è quello di stimolare l’attività economica” ma bensì “quello di limitare il rischio di fallimento”. E infatti la scorsa settimana la Banca del Giappone si è mossa in questa direzione. “La Bce può fare lo stesso, aumentando gli acquisti di obbligazioni societarie, oppure aumentando la liquidità, se necessario”.

LE DIFFERENZE CON GLI USA


La riunione si terrà in un contesto di euro forte e dollaro debole. “Se c’è una recessione globale, allora l’indebitamento globale sarà un fattore decisivo - conclude Philippe Waechter -, soprattutto dal punto di vista delle imprese”. Negli Stati Uniti, il livello del debito delle imprese, in percentuale del Pil, è adesso superiore al precedente picco dell’autunno 2008. In Europa e in Giappone le banche centrali stanno già acquistando il debito delle imprese, “ma non succede negli Stati Uniti” e, secondo l’analisi di Waechter, “questa situazione asimmetrica non favorisce gli Usa”.

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