Amundi
Coronavirus, in attesa di un vaccino o di una cura è l’ora delle politiche fiscali
Il contesto di massima incertezza causato dalla diffusione del coronavirus e dalla guerra del petrolio richiede politiche fiscali decisive sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo
17 Marzo 2020 21:00
La crisi sanitaria globale, causata dalla rapida diffusione del coronavirus al di fuori della Cina, ha scatenato l'incertezza tra gli investitori circa l'entità e la durata dell’epidemia. Un contesto reso ancora più complicato dalla guerra sul prezzo del petrolio dopo la rottura del patto dei paesi OPEC e quelli non OPEC sui tagli alla produzione.
In questa fase di massimo disorientamento i mercati stanno osservando quanto successo in Cina per cercare di tracciare un possibile scenario post coronavirus. “Dopo un crollo nei primi due mesi dell’anno per la produzione industriale, le spese in conto capitale e le vendite al dettaglio, l’attività si sta riprendendo ma i danni sono stati elevati. Questo scenario è quanto i mercati si aspettano per il resto del mondo che si trova ora a fronteggiare il coronavirus” fanno sapere gli esperti di Amundi. Secondo i quali le turbolenze sui mercati non si placheranno fino a quando in Cina non si materializzeranno segnali più concreti di ripresa, che indichino la possibile strada da percorrere.
Nel frattempo le banche centrali del G-10 sono entrate in azione con interventi coordinati. La Federal Reserve, domenica 15 marzo, ha ridotto a zero i tassi e anche i requisiti di riserva di capitale per le banche, liberando così la liquidità per gli istituti di credito del paese. “Si tratta di una disposizione che permette alle banche di concedere più prestiti e di migliorare i loro margini perché la liquidità si sposta dal tasso prossimo allo zero della Fed sulle riserve bancarie verso asset a rendimento più elevato” spiegano i professionisti di Amundi che, ricordano pure l’impegno assunto venerdi scorso dalla banca centrale USA Fed di infondere 1.500 miliardi di dollari nei mercati dei capitali a breve termine.
“Si tratta di misure che possono ripristinare la liquidità nel sistema, alleviare lo stress finanziario ed evitare che il segmento produttivo dell’economia soffra di uno shock permanente, ma che non possono incidere sulla domanda o ripristinare la catena di approvvigionamento” specificano gli esperti di Amundi. Secondo i quali per sostenere e accelerare la leadership del sistema delle banche centrali, sarà fondamentale una politica fiscale più espansiva sia negli Stati Uniti e sia anche da parte dei governi di tutto il mondo.
“Finchè le misure di contenimento non produrranno qualche effetto, gli stimoli fiscali non diventeranno più importanti e coordinati e non avremo evidenze di una terapia farmacologica, la volatilità resterà elevatissima e le reazioni sui mercati esagerate” sottolineano i professionisti di Amundi che, non mancano di segnalare di essere incoraggiati dalla significativa iniezione di liquidità e dalla solidarietà emersa finora dal sistema delle banche centrali. “In attesa della politica fiscale, che investe con un orizzonte di lungo periodo dovrebbe ricercare con attenzione quei titoli non correttamente prezzati e a garantire elevata liquidità ai portafoglio in modo da trarre vantaggio dalla dislocazione dei prezzi degli asset” concludono gli esperti di Amundi.
GLI SVILUPPI IN CINA ANALIZZATI AL MICROSCOPIO
In questa fase di massimo disorientamento i mercati stanno osservando quanto successo in Cina per cercare di tracciare un possibile scenario post coronavirus. “Dopo un crollo nei primi due mesi dell’anno per la produzione industriale, le spese in conto capitale e le vendite al dettaglio, l’attività si sta riprendendo ma i danni sono stati elevati. Questo scenario è quanto i mercati si aspettano per il resto del mondo che si trova ora a fronteggiare il coronavirus” fanno sapere gli esperti di Amundi. Secondo i quali le turbolenze sui mercati non si placheranno fino a quando in Cina non si materializzeranno segnali più concreti di ripresa, che indichino la possibile strada da percorrere.
COORDINAMENTO TRA LE PRINCIPALI BANCHE CENTRALI
Nel frattempo le banche centrali del G-10 sono entrate in azione con interventi coordinati. La Federal Reserve, domenica 15 marzo, ha ridotto a zero i tassi e anche i requisiti di riserva di capitale per le banche, liberando così la liquidità per gli istituti di credito del paese. “Si tratta di una disposizione che permette alle banche di concedere più prestiti e di migliorare i loro margini perché la liquidità si sposta dal tasso prossimo allo zero della Fed sulle riserve bancarie verso asset a rendimento più elevato” spiegano i professionisti di Amundi che, ricordano pure l’impegno assunto venerdi scorso dalla banca centrale USA Fed di infondere 1.500 miliardi di dollari nei mercati dei capitali a breve termine.
È L’ORA DELLE POLITICHE FISCALI ESPANSIVE
“Si tratta di misure che possono ripristinare la liquidità nel sistema, alleviare lo stress finanziario ed evitare che il segmento produttivo dell’economia soffra di uno shock permanente, ma che non possono incidere sulla domanda o ripristinare la catena di approvvigionamento” specificano gli esperti di Amundi. Secondo i quali per sostenere e accelerare la leadership del sistema delle banche centrali, sarà fondamentale una politica fiscale più espansiva sia negli Stati Uniti e sia anche da parte dei governi di tutto il mondo.
Amundi: sui mercati eccesso ingiustificato di pessimismo
Amundi: sui mercati eccesso ingiustificato di pessimismo
INVESTIRE CON UN ORIZZONTE TEMPORALE DI LUNGO PERIODO
“Finchè le misure di contenimento non produrranno qualche effetto, gli stimoli fiscali non diventeranno più importanti e coordinati e non avremo evidenze di una terapia farmacologica, la volatilità resterà elevatissima e le reazioni sui mercati esagerate” sottolineano i professionisti di Amundi che, non mancano di segnalare di essere incoraggiati dalla significativa iniezione di liquidità e dalla solidarietà emersa finora dal sistema delle banche centrali. “In attesa della politica fiscale, che investe con un orizzonte di lungo periodo dovrebbe ricercare con attenzione quei titoli non correttamente prezzati e a garantire elevata liquidità ai portafoglio in modo da trarre vantaggio dalla dislocazione dei prezzi degli asset” concludono gli esperti di Amundi.