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Coronavirus e guerra del petrolio: tempesta perfetta sui mercati?

La pandemia del coronavirus e l’indebolimento dell’economia globale avvengono in concomitanza con la rottura dell'alleanza "Opec+" e il conseguente crollo del prezzo del petrolio, spiegano gli esperti di Raiffeisen Capital Management

18 Marzo 2020 19:00

financialounge -  coronavirus petrolio Raiffeisen Capital Management recessione
La crisi dovuta al coronavirus porterà l’economia mondiale a cadere “molto probabilmente in una profonda - ma probabilmente breve - recessione seguita da una brusca ripresa”, sottolinea l’ultimo market report di Raiffeisen Capital Management, in base al quale “l’entità della contrazione potrebbe essere simile o addirittura maggiore rispetto allo shock generato dal fallimento della Lehman Brothers”.

TEMPI INCERTI PER LA RIPRESA


Per gli esperti di Raiffeisen Capital Management “i tempi della ripresa sono molto incerti e non tutta la produzione perduta, in particolare nel settore dei servizi, sarà recuperata. Molto dipende da quanto velocemente si potrà tenere sotto controllo la diffusione del virus e da quanto drastiche saranno le misure negli Stati Uniti. L'allentamento della politica monetaria sarà d'aiuto ma le misure fiscali saranno molto più importanti per sostenere il settore privato”.

CINA IN DIFFICOLTA’ ALMENO FINO AL SECONDO TRIMESTRE


Per quanto riguarda la Cina, il Paese ha già superato il picco dell'epidemia del virus ma le questioni principali riguardano il ritorno al lavoro, la ripresa della produzione e dei consumi. “Le interruzioni dell'offerta e la mancanza di consumi dovrebbero persistere almeno fino al secondo trimestre del 2020. Con il previsto calo della domanda esterna nel secondo e terzo trimestre e dati ancora peggiori del previsto nel primo trimestre, le aspettative di crescita si sono ancora ulteriormente logorate. Sono prevedibili misure monetarie e fiscali particolarmente forti per la seconda metà dell’anno, facendo sperare in una ripresa che inizi ancora nel 2020”.

BUND E TREASURY PORTI SICURI


In questo contesto, spiega il report, alcuni mercati obbligazionari governativi “come il Bund tedesco o il Treasury statunitense stanno attualmente beneficiando di afflussi dovuti al loro status di ‘porto sicuro’, mentre altri, come i mercati della cosiddetta ‘periferia’ della zona euro, sono sotto stress e vengono trattati come una sorta di ‘credit risk. Questa divergenza andrà probabilmente avanti almeno fino a quando la diffusione del coronavirus non rallenterà”.

Mercati e coronavirus, la situazione nei Paesi emergenti più importanti


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RIPRESA PROBABILE NELLA SECONDA PARTE DELL’ANNO


Non ci sono certezze su quando questo accadrà; tuttavia, “con le misure fiscali che saranno probabilmente adottate a breve e con l'accomodante politica monetaria già in atto, una ripresa economica dovrebbe iniziare nella seconda metà dell'anno, il che implica rendimenti un po' più elevati per le classi di attivo più sicure ("safe haven") rispetto al livello corrente”, sottolinea il report.

MISURE AGGIUNTIVE ED ECCEZIONALI


Fondamentalmente, “il coronavirus ha il potenziale per una profonda recessione globale a seconda della durata e dell'impatto economico delle misure straordinarie prese dai governi a scopi sanitari. D’altro canto, possiamo però aspettarci misure aggiuntive ed eccezionali da parte dei governi e delle banche centrali per moderare i rallentamenti economici”. Nel breve termine, aggiungono gli esperti di Raiffeisen, il "momentum" del flusso di notizie intorno al virus (la sua diffusione globale, i timori legati alla pandemia, le misure messe in atto), così come le azioni del governo e delle banche centrali, soprattutto negli Stati Uniti, domineranno la direzione quotidiana dei mercati.

AZIONARIO, PROSPETTIVE SOTTOTONO


Nel medio termine le prospettive per i mercati azionari nel 2020 permangono attualmente assolutamente “sottotono” e “un'elevata volatilità del mercato in un range di negoziazione laterale è il meglio che ci si possa aspettare per i prossimi mesi. Il coronavirus e le sue implicazioni sugli sviluppi economici e sugli utili aziendali avranno il loro maggiore impatto proprio sui mercati azionari. Ci saranno sempre nuove opportunità di acquisto o di trading a breve termine - anche all'interno di un "mercato orso", il che è abbastanza probabile quando si tratta di una recessione globale. Ma sarà più simile a un mercato di trading ad alto rischio nel breve termine invece che ad un mercato solido per investitori "long only", come abbiamo visto negli ultimi anni del mercato toro”.

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