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Strada lunga e tortuosa, ma in fondo c’è la ripresa

Amundi SGR fa il punto su crisi e mercati sottolineando l’azione repentina ed efficace delle banche centrali affiancate dai governi nazionali, mentre finora è meno efficace il coordinamento delle istituzioni europee

1 Aprile 2020 21:00

financialounge -  Amundi coronavirus Giordano Beani recessione ripresa
Esattamente mezzo secolo fa i Beatles cantavano “The long and winding road”, un brano dell’epocale album Let it Be del quartetto di Liverpool rimasterizzato una decina d’anni fa, lamentando il percorso a ostacoli che conduceva alla porta dell’amata. Economie, investitori e mercati hanno anche loro davanti un percorso difficile alla fine del quale dovrebbe aprirsi la tanto agognata “porta” della ripresa economica, dopo una recessione che appare ormai già in atto e che si profila più pesante di quanto previsto solo un mese fa. Fortunatamente in questo cammino lungo e tortuoso mercati ed economie non solo soli, ma vengono accompagnati dalle mani forti delle banche centrali e dei governi nazionali con i loro potenti stimoli.


L’AZIONE CONGIUNTA DI BANCHE CENTRALI E GOVERNI PER GARANTIRE UNA PRONTA RIPRESA


Giordano Beani, Head of Multi-Asset Fund Solutions Italy di Amundi SGR, ricorre a un’ispirazione musicale per fare il punto sul percorso verso l’uscita dal tunnel del virus. Le banche centrali hanno messo in campo misure straordinarie, ma lo shock esogeno sanitario che sta arrestando di fatto l’attività economica non può essere contrastato dalla sola politica monetaria. Il loro ruolo è fondamentale per garantire l’ordinato funzionamento dei mercati ed evitare un effetto domino che minerebbe la capacità di ripresa futura, ma ad aiutare nel percorso ci sono anche i governi nazionali, anch’essi con misure straordinarie per fornire aiuto immediato ad imprese e famiglie per garantire che la ripresa, quando arriverà, sarà auspicabilmente rapida e decisa.


L’EUROPA PER ORA SI MUOVE SOLO A LIVELLO DI SINGOLI PAESI MA SENZA CORALITÀ


Beani ricorda che il Congresso degli Stati Uniti ha approvato un piano pari al 10% del PIL, mentre in Europa per ora ci si sta muovendo a livello di singoli Paesi, prima tra tutti la Germania che ha abbandonato il deficit zero varando anch’essa un piano pari a circa il 10% del proprio PIL. Ma è meno efficace per ora il coordinamento a livello di Istituzioni europee sui temi cruciali dell’introduzione degli Eurobond, osteggiati dall’asse tedesco-olandese, e dell’utilizzo del Meccanismo Europeo di Stabilità.


EFFETTO IMMEDIATO POSITIVO DEI PACCHETTI DI STIMOLO ANNUNCIATI


L’esperto di Amundi SGR sottolinea che comunque l’insieme delle azioni di politica monetaria e fiscale intraprese hanno prodotto nell’immediato un effetto positivo sui mercati sia dei paesi sviluppati che in misura minore degli Emergenti, anche se non è ancora chiaro quanto sia duraturo. Anche sui mercati obbligazionari governativi si è assistito ad una discesa dei rendimenti sulle parti lunghe delle curve statunitense e tedesca, mentre lo spread italiano è prima rientrato ma poi ha continuato a soffrire per il mancato coordinamento europeo.

Mercati in cerca del fondo da cui riemergere


Mercati in cerca del fondo da cui riemergere






L’AUSPICIO DI NON DOVER ASPETTARE TROPPO A LUNGO LIBERTÀ PERSONALE E RIPRESA ECONOMICA


Gli ingenti interventi delle Banche Centrali hanno comunque contribuito alla stabilizzazione dei mercati del credito con un restringimento degli spread per tutti i meriti di credito, dall’Investment Grade all’High Yield. La conclusione di Beani è che la strada per attraversare questo periodo difficile sarà lunga e tortuosa e spesso ci sentiremo come nel ritornello dell’ultimo capolavoro del quartetto di Liverpool “molte volte sono stato solo e molte volte ho pianto”. Ma si dice fiducioso che non dovremo aspettare troppo a lungo per raggiungere la porta della ritrovata libertà personale e della ripresa economica.

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