calcio
Fifa, in arrivo un piano da 2,5 miliardi di euro per salvare il calcio
Pronto un “piano Marshall” per salvare il calcio mondiale dal coronavirus. La Fifa pensa a misure straordinarie come prestiti per club e federazioni
2 Aprile 2020 11:14
Mentre le federazioni nazionali e continentali cercano un modo per portare a termine la stagione calcistica congelata dal coronavirus, i club sono impegnati nel far quadrare i conti di un’annata pesantissima sotto il profilo dei bilanci. Niente partite significa niente incassi, diritti televisivi e sponsor a rischio. Ma gli stipendi – pesanti – da pagare restano.
Molti club – Juventus e Barcellona per primi – hanno raggiunto accordi con i giocatori per tagliare i compensi. Ma lo tsunami coronavirus rischia seriamente di travolgere il sistema calcio mondiale. Per questo motivo la Fifa sta mettendo a punto un piano di salvataggio degno delle più importanti banche centrali, una sorta di “whatever it takes” in stile Mario Draghi oppure, utilizzando un paragone ormai assodato con i tempi della guerra, un vero e proprio Piano Marshall.
Un piano che stavolta non partirà dagli Stati Uniti e dal presidente Harry Truman, ma da Zurigo e dal presidente Gianni Infantino, pronto a mettere sul piatto 2,5 miliardi di euro per salvare il calcio mondiale dal coronavirus.
Secondo le prime indiscrezioni, la Fifa starebbe pensando a un fondo di compensazione iniziale da diverse centinaia di milioni di euro sul modello degli interventi economici messi a punto dai singoli governi per salvare le economie nazionali. Inoltre, e forse questo sarebbe il punto a maggiore impatto, la Fifa sarebbe pronta a concedere prestiti “accontentandosi” dei futuri introiti dei club come garanzia.
L’intervento straordinario della Fifa andrebbe ad aggiungersi ai 5 milioni di euro che, in tempi normali, vengono già distribuiti alle 211 federazioni aderenti. In attesa del varo delle nuove misure, il presidente della Fifa Gianni Infantino (nato in Svizzera da genitori italiani) ha rivolto un messaggio all’Italia: “Il mio cuore italiano è lacerato dalle immagini di sofferenza terribile che descrivono i lutti che stanno colpendo le famiglie del nostro Paese. Oggi, dobbiamo pensare a portare sollievo a chi soffre, dobbiamo seguire le regole. Tornerà il tempo del calcio e quando tornerà festeggeremo insieme l’uscita da un incubo”
IL PIANO MARSHALL DELLA FIFA
Molti club – Juventus e Barcellona per primi – hanno raggiunto accordi con i giocatori per tagliare i compensi. Ma lo tsunami coronavirus rischia seriamente di travolgere il sistema calcio mondiale. Per questo motivo la Fifa sta mettendo a punto un piano di salvataggio degno delle più importanti banche centrali, una sorta di “whatever it takes” in stile Mario Draghi oppure, utilizzando un paragone ormai assodato con i tempi della guerra, un vero e proprio Piano Marshall.
PRONTI 2,5 MILIARDI DI EURO
Un piano che stavolta non partirà dagli Stati Uniti e dal presidente Harry Truman, ma da Zurigo e dal presidente Gianni Infantino, pronto a mettere sul piatto 2,5 miliardi di euro per salvare il calcio mondiale dal coronavirus.
PRESTITI CON GARANZIE LIGHT
Secondo le prime indiscrezioni, la Fifa starebbe pensando a un fondo di compensazione iniziale da diverse centinaia di milioni di euro sul modello degli interventi economici messi a punto dai singoli governi per salvare le economie nazionali. Inoltre, e forse questo sarebbe il punto a maggiore impatto, la Fifa sarebbe pronta a concedere prestiti “accontentandosi” dei futuri introiti dei club come garanzia.
Calcio e coronavirus: quale futuro per i titoli di Juventus, Roma e Lazio
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IL MESSAGGIO DI INFANTINO ALL’ITALIA
L’intervento straordinario della Fifa andrebbe ad aggiungersi ai 5 milioni di euro che, in tempi normali, vengono già distribuiti alle 211 federazioni aderenti. In attesa del varo delle nuove misure, il presidente della Fifa Gianni Infantino (nato in Svizzera da genitori italiani) ha rivolto un messaggio all’Italia: “Il mio cuore italiano è lacerato dalle immagini di sofferenza terribile che descrivono i lutti che stanno colpendo le famiglie del nostro Paese. Oggi, dobbiamo pensare a portare sollievo a chi soffre, dobbiamo seguire le regole. Tornerà il tempo del calcio e quando tornerà festeggeremo insieme l’uscita da un incubo”
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