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Idee di investimento - Azioni - 6 aprile 2020

In attesa di vedere la luce in fondo al tunnel, meglio evitare di ricercare i "minimi" e investire in modo graduale e per il lungo periodo. Opportunità nell’hi tech, nell’e-commerce e nel settore sanitario. Luci e ombre sulle banche

6 Aprile 2020 09:56

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GLI INDICI AZIONARI POTREBBERO ANCHE NON AVER TOCCATO IL FONDO


Ancora non si vedono chiari segnali di acquisto, ma gli investitori in azioni dovrebbero iniziare a considerare gli attuali livelli di prezzi come opportunità, in funzione ovviamente della propensione al rischio e dell’orizzonte temporale dell’investimento. Nonostante una correzione fino al 40%, i mercati azionari potrebbero non aver ancora toccato il fondo, ma stanno comunque diventando attraenti in una prospettiva di investimento a lungo termine, sulla base di una serie di segnali tecnici. È quanto si legge nell’articolo "Sull’azionario si vede qualche luce in fondo al tunnel?”nel quale Seeyond, una società di gestione di Natixis IM, comincia a stimare i prezzi di Wall Street come interessanti opportunità anche se la fase di turbolenza è destinata a durare e non si possano escludere nuovi cali nell’ordine del 10% rispetto ai minimi di marzo.

EVITARE DI CONCENTRARSI SUI MOVIMENTI A BREVE


Anche Capital Group ritiene che l’attuale volatilità offra opportunità da cogliere sia sull’obbligazionario che sull’azionario all’investitore attivo, ma avverte anche di non inseguire i minimi e guardare al lungo termine. Da una prospettiva globale, Julie Dickson, investment director di Capital Group, osserva che ci saranno ancora molte notizie negative e prevede che la volatilità continuerà. Al momento, come si legge nell’articolo “Non cercare i minimi di mercato e guardare lontano”, è impossibile fare previsioni valide su come si svilupperà il contagio nel resto del mondo. Per questo Capital Group, in qualità di casa d’investimento a lungo termine, ritiene importante evitare di concentrarsi sui movimenti di breve termine e sul fatto che i mercati abbiano raggiunto o meno un punto di minimo. È fondamentale invece ragionare in un’ottica a cinque o a dieci anni e focalizzarsi su come si svilupperanno i mercati una volta superata la crisi.

DILUIRE GLI INVESTIMENTI IN PIU’ FASI


Intanto GAM Investments ritiene che in una prospettiva di 12-24 mesi l’equity europeo sia arrivato a prezzi estremamente convenienti, ma consiglia di diluire l’investimento in più fasi nel corso dei prossimi mesi. Secondo Niall Gallagher, responsabile delle strategie azionarie europee di GAM Investments, le valutazioni dell’azionario europeo erano abbastanza ragionevoli verso inizio anno, per cui dopo la forte correzione sembrano ora molto economici in una prospettiva di medio termine a 12-18 mesi. Resta fondamentale che la politica intervenga con urgenza per garantire che il crollo economico durante il blocco da virus non porti a una disoccupazione di massa e a una depressione. L’esperto di GAM Investments auspica che tutti i governi adottino misure analoghe a breve termine per costruire “ponti” di collegamento tra l’attuale situazione e la ripartenza, sostenendo la domanda ove possibile e fornendo ai consumatori la possibilità di soddisfarla quando la situazione tornerà alla normalità. Per questo Gallagher, nell’articolo “Azioni a prezzi convenienti, ma meglio investire in modo graduale” si dice fiducioso che le economie si riprenderanno rapidamente quando il blocco terminerà.

ATTENTI ALLE FALSE PARTENZE E AI NUOVI MINIMI


Spalmare gli investimenti in più fasi consente peraltro di non cadere nella trappola delle false ripartenze dei mercati. Mona Mahajan, US Investment Strategist di Allianz Global Investors, avverte infatti che nelle passate fasi ribassiste le azioni hanno spesso registrato rimbalzi per poi tornare a livelli pari o inferiori ai precedenti minimi, per questo attenzione alle false partenze, soprattutto fino a quando l’emergenza mondiale non toccherà il picco e i mercati avvieranno l’inversione. In ogni caso, come argomentato nell’articolo AllianzGI: attenti alle false partenze del mercato azionario Usa, Mahajan non crede che la pandemia minerà la solidità dei fondamentali dell’economia USA nel lungo periodo e in ultima analisi ritiene che prezzi degli asset più bassi e oscillazioni dei mercati potrebbero creare delle opportunità gli investitori in cerca di livelli di rischio/rendimento più interessanti.

AZIONARIO EUROPEO PIU’ ESPOSTO AI SETTORI TURISTICO E MANIFATTURIERO


Rischio – rendimento che si ricava anche dalla stima degli impatti di una recessione tecnica in aree quali Giappone e in Europa con la possibilità che si allarghi anche negli Stati Uniti. Il team GBaR di Morgan Stanley IM, nell’articolo Coronavirus, azionario europeo più vulnerabile secondo Morgan Stanley IM, ha stimato questo rischio, ma gli stimoli monetari e fiscali dovrebbero incoraggiare la ripresa e gli esperti sono cautamente positivi sul lungo periodo. Per quanto riguarda il posizionamento di portafoglio, l’azionario europeo è da sottopesare per via dell’elevata esposizione della regione ai settori turistico e manifatturiero. Gli Stati Uniti sono più protetti data la maggiore esposizione ai servizi.

INTERESSANTI HI TECH, E-COMMERCE E SETTORE SANITARIO


In questo scenario a tinte negative, dove si possono scorgere opportunità e quali sono i rischi da evitare? “In quanto investitori bottom-up, stiamo valutando chi vedrà una distruzione temporanea della domanda seguita da un rimbalzo rispetto ai casi in cui questa subirà probabilmente un cambiamento più permanente – spiega nell’articolo Capital Group: le opportunità da cogliere ai tempi del coronavirus David Polak, investment director per l’azionario di Capital Group – quali supply chain si modificheranno in maniera irreversibile e quali subiranno effetti temporanei e, infine, quali cambiamenti dei comportamenti diventeranno in qualche modo permanenti”. Opportunità che dovrebbero essere intercettate nelle aree dei giochi, dei media, dei data center, dei magazzini e degli appartamenti nei complessi residenziali, nella sanità e nel biotech. Nel comparto finanziario, invece, soffrono le banche, un po' meno negli Stati Uniti. “I principali istituti di credito Usa sono meglio capitalizzati rispetto alla grande crisi finanziaria”. E hanno destinato meno capitale al market making nei mercati obbligazionari.

BANCHE, FORSE ILPEGGIO E’ GIA’ INCORPORATO NEI PREZZI ATTUALI


Meno negativo sulle banche Justin Bisseker, European bank analyst di Schroders. Finora il settore bancario è stato tra i più penalizzati dell’azionario europeo, ma se la disruption da virus durasse settimane e non mesi, il settore potrebbe riprendersi in modo sostanziale. Sostenuto da un’azione efficiente di governi e banche centrali, l’impatto sugli utili nel 2021 o nel 2022 potrebbe essere molto inferiore rispetto al declino dei prezzi delle azioni visto finora. Ulteriori cali sono ovviamente possibili, soprattutto in caso di rallentamento economico prolungato. Come spiegato nell’articolo Schroders: titoli bancari europei, difficile che i prezzi vadano più in basso, secondo gli esperti della casa d’investimento inglese alle attuali valutazioni però il mercato sta già anticipando che sarà proprio questo lo scenario futuro.

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