600 euro
Bonus 600 euro, pagamenti sospesi ai professionisti dalle casse di previdenza
Nel decreto imprese si precisa che l’indennità spetta solo agli iscritti in via esclusiva alle casse private “non titolari di trattamento pensionistico". La novità sospende i pagamenti previsti già dal 10 aprile
9 Aprile 2020 17:26
Cambiano i requisiti per l’erogazione del bonus da 600 euro per i professionisti, previsto dal decreto Cura Italia: con la pubblicazione del decreto imprese in Gazzetta ufficiale, infatti, si precisa ora che l’indennità spetta agli iscritti "in via esclusiva" alle Casse private "non titolari di trattamento pensionistico".
La novità, a quanto si è appreso, blocca i pagamenti (previsti già a partire dal prossimo 10 aprile) di parte delle domande di accesso al sussidio, presentate agli enti dal primo aprile. Tra le circa 500mila richieste ricevute dalle Casse ci sono infatti quelle dei professionisti che svolgono anche attività da dipendenti, che dovranno essere depennate. In base alle nuove norme, anche chi percepisce una pensione indiretta, come la reversibilità, dovrebbe essere escluso dal beneficio.
Si attendono le comunicazioni delle singole casse sulle prossime mosse da adottare: molto probabilmente verrà richiesta un’integrazione delle domande, e alcuni enti hanno bloccato per il momento la presentazione di nuove richieste.
Per il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, si tratta di “una vicenda gravissima, l’ennesima dimostrazione della superficialità e della disattenzione con le quali la politica approccia le questioni legate all’universo dei liberi professionisti italiani. E anche la dimostrazione di come finanche in questo frangente drammatico l’Italia soccomba a norme che cambiano nottetempo, farraginose, spesso incomprensibili. Avevamo duramente criticato il 'Cura Italia' per la clamorosa disparità di trattamento riservata ai professionisti iscritti agli Ordini professionali, ma quello che succede oggi lascia davvero senza parole", ha concluso Miani.
PAGAMENTI BLOCCATI
La novità, a quanto si è appreso, blocca i pagamenti (previsti già a partire dal prossimo 10 aprile) di parte delle domande di accesso al sussidio, presentate agli enti dal primo aprile. Tra le circa 500mila richieste ricevute dalle Casse ci sono infatti quelle dei professionisti che svolgono anche attività da dipendenti, che dovranno essere depennate. In base alle nuove norme, anche chi percepisce una pensione indiretta, come la reversibilità, dovrebbe essere escluso dal beneficio.
PROBABILE INTEGRAZIONE
Si attendono le comunicazioni delle singole casse sulle prossime mosse da adottare: molto probabilmente verrà richiesta un’integrazione delle domande, e alcuni enti hanno bloccato per il momento la presentazione di nuove richieste.
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COMMERCIALISTI: VICENDA GRAVISSIMA
Per il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti, Massimo Miani, si tratta di “una vicenda gravissima, l’ennesima dimostrazione della superficialità e della disattenzione con le quali la politica approccia le questioni legate all’universo dei liberi professionisti italiani. E anche la dimostrazione di come finanche in questo frangente drammatico l’Italia soccomba a norme che cambiano nottetempo, farraginose, spesso incomprensibili. Avevamo duramente criticato il 'Cura Italia' per la clamorosa disparità di trattamento riservata ai professionisti iscritti agli Ordini professionali, ma quello che succede oggi lascia davvero senza parole", ha concluso Miani.
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