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Attese & Mercati – Settimana dal 13 aprile 2020

Arrivano le trimestrali, ma il mercato guarda già a quelle di aprile-giugno. La Cina si prepara a sfornare una raffica di dati che darà la misura dell’impatto del virus. Sale la popolarità del governatore di NY Cuomo: sarà lui l'anti Trump?

di Virgilio Chelli 13 Aprile 2020 08:30
financialounge -

LA CORPORATE AMERICA POTREBBE APPROFITTARE DEL VIRUS PER UNA GRANDE PULIZIA DEI BILANCI


Sta per partire la stagione delle trimestrali americane, ma questa volta non somiglia a nessun'altra del passato. Il blocco dell’economia auto-inflitto causa virus impatterà infatti solo marginalmente sui conti di gennaio-marzo, mentre dispiegherà i suoi effetti negativi sul trimestre aprile-giugno appena iniziato, che potrebbe anche rappresentare il momento più acuto della recessione che secondo molti indicatori ha già iniziato a impattare l’economia americana. Per questo le stime degli analisti, riportate nel grafico qui sotto, si concentrano su quello che teoricamente deve ancora accadere ma che il mercato sembra aver già prezzato.

[caption id="attachment_156532" align="alignnone" width="449"]Stime degli utili dello S&P 500 nel secondo trimestre 2020 per settore (Fonte: Factset) Stime degli utili dello S&P 500 nel secondo trimestre 2020 per settore (Fonte: Factset)[/caption]

Per l’intero listino di Wall Street la media si attesta a -10% degli utili, con punte negative estreme per industriali, beni di consumo discrezionali e soprattutto energia, mentre utility, real estate, IT e sanità dovrebbero restare in positivo. Ma circolano anche previsioni molto più negative, che stimano l’impatto della recessione sugli utili in area -30%, ben oltre il -20% che in media ha accompagnato le recessioni in passato. Questo perché le imprese potrebbero approfittare del virus per fare una radicale pulizia nei bilanci e mettersi così in condizione di ripartire senza zavorre quando arriverà la ripresa.

IN ARRIVO I DATI CINESI CHE DIRANNO QUATO HA IMPATTATO IL VIRUS DOVE HA COLPITO PRIMA


Di questi tempi i dati macro aiutano poco, perché raccontano un passato anche recente ma poco utile per capire dove siamo e dove stiamo andando. Tra quelli in uscita in settimana meritano attenzione giovedì le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione in America, che dovrebbero sfornare un altro numero milionario, ma soprattutto la raffica di indicatori che arriva venerdì 17 aprile dalla Cina: PIL del primo trimestre, più bilancia commerciale, vendite al dettaglio e produzione industriale di marzo. A differenza del resto del mondo, il blocco economico da virus dovrebbe aver impattato l’economia cinese soprattutto nel periodo gennaio-marzo, quindi sono dati importanti anche per farsi un’idea globale. Il consenso degli analisti punta a un calo del 10% del PIL rispetto al trimestre precedente e del 6% su un anno prima.

L’ELETTORATO DEMOCRATICO VORREBBE CUOMO FOR PRESIDENT, MA IL GOVERNATORE DI NY NEGA


Negli Stati Uniti sono già in vendita le T-shirt con ‘Cuomo for President’, il governatore di New York alla guida dell’Empire State nella crisi più dura dall’11 settembre, che secondo un sondaggio del New York Post sarebbe preferito a Joe Biden come candidato alla presidenza dal 56% degli elettori democratici. L’interessato ovviamente è andato subito in tv a smentire: non sono in corsa per la presidenza, non voglio andare a Washington, io resto qui. Quello che ha catapultato Andrew Cuomo sul palcoscenico politico nazionale è stata la sua gestione della crisi da virus, approvata secondo i sondaggi dal 60% degli americani e disapprovata solo dal 17%, mentre sia Trump che il Congresso sullo stesso tema godono di un consenso sotto il 50%, con il 46% soddisfatto della gestione del Presidente e solo il 44% della performance congressuale. Quale possa essere il percorso che eventualmente porterà alla candidatura di Cuomo non è chiaro. Il virus ha di fatto cancellato le primarie e tutto andrà deciso dalla Convention del Partito Democratico, che è già stata spostata da luglio ad agosto. Per Trump il governatore di New York potrebbe essere comunque un osso più duro dell’usato sicuro rappresentato da Biden.
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