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Coronavirus, come valutare le opportunità che emergeranno dalla crisi

Secondo Pascal Blanqué e Vincent Mortier di Amundi, l’indicatore chiave da osservare sono le obbligazioni corporate, mentre non è realistico cercare di prevedere le tempistiche del punto di minimo del mercato

14 Aprile 2020 19:00

financialounge -  Amundi coronavirus Covid-19 Pascal Blanqué Vincent Mortier
Mentre la diffusione del Covid-19 prosegue in tutto il mondo, per gli investitori è arrivato il momento di valutare le possibili opportunità di mercato che emergeranno dalla crisi. “L’andamento del coronavirus e l’efficacia delle misure adottate localmente per contenerlo stanno iniziando a guidare le scelte di investimento”, spiega una nota a cura di Pascal Blanqué, group chief investment officer, e Vincent Mortier, deputy group chief investment officer di Amundi.

CAPIRE COME SI MUOVE L’EPIDEMIA


In questa fase è fondamentale individuare come si sta muovendo l'epidemia del virus, ma non è facile data l'incertezza elevata, con diverse regioni interessate a ritmi diversi. “Se potessimo visualizzare la diffusione del virus, potrebbe assomigliare a un'onda di grandi dimensioni. Ha iniziato in Cina, ha colpito alcuni Paesi asiatici che l'hanno contenuta con successo, ha sopraffatto l'Europa, poi ha colpito gli Stati Uniti e alcune economie emergenti che sono ancora nelle prime fasi, ma già molto colpite”, spiegano i due esperti.

REAZIONI POSITIVE AL RALLENTAMENTO DEL CONTAGIO


Nelle ultime sessioni, aggiungono, “i mercati hanno iniziato a reagire positivamente al rallentamento del contagio in Spagna e Francia e, infine, al trend in calo in Italia. Le misure di contenimento introdotte da questi paesi, con il blocco totale dell'attività economica e l’allontanamento sociale, sono state efficaci nel contenere la diffusione del virus”.

MARGINE DI ERRORE ESIGUO


Per i due esperti quello che sta emergendo è un nuovo tema di mercato legato alla de-sincronizzazione del Covid-19, di cui “un tipico esempio è la view sull’Asia”. Il sell-off, spiegano, ha infatti “più o meno eliminato le dislocazioni nei rendimenti azionari (eccessivi rispetto ai trend di lungo termine della crescita degli utili) e negli spread del credito (troppo contenuti rispetto ai default impliciti), anche se con ritmi diversi (Europa e mercati emergenti a sconto rispetto agli Stati Uniti)”. Eppure, per Blanqué e Mortier il sell-off non ha prezzato una perdita permanente della crescita potenziale, e quindi uno shock permanente per l'espansione degli utili. “Il margine di errore per gli investitori è pertanto esiguo”.

GUARDARE AI BOND CORPORATE


Per individuare il punto di svolta della crisi, secondo gli esperti di Amundi “gli investitori dovranno guardare alle obbligazioni corporate e alla tematica della relazione tra liquidità e solvibilità. La normalizzazione della curva del credito - soprattutto nella parte breve - sarà necessaria per confermare una piena ripresa dei mercati. I rimbalzi delle performance azionarie lo hanno mascherato, ma questo è l'indicatore da monitorare”.

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RIEQUILIBRARE L’ALLOCAZIONE STRATEGICA


Non è realistico cercare di prevedere le tempistiche del punto di minimo del mercato, osservano Blanqué e Mortier, secondo cui “è giunto il momento per gli investitori di considerare l’opportunità di riequilibrare gradualmente e in modo disciplinato la loro allocazione strategica di lungo termine, mantenendo al contempo una posizione ferma sulla liquidità e sulla qualità delle attività nella consapevolezza che l'incertezza durerà”.

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