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AllianzGI: “Meno rischi per una crisi finanziaria globale, opportunità per le obbligazioni corporate”
L’intervento delle banche centrali allontana il rischio di una crisi finanziaria globale. La prossima settimana l’attenzione si sposta sulla fase 2, con le misure dei governi per far ripartire alcuni settori dell’economia
18 Aprile 2020 15:00
I mercati finanziari hanno accolto positivamente le notizie più positive delle ultime settimane sul fronte del rallentamento dei nuovi casi di Covid-19. A rasserenare gli umori degli investitori ha contribuito anche la Fed, con interventi decisi per controllare i rischi sul credito legati alla crisi. “Il rally ha addirittura comportato la riduzione dei rischi di default delle obbligazioni societarie incorporati nei prezzi”, commenta Stefan Rondorf, Senior Investment Strategist, Global Economics & Strategy di Allianz Global Investors.
Il 12 aprile l’Opec+ ha trovato un accordo, sul taglio di 9,7 milioni di barili al giorno, dimostrando una capacità di azione inimmaginabile sino a poche settimane fa. Questo ha avuto l’effetto di aumentare i prezzi nei giorni successivi, ma le quotazioni del greggio sono tornate in picchiata, con il Wti attorno ai 18 dollari al barile e con il Brent sotto i 28 dollari. “L’intesa è motivata dal drammatico collasso della domanda”, aggiunge Rondorf, anche se per ora l’accordo "sembra sufficiente a mitigare i rischi di ulteriori ribassi del prezzo del greggio".
Il pericolo di una crisi finanziaria globale sembra diminuire. Il merito sarebbe delle banche centrali, Federal Reserve in testa, di accettare a garanzia titoli con una qualità creditizia inferiore, ove necessario, “oppure di acquistare questi asset direttamente sul mercato”, spiega nella sua analisi AllianzGI. “Gli annunci delle autorità monetarie hanno già spinto gli investitori a cercare maggiori opportunità in tali segmenti del mercato. Le mosse delle Banche Centrali tuttavia non ridurranno il rischio di insolvenza legato al calo della domanda conseguente alle misure varate dai governi per far fronte alla pandemia”.
Vietato abbassare la guardia. “La prossima settimana probabilmente l’attenzione si sposterà sull’arena politica, poiché i governi dovrebbero fornire indicazioni circa modalità e tempistiche di una graduale normalizzazione della vita pubblica”, spiega nella sua analisi Rondorf. “Mentre alcuni Paesi hanno annunciato passi molto graduali per riaprire parti dell’economia, altri hanno prolungato le restrizioni fino all’inizio di maggio”. Come organizzare e quando avviare la fase 2, quindi, diventa l’argomento principale del dibattito politico.
Giovedì prossimo l’attenzione sarà catalizzata dalle stime per i PMI flash. I dati definitivi di marzo evidenziano un crollo dell’attività economica. “I PMI di aprile terranno probabilmente conto dell’effettivo impatto delle prime restrizioni - continua l’analisi di AllianzGI -. Occorre tener presente che lo scopo di questa indagine è unicamente quello di riflettere i cambiamenti nell’attività rispetto al mese precedente, pertanto eventuali progressi o peggioramenti devono essere valutati tenendo conto del dato molto deludente del mese precedente”. Venerdì è atteso l’Ifo tedesco e i dati sugli ordinativi dei beni durevoli negli Usa.
Le misure delle banche centrali continuano a mitigare il rischio e la diffusione del coronavirus avviene più lentamente. “In tale contesto potrebbero crearsi delle opportunità per le obbligazioni corporate”, conclude Stefan Rondorf che sulla parte equity precisa come “in qualità di gestori attivi, abbiamo il vantaggio di poter essere molto selettivi nel nostro approccio ai mercati azionari”.
PETROLIO, L’ACCORDO NON BASTA
Il 12 aprile l’Opec+ ha trovato un accordo, sul taglio di 9,7 milioni di barili al giorno, dimostrando una capacità di azione inimmaginabile sino a poche settimane fa. Questo ha avuto l’effetto di aumentare i prezzi nei giorni successivi, ma le quotazioni del greggio sono tornate in picchiata, con il Wti attorno ai 18 dollari al barile e con il Brent sotto i 28 dollari. “L’intesa è motivata dal drammatico collasso della domanda”, aggiunge Rondorf, anche se per ora l’accordo "sembra sufficiente a mitigare i rischi di ulteriori ribassi del prezzo del greggio".
I RISCHI DELLA CRISI FINANZIARIA
Il pericolo di una crisi finanziaria globale sembra diminuire. Il merito sarebbe delle banche centrali, Federal Reserve in testa, di accettare a garanzia titoli con una qualità creditizia inferiore, ove necessario, “oppure di acquistare questi asset direttamente sul mercato”, spiega nella sua analisi AllianzGI. “Gli annunci delle autorità monetarie hanno già spinto gli investitori a cercare maggiori opportunità in tali segmenti del mercato. Le mosse delle Banche Centrali tuttavia non ridurranno il rischio di insolvenza legato al calo della domanda conseguente alle misure varate dai governi per far fronte alla pandemia”.
Mercati: investire adesso? Sì, ma con la massima prudenza
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LA SETTIMANA PROSSIMA
Vietato abbassare la guardia. “La prossima settimana probabilmente l’attenzione si sposterà sull’arena politica, poiché i governi dovrebbero fornire indicazioni circa modalità e tempistiche di una graduale normalizzazione della vita pubblica”, spiega nella sua analisi Rondorf. “Mentre alcuni Paesi hanno annunciato passi molto graduali per riaprire parti dell’economia, altri hanno prolungato le restrizioni fino all’inizio di maggio”. Come organizzare e quando avviare la fase 2, quindi, diventa l’argomento principale del dibattito politico.
IL CONTESTO MACROECONOMICO
Giovedì prossimo l’attenzione sarà catalizzata dalle stime per i PMI flash. I dati definitivi di marzo evidenziano un crollo dell’attività economica. “I PMI di aprile terranno probabilmente conto dell’effettivo impatto delle prime restrizioni - continua l’analisi di AllianzGI -. Occorre tener presente che lo scopo di questa indagine è unicamente quello di riflettere i cambiamenti nell’attività rispetto al mese precedente, pertanto eventuali progressi o peggioramenti devono essere valutati tenendo conto del dato molto deludente del mese precedente”. Venerdì è atteso l’Ifo tedesco e i dati sugli ordinativi dei beni durevoli negli Usa.
UN OCCHIO AL PORTAFOGLIO
Le misure delle banche centrali continuano a mitigare il rischio e la diffusione del coronavirus avviene più lentamente. “In tale contesto potrebbero crearsi delle opportunità per le obbligazioni corporate”, conclude Stefan Rondorf che sulla parte equity precisa come “in qualità di gestori attivi, abbiamo il vantaggio di poter essere molto selettivi nel nostro approccio ai mercati azionari”.