Columbia Threadneedle Investments
“Mercati emergenti, le opportunità da cogliere nonostante il coronavirus”
Columbia Threadneedle continua a investire selezionando aziende con valutazioni interessanti e che rappresentano un upgrade della qualità del portafoglio costruito prima che esplodesse la crisi da virus
20 Aprile 2020 19:00
Anche i mercati emergenti sono stati investiti dalla volatilità indotta dalla crisi da virus, con l’effetto che i prezzi degli asset possono non rispecchiare i fondamentali a lungo termine. L’investitore di lungo termine vede in questa fase l’opportunità di migliorare la qualità del portafoglio investito sugli emergenti con un atteggiamento tattico ma tenendo sotto stretta osservazione i fondamentali. Oltretutto il rally di fine 2019 indotto dall'accordo commerciale di "fase uno" tra Stati Uniti e Cina ha consentito prese di profitto che hanno alleggerito la Cina prima dello scoppio dell'epidemia e questo fornisce oggi margini per incrementare l’esposizione quando le condizioni di prezzo diventano particolarmente attraenti.
Così Dara White, Global Head of Emerging Markets Equities di Columbia Threadneedle Investments, sintetizza l’approccio della casa d’investimento al grande tema degli emergenti, sottolineando che in questa fase le principali posizioni di sovrappeso a livello settoriale riguardano i materiali, i beni di consumo di base, i finanziari e l’energia. In termini di allocazione geografica, invece, i principali sovrappesi sono in Brasile, Indonesia e India, con un posizionamento invece neutrale su Cina e Hong Kong. Le maggiori posizioni di sottopeso sono invece localizzate su Taiwan, Arabia Saudita e Malesia.
L’esperto di Columbia Threadneedle Investments segnala la notizia incoraggiante che i Paesi in cui l'epidemia è scoppiata per prima, Cina e Corea, sembrano essere riusciti a contenere il virus e questo forse ha permesso di limitare lo stimolo monetario e fiscale a livelli più contenuti rispetto agli USA, ma ora il supporto dovrebbe aumentare per contrastare il calo della domanda globale. Anche altre aree degli emergenti sembrano essere in recupero: Filippine, India e Brasile stanno adottando adesso misure di contenimento del virus cercando di imparare dall’esperienza dei paesi sviluppati e concentrandosi sull’appiattimento della curva, con la speranza che i sistemi sanitari non vengano sopraffatti.
Columbia Threadneedle si aspetta che la volatilità permanga, ma continua a essere ottimista sulle prospettive di emergenti e Cina, in particolare nel lungo termine, e stima che tra 12 mesi si guarderà ‘sbalorditi’ ai livelli di prezzo odierni di alcune azioni. Inoltre, White ricorda che i periodi di volatilità estrema possono accelerare tendenze già in atto, che per quanto riguarda gli emergenti sono il crescente potere di acquisto del ceto medio, che ha un impatto enorme e trasversale su molti settori, dai beni di consumo discrezionali ai servizi sanitari, a quelli finanziari e di comunicazione.
L’esperto di Columbia Threadneedle fa il caso dello shopping online, conseguenza del "resta a casa", che favorisce società come Alibaba, Magazine Luiza e JD.com, ritenendo che l’accelerazione non sia passeggera dovuta alla crisi, ma di lungo periodo. Il rovescio della medaglia sono invece il turismo, il trasporto aereo civile, le catene alberghiere internazionali e i grandi casinò, dove non c’è altra scelta se non prendere atto che i prossimi mesi saranno estremamente difficili.
Poi c’è il grande tema dei finanziari, che sono stati tra i segmenti più colpiti perché le prospettive di crescita si sono trasformate in previsioni di recessione. Secondo White alcuni crolli di singoli titoli in Cina sono giustificati, ma altri racchiudono opportunità per costruire posizioni in franchising di qualità a lungo termine. Anche perché questa crisi è diversa rispetto al 2008 in quanto la finanza fa parte della soluzione, non del problema. Inoltre Columbia Threadneedle non vede l'esigenza di grandi aumenti di capitale nei mercati emergenti.
Per quanto riguarda l'allocazione geografica, Columbia Threadneedle ricorda sempre ai clienti che quando investono nei suoi portafogli dei mercati emergenti comprano aziende, non paesi o regimi politici. Più nello specifico, si acquistano gli utili e i flussi di cassa di quelle aziende. La chiave è quindi esaminare gli effetti macroeconomici attraverso la lente dell'azienda, chiedendosi in che modo le imprese sono colpite dal coronavirus. Detto questo, Columbia Threadneedle ha utilizzato la volatilità per liquidare i sottopesi nei paesi che sembrano aver superato il momento peggiore del virus, ovvero Cina e Corea.
In conclusione, Columbia Threadneedle ritiene che oggi l'enorme dislocazione nei singoli titoli costituisca un'argomentazione ancora più convincente per investire nei mercati emergenti nei mesi e negli anni a venire. Le valutazioni infatti hanno sfiorato i minimi della Grande Crisi e non torneranno significative fino a quando gli investitori non vedranno la luce in fondo al tunnel della pandemia. Inoltre, la vulnerabilità finanziaria dei mercati emergenti è crollata, non vi sono più debolezze sistemiche e la maggior parte dei paesi ha intrapreso un percorso di riforme che sbloccheranno il potenziale di crescita.
AMPIA DIVERSIFICAZIONE SETTORIALE E GEOGRAFICA
Così Dara White, Global Head of Emerging Markets Equities di Columbia Threadneedle Investments, sintetizza l’approccio della casa d’investimento al grande tema degli emergenti, sottolineando che in questa fase le principali posizioni di sovrappeso a livello settoriale riguardano i materiali, i beni di consumo di base, i finanziari e l’energia. In termini di allocazione geografica, invece, i principali sovrappesi sono in Brasile, Indonesia e India, con un posizionamento invece neutrale su Cina e Hong Kong. Le maggiori posizioni di sottopeso sono invece localizzate su Taiwan, Arabia Saudita e Malesia.
IL PERCORSO DI USCITA DI CINA E COREA
L’esperto di Columbia Threadneedle Investments segnala la notizia incoraggiante che i Paesi in cui l'epidemia è scoppiata per prima, Cina e Corea, sembrano essere riusciti a contenere il virus e questo forse ha permesso di limitare lo stimolo monetario e fiscale a livelli più contenuti rispetto agli USA, ma ora il supporto dovrebbe aumentare per contrastare il calo della domanda globale. Anche altre aree degli emergenti sembrano essere in recupero: Filippine, India e Brasile stanno adottando adesso misure di contenimento del virus cercando di imparare dall’esperienza dei paesi sviluppati e concentrandosi sull’appiattimento della curva, con la speranza che i sistemi sanitari non vengano sopraffatti.
LA CRISI PUÒ ACCELERARE TENDENZE GIÀ IN ATTO
Columbia Threadneedle si aspetta che la volatilità permanga, ma continua a essere ottimista sulle prospettive di emergenti e Cina, in particolare nel lungo termine, e stima che tra 12 mesi si guarderà ‘sbalorditi’ ai livelli di prezzo odierni di alcune azioni. Inoltre, White ricorda che i periodi di volatilità estrema possono accelerare tendenze già in atto, che per quanto riguarda gli emergenti sono il crescente potere di acquisto del ceto medio, che ha un impatto enorme e trasversale su molti settori, dai beni di consumo discrezionali ai servizi sanitari, a quelli finanziari e di comunicazione.
LE DUE FACCE DELLA MEDAGLIA: E-COMMERCE E TURISMO
L’esperto di Columbia Threadneedle fa il caso dello shopping online, conseguenza del "resta a casa", che favorisce società come Alibaba, Magazine Luiza e JD.com, ritenendo che l’accelerazione non sia passeggera dovuta alla crisi, ma di lungo periodo. Il rovescio della medaglia sono invece il turismo, il trasporto aereo civile, le catene alberghiere internazionali e i grandi casinò, dove non c’è altra scelta se non prendere atto che i prossimi mesi saranno estremamente difficili.
“La crisi può far emergere valore nei titoli tecnologici”
“La crisi può far emergere valore nei titoli tecnologici”
IL SETTORE DELLA FINANZA NON È IL PROBLEMA MA PARTE DELLA SOLUZIONE
Poi c’è il grande tema dei finanziari, che sono stati tra i segmenti più colpiti perché le prospettive di crescita si sono trasformate in previsioni di recessione. Secondo White alcuni crolli di singoli titoli in Cina sono giustificati, ma altri racchiudono opportunità per costruire posizioni in franchising di qualità a lungo termine. Anche perché questa crisi è diversa rispetto al 2008 in quanto la finanza fa parte della soluzione, non del problema. Inoltre Columbia Threadneedle non vede l'esigenza di grandi aumenti di capitale nei mercati emergenti.
COME ANALIZZARE GLI EFFETTI MACRO
Per quanto riguarda l'allocazione geografica, Columbia Threadneedle ricorda sempre ai clienti che quando investono nei suoi portafogli dei mercati emergenti comprano aziende, non paesi o regimi politici. Più nello specifico, si acquistano gli utili e i flussi di cassa di quelle aziende. La chiave è quindi esaminare gli effetti macroeconomici attraverso la lente dell'azienda, chiedendosi in che modo le imprese sono colpite dal coronavirus. Detto questo, Columbia Threadneedle ha utilizzato la volatilità per liquidare i sottopesi nei paesi che sembrano aver superato il momento peggiore del virus, ovvero Cina e Corea.
ARGOMENTI FORTI PER INVESTIRE NEGLI EMERGENTI
In conclusione, Columbia Threadneedle ritiene che oggi l'enorme dislocazione nei singoli titoli costituisca un'argomentazione ancora più convincente per investire nei mercati emergenti nei mesi e negli anni a venire. Le valutazioni infatti hanno sfiorato i minimi della Grande Crisi e non torneranno significative fino a quando gli investitori non vedranno la luce in fondo al tunnel della pandemia. Inoltre, la vulnerabilità finanziaria dei mercati emergenti è crollata, non vi sono più debolezze sistemiche e la maggior parte dei paesi ha intrapreso un percorso di riforme che sbloccheranno il potenziale di crescita.