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Fidelity: “Petrolio, risalita lenta e non ai livelli pre-crisi”

Fidelity International avverte che i prezzi negativi sono un’anomalia che non si ripeterà, ma vede anche una lenta ripresa limitata dall’assorbimento degli stock. Guardare alla Cina che resta un importatore netto

22 Aprile 2020 19:15

financialounge -  cina Fidelity jing ning petrolio
Non c’è dubbio che i fondamentali del petrolio siano piuttosto deboli, con la domanda globale in caduta a causa del blocco delle attività economiche auto-inflitto per arginare la diffusione della pandemia. Il fenomeno dei prezzi negativi, registrati per la prima volta nella storia lunedì 20 aprile sul mercato dei futures sul WTI americano, sono tuttavia da considerare come un fatto del tutto eccezionale dovuto a inefficienze del trading e alla capacità esaurita di stoccaggio in USA.

NON È IL CASO DI INSERIRE I PREZZI NEGATIVI DEL PETROLIO NEI MODELLI FINANZIARI


Ma, avverte in un commento Jing Ning, Portfolio Manager, FF China Focus Fund di Fidelity International, va tenuto un atteggiamento di estrema allerta nei confronti dell’adozione di toni catastrofici e ed evitare l’inserimento di prezzi del petrolio negativi nei modelli finanziari. Secondo l’esperta di Fidelity, nel breve termine, vale a dire su un orizzonte di 1-2 mesi, vedremo ancora prezzi del petrolio molto bassi, con i tagli dell'OPEC+ che non saranno sufficienti a riequilibrare il mercato.

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IL RECUPERO SARÀ LENTO ANCHE PERCHE’ FRENATO DALL’ASSORBIMENTO DELLE RISERVE


Allungando lo sguardo ai sei mesi successivi, Fidelity vede un prezzo del petrolio comunque frenato dal lento smaltimento delle scorte accumulate, che andranno via via smaltite fino a riportare i livelli della capacità di riserva coerenti con il consumo di petrolio da parte dell'economia. In ogni caso, secondo Jing Ning, i prezzi si stabilizzeranno probabilmente al di sotto del livello pre-crisi.

GUARDARE ALLA CINA PERCHE' RESTA COMUNQUE UN GRANDE IMPORTATORE NETTO


In una prospettiva a più lungo termine, l’esperta di Fidelity si aspetta una dinamica più favorevole della domanda e dell'offerta nel settore energetico con effetti ovviamente anche sui prezzi. Jing Ning suggerisce di guardare alla Cina: è importante perché il grande Paese rimane un importatore netto di petrolio, anche in una fase di forte calo dei prezzi.

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