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Idee di investimento - Obbligazioni - 27 aprile 2020
Le obbligazioni societarie investment grade costituiscono un valido sostituto della liquidità ma meglio puntare sulle scadenze breve e gli emittenti di qualità. Hanno appeal anche il debito emergente in valuta forte e gli Mbs
27 Aprile 2020 08:13
UN VALIDO SOSTITUTO DELLA LIQUIDITÀ
Abbinare le obbligazioni societarie investment grade a breve termine ai fondi che investono sul mercato monetario potrebbe essere, secondo Pictet Asset Management, un’ottima mossa. “Le obbligazioni societarie a breve scadenza possono costituire un sostituto della liquidità. Tuttavia, prestare denaro alle aziende – anche per brevi periodi – è più rischioso rispetto al debito dei governi dei Paesi sviluppati”, fanno sapere nell’articolo Investimenti, ecco il jolly per giocare in difesa con le obbligazioni Raymond Sagayam, Chief Investment Officer – Fixed income e Stéphane Rüegg, Senior Client Portfolio Manager di Pictet AM. Secondo i quali, nonostante questa precisazione, gli investitori che puntano ad un reddito positivo e hanno un orizzonte temporale tra uno a tre anni, potrebbero prendere in esame il debito societario a breve termine come una valida aggiunta a una allocazione difensiva. Anche perché offrono attualmente un rendimento che ripaga dei rischi aggiuntivi: rispetto alla liquidità, le obbligazioni a scadenza più breve sono attualmente particolarmente attraenti.
AZIENDE FORTI DI SETTORI RESILIENTI PER MITIGARE I RISCHI DI PORTAFOGLIO
Le banche centrali, inoltre, hanno assicurato un funzionamento ordinato del sistema finanziario e questo rende molto più ottimistiche le prospettive dei mercati del credito. “Tuttavia, mentre la leva finanziaria continua a crescere, siamo convinti che il modo migliore per navigare in questi tempi incerti resti sempre quello di utilizzare una profonda ricerca fondamentale per selezionare le obbligazioni”, fa sapere nell’articolo Bond societari, le banche centrali non bastano: serve una selezione accurata Jeremy Cunningham, Fixed Income Investment Director di Capital Group. Il quale, a proposito degli impatti delle turbolenze scatenate sui mercati del credito a marzo dalla pandemia, ricorda come a soffrire maggiormente siano stati i settori colpiti dal virus e dallo shock del prezzo del petrolio, in particolare energia e auto. “Troviamo ancora opportunità nel settore alimentare e delle bevande, della difesa, della comunicazione e nel farmaceutico, ma – è importante sottolinearlo – solo nelle realtà di più alta qualità. Preferiamo infatti puntare sulle aziende più forti di settori resilienti per mitigare il rischio di ribasso”, conclude Cunningham.
PROSPETTIVA DI UN RITORNO DEL 4-6% SU BASE ANNUA
Anche Goldman Sachs Asset Management (GSAM) ritiene che si sia dischiuso un punto di ingresso interessante per investire nel credito, con l’opportunità più attraente nelle scadenze brevi e medie dei bond investment grade. Per l’investitore propenso all’esposizione al credito, GSAM ritiene che la strategia più efficace sia un approccio opportunistico piuttosto che basato sui benchmark, per cogliere rendimenti superiori rispetto a quelli offerti dai bond governativi e approfittare del restringimento degli spread in un’ottica total return. Per chi è più orientato al rendimento, può essere invece appropriato un approccio da ‘cassettista’, costruendo il portafoglio con l’obiettivo di evitare riduzioni dei rating o altri eventi negativi, ma anche limitando i costi di rotazione e di trading. Come illustrato nell’articolo Per la casa di gestione di Goldman Sachs è il momento dei corporate bond di qualità per GSAM oggi le opportunità più interessanti si trovano nell’obbligazionario corporate di elevata qualità, con le scadenze brevi e medie che offrono un profilo attraente dal punto di vista del rapporto rischio-rendimento per l’investitore opportunista, con il potenziale di un ritorno a un anno nell’area del 4-6% grazie al restringimento degli spread.
POTREBBERO ESSERCI OPPORTUNITÀ NELL’AMBITO DEGLI MBS
Tom Mansley, Investment director Mortgage-Backed Securities di GAM Investments, dal canto suo, suggerisce di guardare anche ai titoli garantiti da ipoteca (MBS): “La banca centrale Usa non ha un programma specifico per sostenere il mercato degli MBS che beneficia solo indirettamente del più ampio sostegno della Fed. Le quotazioni trattano ancora molto al di sotto dei fondamentali e questo potrebbe presentare delle opportunità”, specifica l’esperto nell'articolo Le obbligazioni interessanti (e quelle da evitare) secondo GAM. Il suo collega, Bogdan Manescu, Investment manager reddito fisso dei mercati emergenti di GAM Investments, vede un discreto potenziale di rialzo per il debito in valuta forte dei Paesi in via di sviluppo, soprattutto per gli investitori statunitensi, dal momento che i tassi dei Treasury Usa sono prossimi allo zero. Tuttavia, puntualizza Manescu, per una ripresa dei prezzi del debito emergente, è necessario una riduzione dell’avversione al rischio.
OPPORTUNITÀ INTERESSANTI IN BAHREIN, INDONESIA E RUSSIA
Non tutti i gestori sono concordi sulle prospettive del debito emergente. Per approfondire i potenziali effetti negativi sulle prospettive economiche dei mercati emergenti, gli esperti di Amundi hanno analizzato la loro fragilità fiscale e le loro vulnerabilità esterne. “In Bahrein e Indonesia emerge valore mentre un buon rapporto rischio- rendimento è riscontrabile delle emissioni quasi sovrane di Brasile, Messico e Perù. Nell’ambito invece del debito in valuta locale, le attività finanziarie russe sono attraenti sia sul fronte valutario che su quello dei tassi, mentre in Messico e Sud Africa vediamo valore nella dinamica dei tassi ma non in quella valutaria. Restando in tema di cambi, manteniamo un orientamento negativo soprattutto sulle valute sensibili alla crescita come la Cina e la Corea del Sud” spiegano nell’articolo Emergenti, lo schema anti-Covid di Amundi: attacco con i bond e difesa con le azioni i professionisti di Amundi.
PERICOLO DI PEGGIORAMENTO DEL CALO DELLE VALUTE EMERGENTI
Più in generale, gli esperti del BlackRock Investment Institute (BII) hanno mantenuto la neutralità su debito emergente in valute forti e hanno declassato a neutrale quello in valuta locale perché c’è il rischio di ulteriori svalutazioni nei cambi. Come si legge nell’articolo BlackRock: “Perché non è il momento di scegliere il debito emergente, molti mercati emergenti hanno visto le loro valute in forte calo rispetto al dollaro Usa, in particolare il rand sudafricano e il real brasiliano. È uno schema già sperimentato nelle crisi del passato, quando i paesi con le maggiori vulnerabilità esterne (deficit delle partite correnti) hanno registrato il colpo maggiore nei loro tassi di cambio. Stavolta, inoltre, il calo delle valute non viene ostacolato per consentire di aumentare la competitività delle esportazioni e di ridurre i deficit delle partite correnti nel tempo e si nota un alleggerimento delle politiche monetarie e fiscali: un circolo vizioso che può alimentare una potenziale fuga di capitali peggiorando il calo delle valute e che è in grado di costringere alcune banche centrali dei paesi emergenti a invertire la rotta e aumentare i tassi.
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