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Le Borse europee rallentano, il Pil dell'Eurozona frena Piazza Affari
I listini del Vecchio Continente aprono le contrattazioni sopra la parità per poi girare in negativo, rallentate dal Pil. Attesa per la riunione della Bce. Spread in calo, a 227 punti. Rimbalza il petrolio
30 Aprile 2020 09:33
Dopo un avvio col segno più, le Borse europee rallentano. Milano in avvio di contrattazioni segna +0,30% ma poi il Ftse Mia cala a -0,57%, Francoforte +0,10%, Parigi +0,08% e Londra -0,24%. Dopo tre giorni di netti rialzi sui mercati azionari, pesa il Pil dell'Eurozona che ha segnato un ribasso del 3,8% nel primo trimestre. La Borsa di Tokyo ha chiuso a +2,14%, spinta dell’accelerazione degli indici azionari Usa di ieri.
Ieri la Fed ha confermato di essere pronta a fare tutto il necessario per sostenere l’economia americana, messa a dura prova dal coronavirus: i dati di ieri segnano un calo del Pil nel primo trimestre di quasi cinque punti percentuali (-4,8%). Lunedì la Banca centrale giapponese ha lanciato il suo Qe infinito e oggi i fari sono puntati sulla riunione delle Bce. Non sono attese nuove misure di stimolo ma l’intervento di Christine Lagarde avrà qualche effetto sull’umore degli investitori.
Lo spread è in calo, in apertura il valore del differenziale resta in area 227 punti, uno in meno rispetto alla chiusura di ieri. Il rendimento del decennale italiano si mantiene stabile all’1,77%. Fatta eccezione per una lieve accelerazione dopo l’apertura dei mercati di ieri, il declassamento del debito italiano, da parte di Fitch, non ha avuto alcun effetto sui mercati che lo hanno sostanzialmente ignorato.
Rimbalza il prezzo del petrolio. Ieri il Wti ha recuperato il 22%, il Brent il 10%. Non svaniscono i timori per la capacita di stoccaggio, soprattutto per il Wti, e continua a preoccupare la domanda globale, ancora bloccata, ma gli investitori scommettano sull’aumento della richiesta di benzina, in vista dell’allentamento delle misure di lockdown in Europa e Stati Uniti. I future del Wti giugno salgono del 12%, a 16,88 dollari al barile. Il Brent, in scadenza oggi, sale del 6,5%, arrivando a quota 24 dollari al barile. Il future luglio raggiunge la quotazione di 25,52 dollari al barile.
LA SETTIMANA DELLE BANCHE CENTRALI
Ieri la Fed ha confermato di essere pronta a fare tutto il necessario per sostenere l’economia americana, messa a dura prova dal coronavirus: i dati di ieri segnano un calo del Pil nel primo trimestre di quasi cinque punti percentuali (-4,8%). Lunedì la Banca centrale giapponese ha lanciato il suo Qe infinito e oggi i fari sono puntati sulla riunione delle Bce. Non sono attese nuove misure di stimolo ma l’intervento di Christine Lagarde avrà qualche effetto sull’umore degli investitori.
SPREAD IN CALO
Lo spread è in calo, in apertura il valore del differenziale resta in area 227 punti, uno in meno rispetto alla chiusura di ieri. Il rendimento del decennale italiano si mantiene stabile all’1,77%. Fatta eccezione per una lieve accelerazione dopo l’apertura dei mercati di ieri, il declassamento del debito italiano, da parte di Fitch, non ha avuto alcun effetto sui mercati che lo hanno sostanzialmente ignorato.
PETOLIO IN RIALZO
Rimbalza il prezzo del petrolio. Ieri il Wti ha recuperato il 22%, il Brent il 10%. Non svaniscono i timori per la capacita di stoccaggio, soprattutto per il Wti, e continua a preoccupare la domanda globale, ancora bloccata, ma gli investitori scommettano sull’aumento della richiesta di benzina, in vista dell’allentamento delle misure di lockdown in Europa e Stati Uniti. I future del Wti giugno salgono del 12%, a 16,88 dollari al barile. Il Brent, in scadenza oggi, sale del 6,5%, arrivando a quota 24 dollari al barile. Il future luglio raggiunge la quotazione di 25,52 dollari al barile.
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