Europa

Sarà una ripresa globale a 'U' con l’Europa in ritardo

Nel suo outlook per il secondo trimestre Western Asset (affiliata Legg Mason) sottolinea lo slancio americano pre-virus e vede Cina, Corea, Taiwan e Hong Kong sulla via del recupero. Più indietro, invece, l’Europa

di Stefano Caratelli 30 Aprile 2020 07:45

financialounge -  Europa Legg Mason Morning News obbligazioni recessione ripresa a U Western Asset
Una ripresa globale con forma a “U”, dunque più dilatata nel tempo, ma con significative differenze geografiche, che vedono gli Stati Uniti pronti a ripartire più in fretta, visto che prima del virus vantavano un miglior stato di salute di aziende e famiglie, un’Europa avviata verso una profonda recessione da cui potrebbe venir fuori solo nel 2021. La situazione in Asia, invece, sarà molto eterogenea, ma Cina, Corea del Sud, Taiwan e Hong Kong già sulla via del recupero.

UNO SCENARIO DI BASE CHE PREVEDE UNA CONFIGURAZIONE A ‘U’


Sono queste in sintesi le conclusioni cui giunge Western Asset, maggior affiliata obbligazionaria del gruppo Legg Mason, nel suo oulook per il secondo trimestre del 2020. Lo scenario di base prevede una ripresa economica a “U” più dilatata nel tempo, ma comunque transitoria, viste le politiche che si stanno mettendo in campo per resuscitare l’economia, dalle politiche monetarie alle grandi iniezioni di liquidità e agli imponenti stimoli fiscali già in corso, tutti provvedimenti che dovrebbero smorzare l’impatto negativo del blocco economico e sociale e permettere ai mercati di funzionare in maniera più regolare.

PORTAFOGLI IMPOSTATI PER FRONTEGGIARE VOLATILITÀ E COGLIERE OPPORTUNITÀ


Ma, avverte Western Asset, poiché le tempistiche di qualsiasi recupero saranno legate alla durata e alla gravità della pandemia, i portafogli sono posizionati in modo da sopportare una futura persistente volatilità dei mercati, rimanendo però abbastanza flessibili da approfittare di eventuali opportunità. A differenza di altre recessioni del passato, stavolta la pandemia ha colpito soprattutto i servizi legati al tempo libero, mentre l’effetto del virus si è poi diffuso anche ai settori industriali e la domanda di beni di consumo discrezionali si è molto ridotta.

IL RIMBALZO AMERICANO POTREBBE ESSERE PIÙ RAPIDO


Negli USA, considerando la buona salute finanziaria di imprese e famiglie prima dello scoppio della crisi, e l’ampiezza e la tempestività delle misure messe in atto da governo e banca centrale, Western Asset ritiene che il rimbalzo americano potrebbe essere relativamente rapido, nella previsione che lo stimolo monetario e fiscale avrà successo nel prevenire un’ondata di fallimenti e nel far sopravvivere le imprese in modo tale che partecipino alla successiva ripresa.

IN EUROPA SI STA ANCORA DISCUTENDO SULLE MISURE SOVRANAZIONALI


In Europa invece l’affiliata Legg Mason si aspetta un calo della crescita tra il 6% e l’8%, ma avverte che la contrazione diverrà sempre più grave per ogni settimana in cui saranno mantenute le misure per contenere i contagi, e stima che per molte nazioni europee sarà la peggior recessione del dopoguerra. Nel 2021 si aspetta una moderata ripresa, ma con entità e distribuzione geografica strettamente legate alle politiche di supporto di lungo periodo adottate a livello nazionale e sovranazionale, come il Recovery Fund, su cui si sta ancora discutendo.

L’AZIONE DELLA BCE È STATA POTENZIATA


La Banca Centrale Europea si è astenuta dal tagliare i tassi d’interesse, ma si è impegnata con altre misure, come il rifinanziamento più favorevole attraverso le TLTRO, l’aumento del programma di acquisti di obbligazioni e il nuovo Programma d’Acquisto d’Emergenza per la Pandemia, pensato per garantire un'adeguata trasmissione della politica monetaria dopo le recenti dislocazioni del mercato. Secondo Western Asset le prime indicazioni dicono che entrambi i programmi saranno concentrati nell’immediato.

“La crisi del petrolio Usa non è finita e costerà molti posti di lavoro”


“La crisi del petrolio Usa non è finita e costerà molti posti di lavoro”





IN ASIA CINA E ALTRI PAESI È GIÀ SULLA VIA D’USCITA


In Asia infine, l’epicentro della crisi chiaramente non è più in Cina, che sta recuperando molto velocemente, così come stanno iniziando a fare le economie di Corea del Sud, Taiwan e Hong Kong. Invece nei mercati emergenti dell’Asia Meridionale le prospettive di breve periodo sono deboli, specialmente per Malesia, Tailandia, Filippine e Indonesia, dove gli effetti del lockdown sono molto seri per le famiglie e imprese.

IL RESTO DEL CONTINENTE HA PIÙ PROBLEMI


Secondo Western Asset, l’eterogeneità delle economie asiatiche continuerà a mostrare una divergenza nella crescita tra i sistemi economici maggiormente dipendenti dai consumi cinesi e dalle catene di fornitura tecnologiche e quelle nazioni a trazione più domestica. Ma le economie asiatiche dispongono di margini di manovra economica, stabilità e livelli di consenso popolare tali da poter fronteggiare le conseguenze dell’instabilità economica, per cui le conclusioni della casa d’investimento sull’area restano cautamente ottimiste.

Trending