Antonio Anniballe
A quali condizioni può proseguire il rally dei mercati azionari
Secondo GAM SGR il recupero dell’azionario nasconde le profonde differenze fra l’andamento dei titoli ‘Quality Growth’ e ‘Value’, ma per fare in modo che la crescita prosegua difficilmente si potrà prescindere dai secondi
1 Maggio 2020 09:30
Un assunto non sempre confermato dai testi dedicati ai mercati finanziari recita che nel lungo termine i titoli Value sono destinati a sovraperformare i titoli Growth, in quanto in quest’ultimo caso gli investitori sono portati a sovrastimare, e dunque pagare troppo, le non certe prospettive di crescita futura delle società della seconda categoria. Ma come accade spesso, anche in finanza i totem, pure se corroborati da raffinati studi accademici, possono essere improvvisamente spiazzati dagli eventi.
Parte da questa considerazione un commento di Antonio Anniballe, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR, non a caso titolato “a tale of two cities”, vale a dire la storia di due città, che ricorda come maggio 2007 abbia marcato il punto massimo del Value rispetto al Growth, e aggiunge che da allora, e soprattutto dall’ultima fiammata di fine 2016, i titoli ad alta crescita hanno dominato i Value quasi senza interruzionI, aiutati da vari fattori come le difficoltà strutturali delle banche, i tassi bassi, il nuovo modello di crescita cinese e l’egemonia crescente e dei big della tecnologia e del comparto sanitario.
Anniballe nota che la stessa sovraperformance degli Stati Uniti sull’Europa, in corso da anni, è un riflesso del fatto che ormai il 50% dello S&P500 è concentrato su tecnologia, sanità e comunicazione, mentre al contrario la porzione di Value sugli indici europei si mantiene significativa. Al 23 marzo gli indici avevano un rapporto prezzo/utili molto al di sotto della media, in taluni casi vicino ai minimi storici. Ma da allora il rally di mercato e le revisioni al ribasso delle attese sugli utili, pari al 10% in USA e Asia, e fra il 15 e il 25% in Europa, ha riportato le valutazioni in linea con la media degli ultimi 15 anni.
A questo punto l’esperto di GAM SGR si chiede se il rally sia giustificato e cosa prezzano le valutazioni. La sua risposta è che la pandemia non ha fatto altro che esacerbare ulteriormente il processo, aumentando la divaricazione fra i due mondi. Infatti da inizio anno il comparto Growth statunitense è tornato sulla linea di galleggiamento, mentre il Value ha segnato un pesante arretramento, pari a -18% al 27 aprile. Secondo Anniballe il motivo è abbastanza banale: i modelli di business che reggono meglio in tempi di pandemia e distanziamento sociale sono ancora una volta quelli dei titoli tecnologici, della ricerca sanitaria e della comunicazione.
Ma a questo punto, davanti a prezzi passati in cinque settimane da 18 a 26 volte gli utili nel caso del Nasdaq, secondo l’esperto di GAM SGR bisogna chiedersi se questo processo non sia suscettibile di interruzioni e rotazioni, anche perché gli spazi di apprezzamento del Growth si fanno risicati, mentre il Value ha più potenziale di recupero, anche se non ancora tutti i pianeti sono allineati. Secondo Anniballi i mercati si stanno dirigendo verso una correzione intensa ma rapida, ben ammortizzata dall’intervento di governi e Banche Centrali. E il passo successivo, forse ancora prematuro, è subordinato al fatto che la ripartenza post-virus non subisca troppi intoppi, con un terzo trimestre di rimbalzo.
Se le notizie saranno confortanti, è la conclusione di GAM SGR, questo potrebbe favorire un riprezzamento del Value e possibili rotazioni, che sarebbero agevolate dalla forte componente ciclica del comparto e dalle valutazioni ormai a sconto.
PER UN DECENNIO I TITOLI AD ALTA CRESCITA HANNO DOMINATO I VALUE QUASI SEMPRE
Parte da questa considerazione un commento di Antonio Anniballe, gestore del team Multi Asset Italia di GAM SGR, non a caso titolato “a tale of two cities”, vale a dire la storia di due città, che ricorda come maggio 2007 abbia marcato il punto massimo del Value rispetto al Growth, e aggiunge che da allora, e soprattutto dall’ultima fiammata di fine 2016, i titoli ad alta crescita hanno dominato i Value quasi senza interruzionI, aiutati da vari fattori come le difficoltà strutturali delle banche, i tassi bassi, il nuovo modello di crescita cinese e l’egemonia crescente e dei big della tecnologia e del comparto sanitario.
ANCHE LA SOVRAPERFOMANCE DELL’AMERICA SULL’EUROPA È UN EFFETTO DEL FATTORE ‘GROWTH’
Anniballe nota che la stessa sovraperformance degli Stati Uniti sull’Europa, in corso da anni, è un riflesso del fatto che ormai il 50% dello S&P500 è concentrato su tecnologia, sanità e comunicazione, mentre al contrario la porzione di Value sugli indici europei si mantiene significativa. Al 23 marzo gli indici avevano un rapporto prezzo/utili molto al di sotto della media, in taluni casi vicino ai minimi storici. Ma da allora il rally di mercato e le revisioni al ribasso delle attese sugli utili, pari al 10% in USA e Asia, e fra il 15 e il 25% in Europa, ha riportato le valutazioni in linea con la media degli ultimi 15 anni.
LA PANDEMIA HA ULTERIORMENTE DIVARICATO I DUE MONDI PREMIANDO I BIG TECH AMERICANI
A questo punto l’esperto di GAM SGR si chiede se il rally sia giustificato e cosa prezzano le valutazioni. La sua risposta è che la pandemia non ha fatto altro che esacerbare ulteriormente il processo, aumentando la divaricazione fra i due mondi. Infatti da inizio anno il comparto Growth statunitense è tornato sulla linea di galleggiamento, mentre il Value ha segnato un pesante arretramento, pari a -18% al 27 aprile. Secondo Anniballe il motivo è abbastanza banale: i modelli di business che reggono meglio in tempi di pandemia e distanziamento sociale sono ancora una volta quelli dei titoli tecnologici, della ricerca sanitaria e della comunicazione.
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MA A QUESTO PUNTO POTREBBERO ARRIVARE ROTAZIONI, SOPRATTUTTO SE LA RIPARTENZA È VICINA
Ma a questo punto, davanti a prezzi passati in cinque settimane da 18 a 26 volte gli utili nel caso del Nasdaq, secondo l’esperto di GAM SGR bisogna chiedersi se questo processo non sia suscettibile di interruzioni e rotazioni, anche perché gli spazi di apprezzamento del Growth si fanno risicati, mentre il Value ha più potenziale di recupero, anche se non ancora tutti i pianeti sono allineati. Secondo Anniballi i mercati si stanno dirigendo verso una correzione intensa ma rapida, ben ammortizzata dall’intervento di governi e Banche Centrali. E il passo successivo, forse ancora prematuro, è subordinato al fatto che la ripartenza post-virus non subisca troppi intoppi, con un terzo trimestre di rimbalzo.
UN POSSIBILE RITORNO DEL VALUE FAVORITO DALLA COMPONENTE CICLICA E DAI PREZZI A SCONTO
Se le notizie saranno confortanti, è la conclusione di GAM SGR, questo potrebbe favorire un riprezzamento del Value e possibili rotazioni, che sarebbero agevolate dalla forte componente ciclica del comparto e dalle valutazioni ormai a sconto.