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BlackRock: “Per rivedere gli utili di fine 2019 dobbiamo aspettare il 2022”
Per Bruno Rovelli, Chief Investment Strategist di BlackRock Italia, la storia degli utili non sarà così eccitante per i prossimi due anni. L’oro continua ad avere spazio per diversificare il portafoglio, il prezzo del petrolio riflette i costi di stoccaggio. In ottica investimento resta interessante la parte high yield di qualità
7 Maggio 2020 14:00
Il riacutizzarsi delle tensioni tra Stati Uniti e Cina sono in parte legate alle presidenziali di novembre ma anche a considerazioni più strategiche. Molti americani sono convinti che la Cina sia responsabile della diffusione del virus. È chiaro che “tensioni eccessive potrebbero avere effetti negativi sul piano economico”, spiega nella sua analisi Bruno Rovelli, Chief Investment Strategist di BlackRock Italia. Quello che sta succedendo sui mercati in questi giorni, quindi, non è casuale.
“Nel primo semestre prevediamo un calo del 20% del Pil a livello globale”, sottolinea Rovelli che ipotizza quanto sarà veloce la ripartenza dell’economia, cessata la fase di lockdown: “Guardando alla Cina, ci attendiamo una velocità rapida nel settore industriale, lenta sul piano delle esportazioni e abbastanza lenta per quanto riguarda la domanda per consumi”.
Le banche centrali stanno entrando in una fase più di attesa, per valutare anche l’impatto delle misure già adottate nelle scorse settimane. “Sui mercati abbiamo assistito ad una diminuzione della volatilità, anche perché le banche centrali vogliono portare stabilità nel mondo obbligazionario governativo e poi sulle altre asset class”, continua nella sua analisi il Managing Director di BlackRock Italia. Sui mercati azionari “difficile assistere ad una risalita significativa in 3-6 mesi, più probabile oltre i 12 mesi”, aggiunge Rovelli.
La Corte costituzionale tedesca ha giudicato legale il Quantitative easing della Bce, ma ha posto alcune riserve sul programma di acquisto di bond, da chiarire in tre mesi. Per Rovelli questa pronuncia “può mettere dei limiti all’azione della Bce”. Il tema resta delicato e probabilmente “la Corte costituzionale tedesca rimetterà il giudizio alle Corte di giustizia europea”.
Tra gli investitori ci si interroga sul ritorno agli utili. “Per il 2020 non sono tanto importanti”, precisa Rovellli perché “non contano molto quelli di quest’anno ma quando torneranno a salire, ai livelli del 2019”. Per ipotizzare un termine, occorre precisare che quello che stiamo vivendo non è uno shock tradizione ma “un coma indotto che non si può valutare con gli stessi metodi delle recessioni tradizionali”, evidenzia il Chief Investment Strategist di BlackRock Italia che immagina un ritorno degli utili ai livelli di fine 2019 “non prima della seconda metà del 2022”. Insomma, la storia degli utili non sarà così eccitante per i prossimi due anni.
Nell’ultima settimana abbiamo assistito ad un rimbalzo del petrolio, mentre l’oro, secondo la maggior parte degli analisti, non dovrebbe arrestare la sua crescita per tutto il 2020. “L’oro è in una fase di ipercomprato ma credo che continui a essere supportato dal fatto che è uno dei pochi asset di riserva la cui offerta cresce a un ritmo contenuto”, analizza il responsabile del team di investimento in Italia di BlackRock. “L’oro continua ad avere uno spazio per la diversificazione del portafoglio”. E sul petrolio? “La situazione attuale non rappresenta un equilibrio tra domanda e offerta: il prezzo riflette principalmente i costi dello stoccaggio”, spiega Rovelli. “Se la produzione dovesse scendere di una quindicina di milioni di barili al giorno, a fronte di una ripresa dell’attività economica nei prossimi 18 mesi, possiamo aspettarci un prezzo del petrolio compreso tra i 20 e i 35 dollari al barile”.
Bisogna attendersi un aumento dell’inflazione? Per Rovelli “difficile crederlo nell’Eurozona per i prossimi due anni”. Quindi pensare ad obbligazioni inflation linked “ha senso solo in un’ottica di lungo periodo” come “decisione strategica di portafoglio e non tattica”. Restando in ambito obbligazionario, qual è il rischio di default nel mondo high yield? “La parte bassa, tripla c, è a rischio”, precisa Rovelli. “I livelli attuali di spread consentono al settore di resistere a default nell’ordine del 17-18%”. In questo caso è cruciale l’orizzonte temporale: “Comprare high yield quando gli spread sono molto larghi, quindi quando il mercato prezza una quota significativa di default, è una strategia vincente”. Si tratta di un mercato molto segmentato su più livelli di rating ma, in prospettiva, con performance che possono essere superiori rispetto ad altre asset class.
LA VELOCITÀ DELLA RIPRESA
“Nel primo semestre prevediamo un calo del 20% del Pil a livello globale”, sottolinea Rovelli che ipotizza quanto sarà veloce la ripartenza dell’economia, cessata la fase di lockdown: “Guardando alla Cina, ci attendiamo una velocità rapida nel settore industriale, lenta sul piano delle esportazioni e abbastanza lenta per quanto riguarda la domanda per consumi”.
LE BANCHE CENTRALI E I MERCATI
Le banche centrali stanno entrando in una fase più di attesa, per valutare anche l’impatto delle misure già adottate nelle scorse settimane. “Sui mercati abbiamo assistito ad una diminuzione della volatilità, anche perché le banche centrali vogliono portare stabilità nel mondo obbligazionario governativo e poi sulle altre asset class”, continua nella sua analisi il Managing Director di BlackRock Italia. Sui mercati azionari “difficile assistere ad una risalita significativa in 3-6 mesi, più probabile oltre i 12 mesi”, aggiunge Rovelli.
LA CORTE COSTITUZIONALE TEDESCA CONTRO LA BCE
La Corte costituzionale tedesca ha giudicato legale il Quantitative easing della Bce, ma ha posto alcune riserve sul programma di acquisto di bond, da chiarire in tre mesi. Per Rovelli questa pronuncia “può mettere dei limiti all’azione della Bce”. Il tema resta delicato e probabilmente “la Corte costituzionale tedesca rimetterà il giudizio alle Corte di giustizia europea”.
BlackRock: “Le banche centrali sono una garanzia implicita a livello globale”
BlackRock: “Le banche centrali sono una garanzia implicita a livello globale”
GLI UTILI DELL’AZIONARIO
Tra gli investitori ci si interroga sul ritorno agli utili. “Per il 2020 non sono tanto importanti”, precisa Rovellli perché “non contano molto quelli di quest’anno ma quando torneranno a salire, ai livelli del 2019”. Per ipotizzare un termine, occorre precisare che quello che stiamo vivendo non è uno shock tradizione ma “un coma indotto che non si può valutare con gli stessi metodi delle recessioni tradizionali”, evidenzia il Chief Investment Strategist di BlackRock Italia che immagina un ritorno degli utili ai livelli di fine 2019 “non prima della seconda metà del 2022”. Insomma, la storia degli utili non sarà così eccitante per i prossimi due anni.
FOCUS SU ORO E PETROLIO
Nell’ultima settimana abbiamo assistito ad un rimbalzo del petrolio, mentre l’oro, secondo la maggior parte degli analisti, non dovrebbe arrestare la sua crescita per tutto il 2020. “L’oro è in una fase di ipercomprato ma credo che continui a essere supportato dal fatto che è uno dei pochi asset di riserva la cui offerta cresce a un ritmo contenuto”, analizza il responsabile del team di investimento in Italia di BlackRock. “L’oro continua ad avere uno spazio per la diversificazione del portafoglio”. E sul petrolio? “La situazione attuale non rappresenta un equilibrio tra domanda e offerta: il prezzo riflette principalmente i costi dello stoccaggio”, spiega Rovelli. “Se la produzione dovesse scendere di una quindicina di milioni di barili al giorno, a fronte di una ripresa dell’attività economica nei prossimi 18 mesi, possiamo aspettarci un prezzo del petrolio compreso tra i 20 e i 35 dollari al barile”.
OBBLIGAZIONI E INFLAZIONE
Bisogna attendersi un aumento dell’inflazione? Per Rovelli “difficile crederlo nell’Eurozona per i prossimi due anni”. Quindi pensare ad obbligazioni inflation linked “ha senso solo in un’ottica di lungo periodo” come “decisione strategica di portafoglio e non tattica”. Restando in ambito obbligazionario, qual è il rischio di default nel mondo high yield? “La parte bassa, tripla c, è a rischio”, precisa Rovelli. “I livelli attuali di spread consentono al settore di resistere a default nell’ordine del 17-18%”. In questo caso è cruciale l’orizzonte temporale: “Comprare high yield quando gli spread sono molto larghi, quindi quando il mercato prezza una quota significativa di default, è una strategia vincente”. Si tratta di un mercato molto segmentato su più livelli di rating ma, in prospettiva, con performance che possono essere superiori rispetto ad altre asset class.