Allianz GI
Idee di investimento - Obbligazioni - 11 maggio 2020
Lo scenario post covid19 favorirà gli investimenti sostenibili e la crescita delle emissioni di social e green bond ne sono una conferma. Nel frattempo si possono acquistare corporate bond investment grade e selezionati high yield
11 Maggio 2020 09:59
L’INVESTITORE SUL MERCATO DEL CREDITO HA UN RUOLO DI VIGILANTES
ll rally dell’azionario ha visto il mercato delle obbligazioni restare indietro. Neuberger Berman ritiene che la strategia migliore consista nel seguire le orme della Fed, cioè orientarsi all’investment grade e investire in high yield. Scelte da fare, però, solo in presenza di bilanci solidi e business model robusti, guardando anche alle opportunità distressed che stanno iniziando a presentarsi, perché molti di questi emittenti sopravviveranno e le rispettive obbligazioni torneranno al valore nominale. Invece, alcuni segmenti high yield come il gaming, il tempo libero, i viaggi aerei e l’automobilistico, presentano ancora prezzi troppo elevati. Sono le conclusioni cui giunge Neuberger Berman nelle ‘Prospettive Settimanali del CIO’ firmate da Brad Tank, Chief Investment Officer – Fixed Income della casa d’investimento, illustrate nell’articolo “Mercati: sul credito meglio seguire la scia della Fed”. Tank spiega che il team del reddito fisso di Neuberger Berman ha la reputazione di essere più pessimista rispetto ai colleghi dell’azionario, perché ha un ruolo di “vigilantes”, e poiché il potenziale di rialzo è limitato, tiene sempre d’occhio il rischio di ribasso.
BANCHE CENTRALI PRONTE A “RACCOGLIERE” I FALLEN ANGEL
Goldman Sachs Asset Management (GSAM) ha analizzato l’evoluzione del mercato primario Investment Grade e High Yield, entrambi sostenuti, in diversa misura, dall’azione delle banche centrali. Relativamente al segmento high yield, come spiegato nell’articolo Obbligazioni, prosegue il momento positivo delle emissioni investment grade le nuove emissioni sono state relativamente contenute, nonostante una recente ripresa delle emissioni negli Usa. Tuttavia, tale offerta rimane contenuta rispetto a quella investment grade, mentre in Europa resta praticamente dormiente, anche se nelle ultime settimane si è vista qualche sporadica emissione. Tra queste, anche un bond lanciato da un fallen angel, vale a dire un emittente che ha perso il rating investment grade ed è stato declassato a junk. Anche se in caduta, comunque, gli “angeli” colpiti dal downgrade a high yield vengono salvati sia dalla Federal Reserve che dalla Banca Centrale Europea.
FAVORITI GLI INVESTIMENTI SOSTENIBILI
Intanto si sta affermando la convinzione che la crisi provocata dal coronavirus aumenterà l’attenzione di governi, imprese e investitori sui temi legati alla sostenibilità. Gli investitori utilizzeranno la sostenibilità come una lente per evidenziare i principali rischi globali e testare la resilienza di aziende e sistemi. Ad affermarlo è Eugenia Unanyants-Jackson, global head of Esg research di Allianz Global Investors, che, nell’articolo “Perché il coronavirus favorirà gli investimenti sostenibili”, si è soffermata sul futuro della sostenibilità negli investimenti dopo l’emergenza coronavirus. Secondo l’esperta di AllianzGI, è “molto probabile che l’epidemia di coronavirus possa scatenare un’ondata di investimenti verdi”. Nonostante un possibile arretramento delle questioni ambientali nel periodo immediatamente successivo alla crisi, i temi legati alla sostenibilità ambientale che hanno dominato l’agenda degli investitori negli ultimi anni torneranno in primo piano. Una spinta potrebbe arrivare dagli Stati Uniti, dove è in crescita il consenso sull’inclusione di misure favorevoli all’ambiente nel piano infrastrutturale da mille miliardi di dollari.
REAZIONI NEGATIVE PER LE AZIENDE POCO ATTENTE
Un trend favorito peraltro dal comportamento virtuoso adottato da alcune aziende nel corso della crisi, che determina performance migliori per i loro titoli, oltre ad aumentare la fiducia dei consumatori. In particolare, nota nell’articolo Schroders: la sostenibilità è sempre un approccio vincente, anche in pandemia Nicholette MacDonald-Brown, co-head of pan European Equity Research di Schroders, “l’attenzione dei media e dei consumatori si è focalizzata su come le aziende stanno trattando i propri stakeholder in questa fase di crisi”. Per esempio, “all’inizio della pandemia, quando le misure di lockdown erano meno chiare (almeno nel Regno Unito), le società che chiedevano ai dipendenti di lavorare senza protezioni, o in cui il distanziamento sociale era impossibile, hanno dovuto affrontare la reazione negativa della stampa e dell’opinione pubblica”. Secondo uno studio sulla fiducia nei brand condotto a marzo da Edelman, il 65% delle persone afferma che le proprie decisioni di acquisto saranno influenzate dal comportamento delle aziende in questa pandemia. Il dato è ancora più alto in Cina (88%).
RIFLETTORI SULLE POLITICHE NEI CONFRONTI DEGLI STAKEHOLDER
Anche Columbia Threadneedle Investments analizza il fenomeno positivo di accelerazione sui social bond determinato dalla risposta alla pandemia: nell’articolo Il coronavirus accelera le emissioni di social bond spiega perché l’investimento sociale è destinato a durare anche dopo il superamento della crisi. Gli esperti di Columbia Threadneedle Investments rivelano che alcune aziende cominciano a concentrarsi sugli aspetti sociali della propria attività nella lotta al Covid-19, perché la crisi sta accendendo i riflettori sulle politiche sociali delle imprese nei confronti dei principali stakeholder, tra cui dipendenti, fornitori e clienti. Ad esempio, Uber e Lyft hanno cominciato a collaborare con ospedali, governi locali ed enti no profit offrendo corse gratuite ai lavoratori essenziali, dagli addetti dei supermercati che fanno straordinari serali ai clienti dei banchi alimentari provenienti da aree svantaggiate.
IL DEBITO EMERGENTE E’ SEMPRE PIU’ GREEN
E’ interessante notare come, se nel mondo le emissioni di green bond continuano ad aumentare, i mercati emergenti stiano diventando sempre più protagonisti di un settore obbligazionario in continua espansione. Il dato emerge dalla seconda edizione dell’Amundi-IFC Emerging Market Green Bond Report, realizzato da Amundi e da IFC (gruppo World Bank) concentrato esclusivamente sugli investimenti in green bond nei mercati emergenti. Come si legge nell’articolo Green bond in crescita nei mercati emergenti: una soluzione per affrontare shock futuri? secondo il report, nei mercati emergenti le emissioni sono aumentate del 21% raggiungendo la quota di 52 miliardi di dollari, portando la dimensione complessiva del mercato a 168 miliardi di dollari. Le emissioni sono state trainate da un maggior riconoscimento, sia tra gli emittenti sia tra gli investitori, dei benefici che generano, tra cui rendimenti stabili e prevedibili, e da una maggiore conoscenza dei prodotti e delle strategie ESG. La crescita continua a essere guidata dalla Cina e dell’Asia orientale e regione del Pacifico (81% del mercato) ma anche altre economie hanno contribuito, tra queste: India, Cile, Polonia, Filippine, Emirati Arabi Uniti e Brasile.
SE IL QE SBARCA ANCHE NEI MERCATI EMERGENTI
Infine, a proposito di mercati emergenti, per la prima volta nella loro storia stanno considerando il Quantitative Easing, vale a dire le misure eccezionali di stimolo monetario introdotte in occasione della Grande Crisi dalla Fed e poi dalle altre banche centrali dei paesi sviluppati. Uno degli effetti della crisi provocata dal Covid-19 sulle economie dei mercati emergenti è stata la brusca crescita degli spread di credito, a cui le banche centrali hanno reagito con l’introduzione di differenti misure, compreso il QE, che è una novità assoluta per questi paesi e, nell’articolo Il Quantitative Easing pronto a esordire anche nei mercati emergenti, gli esperti di Pictet AM esaminano le misure di stimolo monetario finora adottate e i rischi ad esse associati.
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